(PaeseSera - L. Serafini) - E’ una giornata particolare in casa giallorossa: Thomas Richard DiBenedetto è pronto a sedersi sul trono di Trigoria, Francesco Totti ha spegnere anche la trentacinquesima candelina.
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L' incoronazione di Tom, la festa di Totti
(PaeseSera – L. Serafini) – E’ una giornata particolare in casa giallorossa: Thomas Richard DiBenedetto è pronto a sedersi sul trono di Trigoria, Francesco Totti ha spegnere anche la trentacinquesima candelina.
Ci saranno festeggiamenti per entrambi, sorrisi per tutti e due gli eventi, perché solo qualche mese fa c’era il rischio di vederli entrambi lontano da Roma. L’imprenditore americano nato il 3 giugno del 1949, da oltre 40 anni al lavoro nel settore degli investimenti, diverrà finalmente presidente della sua Roma. Si terrà infatti intorno alle 12,00 il Consiglio di amministrazione dell' As Roma, che tra le varie ratifiche, dovrà archiviare ed approvare il bilancio a giugno 2011, che si chiuderà con una perdita di circa 40 milioni di euro. La riunione servirà anche a cooptare Thomas Richard DiBenedetto come consigliere e presidente, sancendo la fine del “regno” di Roberto Cappelli, l’avvocato di Unicredit che aveva finora tenuto le redini della società. “Sono stati tre mesi appaganti, duri ma ricchi di soddisfazioni per la passione ed il lavoro che abbiamo messo dentro a questo progetto. A livello personale, -ha spiegato Cappelli a “Pagineromaniste.com” -da tifoso della Roma, è stato un onore ed un piacere ricoprire questa carica pensando anche alla casualità di come sono arrivato sulla poltrona della presidenza. Sono orgoglioso di far parte di un pezzetto, anche se piccolo, della storia di questo club. La Roma è in buone mani ne sono sicuro, da domani le competenze saranno di DiBenedetto a cui auguro di rimanere Presidente per tanti anni. Il lavoro svolto insieme in questi mesi mi dà solo certezze sul futuro e sulle potenzialità di questa squadra”. Il 2 ottobre verranno presentate le nuove liste di consiglieri, che dovranno prendere parte già al prossimo Consiglio previsto per il 27 ottobre. Tra i componendi del board, “lato americano”, ci saranno i quattro membri della cordata Usa che ha rilevato il club (DiBenedetto, James Pallotta, Michael Ruane e Richard D'Amore), l'avvocato Joe Tacopina, l’a.d. Claudio Fenucci e l'avvocato Mauro Baldissoni. Unicredit dovrebbe confermare Paolo Fiorentino, Roberto Cappelli, Bernardo Mingrone e Roberto Venturini. Giuseppe Marra potrebbe rimanere all’interno del board.
Francesco Totti la corona la indossa già. Quella del capitano giallorosso è stata un auto incoronazione alla Napoleone Bonaparte, con la differenza che nel suo caso, il popolo è tutto dalla sua. Lo acclama da quel lontano marzo 1993 e ha smesso domenica sera, a Parma, quando Totti ha di nuovo sfoderato una grande prestazione: ha toccato con la sua classe 97 palloni, più di tutti; ha messo a segno 74 passaggi utili, è tornato a tirare in porta, ben 6 volte, prendendo un palo e rischiando di fare un gran gol. I numeri sono dalla sua, lo sono sempre stati. I numeri raccontano la storia di un grande calciatore, come neanche il migliore degli aedi potrebbe fare. Quelle 616 presenze con la maglia giallorossa sono una storia d’amore bellissima, dolce a tratti drammatica, sicuramente trascinante. I 262 gol sono una promessa di quanti ne arriveranno, sono la firma d’autore sotto un quadro splendido, sono la risposta agli applausi, ai cori, ai festeggiamenti, alle critiche e agli insulti. Sono 35 gli anni, me chi domenica lo ha visto per la prima volta, lo ha scambiato per un ventenne. 35 è solo la condanna del tempo, questa volta costretto ad infrangersi contro la voglia più forte, contro i piedi di un Dio, contro la passione di una città non ancora pronta a salutare la propria bandiera. Pronta soltanto a festeggiarlo di nuovo. Auguri ad un capitano ragazzino.
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