rassegna stampa roma

L. Caracciolo: “Bastano due acquisti all’anno, Torres e Pablo Piatti, dell’Almeria”

(Il Romanista – R. Fidenzi) – Tra un impegno e l’altro con la sua rivista geopolitica, il direttore di Limes, Lucio Caracciolo (giallorosso com’è!) ha trovato il tempo per parlare del brutto momento della Roma. E’ davvero da...

Redazione

(Il Romanista - R. Fidenzi) - Tra un impegno e l’altro con la sua rivista geopolitica, il direttore di Limes, Lucio Caracciolo (giallorosso com’è!) ha trovato il tempo per parlare del brutto momento della Roma. E’ davvero da rifondare questa squadra?

«No, perché è impossibile ripartire da zero. Una logica distruttiva sarebbe deleteria: siamo messi male ma qualcosa di buono c’è. Questa è la stessa Roma che stava per vincere lo scudetto. Ricordate?» Bocciata la rivoluzione, Caracciolo ha le idee chiare sul futuro: «Per i prossimi tre anni, fossi negli americani, farei un paio di acquisti l’anno. E’ la strada giusta per arrivare a vincere. Supponiamo che abbiano a disposizione 30 milioni a stagione, ne utilizzerei 25 per comprare un giovane di qualità, Pastore ad esempio. Non farei assolutamente una miriade di operazioni in entrata da 3 milioni l’una».

Ma chi terrebbe, Caracciolo, visto che dice no alla rifondazione? «E’ semplice. Terrei chi vuole restare e cederei chi vuole lasciare Roma». Troppo abbottonato. Sotto con i nomi: «Io ripartirei dall’asse Juan-Pizarro-Riise. Poi terrei il capitano.Che rimanga anche Borriello, dai. E se andasse via Vucinic mi dispiacerebbe. Di Ménez, invece, farei onestamente a meno». Chi consiglierebbe a Sabatini? «Torres, ad una cifra accettabile però. E Pablo Piatti dell’Almeria. Servono anche due terzini: Cassetti invecchia e Riise più di tanto non può dare. Non comprerei Gigi Buffon, è finito: a quel punto rimangano Doni e Julio Sergio. Ma guardiamoci anche intorno. Abbiamo un vivaio. Pettinari l’anno prossimo meriterebbe di giocare». Ad allenare chi mettiamo, Villas Boas? «Non lo conosco. Si è parlato di Ancelotti ma per me è troppo adorabile. A Roma ci vuole uno tosto, un po’ odiato. Dico Wenger o Guardiola».