rassegna stampa roma

L' asturiano Josè Angel si presenta: “Mi ispiro a R. Carlos”

(Il Messaggero – U. Trani) – El Cote, soprannome di Josè Angel Valdès, resta a Gijon. La nostra Federcalcio non permette di scrivere diminutivi al posto del cognome dietro la maglia. Così il nuovo arrivato prenderà la 3, lasciata...

Redazione

(Il Messaggero - U. Trani) -El Cote, soprannome di Josè Angel Valdès, resta a Gijon. La nostra Federcalcio non permette di scrivere diminutivi al posto del cognome dietro la maglia. Così il nuovo arrivato prenderà la 3, lasciata libera da Castellini, e sopra il numero leggeremo semplicemente J.Angel e non più Cote come nelle gare in Spagna.

«Mi chiamavano così da ragazzino: non significa niente, ma mi piace quel nomignolo» chiarisce Josè, 22 anni a settembre, nella sua lingua. «La Roma ha grandi tradizioni in Europa e può vincere subito: è la squadra che mi ha voluto sul serio, con più convinzione del Barcellona». Josè Angel preferisce raccontare chi lo ha spinto a scegliere i colori giallorossi, addirittura preferiti a quelli blaugrana del Barça di Guardiola. E si capisce subito quanto abbia pesato Luis Enrique, asturiano proprio come il fluidificante mancino che ha sempre giocato a Gijon. I due si parlano spesso in campo, per il primo allenamento del terzino che si fa trovare subito pronto. Veloce, agile e tecnico. Un po’ gracile, ma per niente spaesato. «Luis Enrique è per un calcio offensivo e propositivo come piace a me. Non so se mi ha chiamato per fare il titolare. Di sicuro dovrò imparare e migliorare per meritarmi il posto. Penso solo a lavorare per togliermi grandi sofddisfazioni. Personali e di squadra». «Nel mio ruolo mi esaltava Roberto Carlos». Quando era bambino, il brasiliano spopolava a sinistra con il Real. Come caratteristiche ci siamo. «Mi piace spingere e attaccare sulla fascia». Non ha certo gli stessi numeri in quanto a realizzazioni. Solo un gol nella Liga, più di due anni fa: 15 marzo del 2009, Sporting Gijon-Deportivo La Coruña finita 3 a 2. Meno male che arriva il suo amico Bojan, compagno nell’Under 21 campione d’Europa: «Grandissimo giocatore: è sempre meglio averlo in squadra. Ma non va caricato di eccessive responsabilità».

Josè passa il tempo libero su Twitter o «giocando con gli amici alla playstion». Chissà che sfide con Totti, apassionato anche lui di videogiochi: «Un campione: sarà bello vivere nello stesso spogliatoio». «Conosco la rivalità con la Lazio. I giocatori biancocelesti sono liberi di esprimere le loro opinioni, ma sarà sempre il campo a decidere chi è più forte. Noi abbiamo tifosi fantastici, me ne sono accorto martedì sera sotto il diluvio a Brunico» spiega Josè Angel. Che scopre anche la prima entrata dura. Di Rosi. Rivalità anche questa. In casa.