rassegna stampa roma

KRUL L’eterno secondo è diventato primo portiere

(Il Romanista – V.Valeri) Lo chiamavano “eterno secondo”, e l’etichetta cominciava a pesargli. Tim Krul, classe 1988, oggi è titolare del Newcastle e della nazionale olandese.

Redazione

(Il Romanista - V.Valeri) Lo chiamavano “eterno secondo”, e l’etichetta cominciava a pesargli. Tim Krul, classe 1988, oggi è titolare del Newcastle e della nazionale olandese.

 

C’è anche il suo nome nella lista di Walter Sabatini per coprire il difficile ruolo di primo portiere. La Roma, bisogna ricordarlo, attualmente ha in rosa Alexander Doni, Julio Sergio, Bogdan Lobont e Gianluca Curci, appena riscattato dalla Sampdoria retrocessa. Per ora troppi, ma entro un mese potrebbero rimanerne solo due: il romeno e il romano, rispettivamente come terzo e come secondo. E la maglia numero 1, a chi la darà Luis Enrique? Se Maarten Stekelenburg, 29enne campione d’Olanda con l’Ajax, rappresenta la prima scelta, il ventitreenne Krul potrebbe rappresentare una valida alternativa. Ad oggi è una voce, una pista percorribile perché il ds giallorosso sembra molto interessato a ciò che offre il calcio olandese in materia di portieri, ma nulla di più concreto. C’è una necessità dalle parti di Trigoria, ovvero quella di ridurre il monte ingaggi, e nel ruolo in questione molto è possibile fare: Doni non ha più feeling con l’ambiente e guadagna oltre 2 milioni, Julio Sergio si è chiamato fuori nella parte finale dello scorso campionato. Entrambi hanno un discreto mercato, ma se il primo ha già rifiutato il Liverpool («ho fatto tanti sacrifici, non mi abbasso anche lo stipendio del 60%»), il secondo non sembra aver ricevuto ancora offerte degne di questo nome. Considerando che nella rosa romanista c’è anche l’ex Primavera Pena e l’arrembante Pigliacelli fresco Campione, la situazione si fa affollata.

KRUL, GAVETTA E INFORTUNI In questo senso, Tim Krul rappresenterebbe una scelta oculata, abbastanza economica e di prospettiva. Nato a L’Aia il 3 aprile del 1988, Timothy Michael Krul si è fatto le ossa a partire dai 13 anni nell’Alles Door Oefening Den Haag, piccolo club locale di Den Haag, terza città più popolosa d’Olanda dopo Amsterdam e Rotterdam, sede di tutte le maggiori istituzionali del paese e dimora della Regina Beatrice. Nel 2005, Krul avrebbe dovuto sottoscrivere il suo primo contratto da giocatore professionista, ma ciò non avviene e così si inserì il Newcastle, che lo portò in Inghilterra. A 18 anni e 7 mesi il tecnico Graeme Souness decide di schierarlo titolare in Coppa Uefa, contro il Palermo: è il 2 novembre 2006 e Krul si comporta molto bene al Renzo Barbera, contribuendo alla vittoria per 1 – 0 dei bianconeri anglosassoni. Un grave infortunio alla cartilagine lo tenne purtroppo fuori per quasi 6 mesi, cosicché il giovane olandese tornò in campo solo ad aprile 2007. Due mesi dopo, firmato il rinnovo con il Newcastle, Tim viene spedito a fare esperienza nel campionato scozzese: lo accolgono al Falkirk Football Club, uno dei più antichi di Scozia, dove fa il suo esordio il 4 agosto 2007 contro il Gretna (4 – 0 per i suoi). Un altro infortunio, stavolta alla spalla, compromette parte della stagione per l’orange, durante la quale rimedia la sua prima espulsione in carriera per aver reagito alle provocazioni di un avversario. Nel novembre del 2008, il Newcastle lo presta per due mesi al Carlisle, modesta realtà della serie B inglese, dove Krul gioca 9 partite per poi tornare in Premier League al suo club d’appartenenza.

PREMIER E NAZIONALE Dopo alcune apparizioni nella seconda divisione inglese, dove il Newcastle venne retrocesso a conclusione di un 2008/2009 disastroso, Krul comincia a sentire aria di rivincita. I tabloid lo avevano definito un ottimo secondo (un po’ come quando Spalletti etichettò Julio Sergio come “il miglior terzo portiere del mondo”), ruolo che l’olandese si era ritagliato a causa dei numerosi infortuni del titolare Steve Harper. Ma nella passata stagione, nuovamente in massima serie, Timothy diventa ufficialmente il titolare: la sua “prima” è il 26 settembre contro lo Stoke City in casa, dopo che la settimana precedente aveva sostituito Harper. Da quel momento, Krul conquista la fiducia di Alan Pardew che lo schiera da numero uno in match difficili come contro il City e l’Arsenal. Alla fine della stagione, saranno 25 le presenze per il 23enne, che contemporaneamente conquista il commissario tecnico Van Marwijk e soffia il posto a Stekelenburg il 4 giugno scorso in un’amichevole contro il Brasile, finita 0 – 0 anche grazie alle sue parate. Ora Tim Krul non è più una brava riserva, ma un portiere titolare a tutti gli effetti, un talento nascente del calcio olandese, cresciuto professionalmente nel Regno Unito e adesso – a detta di molti – pronto per il salto di qualità.

CORAGGIO E RIFLESSI Alto 188 centimetri, Krul è dotato di una buonissima presa bassa, ma non manca di coraggio nelle uscite alte anche ai limiti dell’area di rigore. Indubbie le sue doti di reazione, coadiuvato da un colpo di reni invidiabile. Non lascia troppo spazio ai fronzoli ma si concentra sull’essenziale e sull’utile. Riservato nella vita privata, Krul in campo guida la difesa con personalità, non risparmia lavate di capo ai compagni difensori e si sta imponendo, senza dubbio, tra i maggiori leader dello spogliatoio dei Magpies. Il suo addio alla Premier non è scontato, ma la dirigenza inglese potrebbe cedere di fronte a un’offerta che si aggiri intorno ai 5 milioni di euro. Potenzialmente, l’olandese potrebbe valerne il doppio: per questo Sabatini vuole sapere il prima possibile se il connazionale Stekelenburg si potrà chiudere entro la settimana.