(Corriere dello Sport-R.Maida) Era tornato con un’obiettivo: «Cambiare la mia immagine agli occhi dei tifosi». Perché il derby finito all’inizio del secondo tempo, con rigore ed espulsione che hanno consegnato la partita alla Lazio,
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Kjaer rilancia: “Vi conquisterò”
(Corriere dello Sport-R.Maida) Era tornato con un’obiettivo: «Cambiare la mia immagine agli occhi dei tifosi» . Perché il derby finito all’inizio del secondo tempo, con rigore ed espulsione che hanno consegnato la partita alla Lazio,
aveva creato una specie di choc nella testa di Simon Kjaer. Domenica, dopo oltre un mese di riflessioni e malanni, Kjaer è rientrato e per la prima volta ha vinto con la maglia della Roma addosso. «Le cose sono andate alla grande - spiega al sito del Midtjylland, la squadra danese dove è cresciuto - per un calciatore è sempre importante avere risposte positive dal campo. E una vittoria mi fa bene, soprattutto dopo un periodo in cui ero stato fuori per infortunio» .
L’IMPUTAZIONE -In realtà la sua performance contro il Lecce non è stata memorabile. Kjaer appare ancora intimorito, forse bloccato dalla paura di sbagliare di nuovo, ma lui non si sente colpevole per il gol di Bertolacci: «E’ stata una situazione di gioco casuale. Né io né Heinze potevamo intervenire per evitarla» . Difende se stesso e difende anche i compagni che avrebbero dovuto chiudere la partita, in attacco: «La Roma ha giocato bene, avrebbe meritato di vincere 5-1 o 6-1. Purtroppo non ci siamo riusciti. Ma la sensazione è che tutti noi possiamo fare meglio» .
STIMOLI -Adesso comincia il ciclo delle cinque salite. Kjaer non trema e anzi ragiona con i numeri: «Le prime quattro partite saranno difficilissime. Già venerdì contro l’Udinese ci sarà da soffrire. Ma se riusciremo a conquistare 7-9 punti tra Udine, Firenze, Juventus e Napoli, ci troveremo in una buona posizione di classifica prima di Natale. Io credo che la Roma abbia grandi potenzialità e che possa stare in alto: un club come il nostro non può non puntare ai primi posti» .
LA SFIDA -Si è ritrovato titolare anche, se non soprattutto, per il terribile infortunio di Burdisso: «Mi dispiace molto per Nico, un calciatore importantissimo per la Roma e per lo spogliatoio. Speriamo che rientri presto» . Kjaer ora dovrà sostituirlo, fino al mercato di gennaio quasi a tempo pieno, per convincere i suoi dirigenti a riscattarlo dal Wolsfburg a fine stagione. Il prestito oneroso è già costato 3 milioni, a questo punto ogni rinuncia diventa dolorosa. Ma non sono soltanto i 7 milioni del cartellino a preoccupare l’amministratore delegato Fenucci. C’è anche un contratto da grande giocatore già stipulato fino al 2015: si parte dai due milioni netti a stagione. Non proprio uno stipendio da pivello. Quindi la Roma vuole valutare con attenzione i pro e i contro dell’affare. Se Kjaer farà sei mesi da leone, a nessuno dispiacerà pagarlo. Altrimenti, arrivederci e grazie. Ma a questo Sabatini, grande sponsor di Simon, non vuole nemmeno pensare.
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