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Kjaer, l'ultimo rimedio ai dolori di Luis Enrique: “Roma, non ci siamo”

(La Stampa – S.DiSegni) – Lamentando la mancanza della sfera di cristallo e riconoscendo di non possedere le virtù di Harry Potter, dieci giorni fa Luis Enrique si destreggiava pur di non fare pronostici sulla sua Roma.

Redazione

(La Stampa - S.DiSegni) - Lamentando la mancanza della sfera di cristallo e riconoscendo di non possedere le virtù di Harry Potter, dieci giorni fa Luis Enrique si destreggiava pur di non fare pronostici sulla sua Roma.

Dopo i tre schiaffi rimediati in amichevole dal Valencia, non ci vuole un mago per capire che qualcosa manca alla truppa giallorossa e che le indicazioni dell'asturiano, per un calcio armonioso e arrogante, sono lontane dall'essere assimilate. Se la chiusura della trattativa tra DiBenedetto e Unicredit sembra nuovamente una questione di formalità (il 18 è la data fissata per il closing, l'americano atterrerà nella Capitale a ridosso), ora è il ritardo di Totti e compagni a far scattare il campanello d'allarme. Il tecnico spagnolo, dopo la figuraccia patita al Mestalla, ha messo i suoi uomini di fronte alla triste realtà: «Non siete stati una squadra, non vi siete mai aiutati a vicenda», l'accusa rivolta in privato. Non che di fronte ai microfoni fosse stato più tenero. Un colpo alla difesa: «Non ha funzionato nulla, abbiamo commesso errori infantili». Una frecciata all'attacco: «Ne ho schierati tre, la prossima volta ne metterò sei». E una stoccata ad ampio raggio: «Se non sei al 100% fisicamente e mentalmente, ti toccano le sberle». Insomma, un bel bottino di dolori, ad una settimana dall'esordio in Europa League con lo Slovan Bratislava. Per disfarsene, la strada è obbligata e passa per il mercato. Con l'agognato passaggio di proprietà, il budget a disposizione del ds Sabatini potrebbe salire. Le manovre in realtà sono già in corso, il primo rimedio alle «bambinate» difensive si chiama Kjaer. Il Wolfsburg ha ceduto al pressing giallorosso, anche il tecnico dei tedeschi Felix Magath ha dato il via libera per il ritorno del centrale danese in Italia. L'ultima offerta per l'ex del Palermo sembra quella giusta: 2 milioni per il prestito, altri 8 per l'acquisto a titolo definitivo tra 12 mesi. I 22 anni di Kjaer sono in linea con il progetto giovani varato dagli Usa. Dalla campagna acquisti, però, Luis Enrique attende altre sterzate. Il vuoto lasciato dalle partenze di Vucinic e Menez è stato colmato solo in parte. A queste potrebbe aggiungersi quella di Borriello: in attesa di vedere all'opera Lamela, non ci si può certo rifugiare dietro al conforto dei lampi estivi di Bojan. Sabatini è pronto ad impacchettare Osvaldo, ex Fiorentina ora all'Espanyol, 20 gol nella Liga nelle ultime due stagioni: al più, i tifosi potranno essere suggestionati dall'esultanza a mitraglia, alla Batistuta. Restano obiettivi pure Nilmar ed Hernandez, perseguibili solo se Villarreal e Palermo abbasserano le pretese. La prossima settimana, a Fiumicino, le attenzioni saranno tutte rivolte allo sbarco di DiBenedetto. Così potrebbe passare inosservato l'atterraggio del procuratore di Casemiro. Ad un centrocampo provato dagli acciacchi di Pizarro e Perrotta, l'arrivo del giocatore del San Paolo sarebbe di sollievo. Per fare centro, bisognerà superare la concorrenza dell'Inter. Le strade dei giallorossi e dei nerazzurri si sono già intrecciate. Bilancio: uno scippo per parte, Alvarez e Lamela, non senza dispettucci; un terzo round, quello per il verdeoro Lucas, con Moratti in vantaggio ai punti. Voleranno altri colpi proibiti.