rassegna stampa roma

Kjaer: «Miglioriamo». Borini: «Sono fiducioso»

(Il Romanista – C.Zucchelli) – La maglietta di Bojan con Cassius Clay stampato sopra. Il sorriso appena accennato di José Angel, il volto scuro di Totti, lo sguardo basso di Osvaldo: la Roma esce dagli spogliatoi come un pugile ferito.

Redazione

(Il Romanista - C.Zucchelli) - La maglietta di Bojan con Cassius Clay stampato sopra. Il sorriso appena accennato di José Angel, il volto scuro di Totti, lo sguardo basso di Osvaldo: la Roma esce dagli spogliatoi come un pugile ferito.

L’1-1 col Siena fa male e la voglia di parlare è poca. Lo fa il direttore sportivo Sabatini: «Dobbiamo migliorare tutti e la squadra deve essere più arrogante. Credo che il risultato contro il Siena sia giusto, loro hanno fatto una grande partita». I giocatori sembrano aver perso convinzione: «Sì, credo che la squadra sia condizionata, non si prova l’uno contro uno e il cross. Ora dobbiamo giocare subito un’altra gara e ci vogliono morale e convinzione, altrimenti rischiamo di trovarci in una situazione antipatica. Avremmo bisogno di stravincere per avere più sicurezza. Voglio citare Totti perché quando uno con la sua levatura fa certi tipi di sforzo allora bisogna mantenere la serenità. Se gli altri seguiranno il suo esempio miglioreremo sicuramente. I calciatori sono forti mentalmente e sono comunque convinto che troveremo il modo di venirne fuori».

Ne è convinto anche Fabio Borini che però non riesce a nascondere l’amarezza e la delusione: «Loro prendevano palla e subito arrivavano in porta perché noi eravamo troppo sbilanciati. Abbiamo davvero concesso troppo». Borini però, che ieri è subentrato nel secondo tempo a Borriello, non si dà per vinto: «Ci vuole pazienza. Noi continuiamo a seguire le idee del mister e sono certo che i risultati arriveranno. Se siamo convinti di questo tipo di gioco? Sì – ha risposto Borini – e sono fiducioso. E’ il tipo di gioco del Barcellona e loro i risultati non li hanno avuti dall’oggi al domani». A mancare sembra essere la pericolosità degli attaccanti, soprattutto coi movimenti in verticale: «Proviamo tutto in allenamento e le cose ci riescono. Poi però c’è timore quando abbiamo di fronte gli avversari e il pubblico. Noi in attacco – ha aggiunto l’ex attaccante del Chelsea – dobbiamo sacrificarci, anche quando abbiamo 80 metri di campo da fare perché altrimenti un compagno può andare in difficoltà. I fischi a fine partita – ha concluso Borini - sono naturali quando le cose non vanno bene, bisogna solo avere pazienza e lavorare, anche se in Italia si punta subito ai risultati». Tra i migliori in campo contro il Siena c’è stato Simon Kjaer che, così come aveva fatto a Milano, ha provato a salvare il risultato con un intervento da portiere improvvisato sulla linea.

La palla l’ha bloccata, ma il gol è arrivato poco dopo: «Stiamo migliorando di giorno in giorno – le sue parole – ma ci manca l’ultimo passaggio, che poi è quello decisivo. Oggi (ieri, ndr) dovevamo chiudere prima la partita perché negli ultimi 15 minuti siamo calati». Il danese chiede fiducia: «Rimango convinto di questo progetto – dice con forza – e ripeto, ci manca soltanto l’ultimo passaggio perché facciamo tantissimo possesso palla». L’Olimpico, specie dopo il salvataggio sulla linea, lo ha applaudito a lungo: «Mi fa piacere, ma sono soltanto due partite che gioco con la Roma e devo migliorare. La prima all’Olimpico è stata emozionante, ma non posso essere contento visto che non abbiamo vinto».