rassegna stampa roma

Kameni in arrivo. Ma non solo…

(Il Romanista – P.Bruni) – «Sono un po’ nervoso oggi (ieri, ndc) perché vedo i miei giocatori che sono trattati con poco riguardo come Kameni. E’ un grande giocatore, la bocciatura preventiva mi sembra eccessiva ».

Redazione

(Il Romanista - P.Bruni) - «Sono un po’ nervoso oggi (ieri, ndc) perché vedo i miei giocatori che sono trattati con poco riguardo come Kameni. E’ un grande giocatore, la bocciatura preventiva mi sembra eccessiva ».

E’ un Sabatini agguerrito e con le idee ben chiare, quello che ieri è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport per fare un punto sul mercato. «Non possiamo dare un giudizio – ha proseguito il direttore sportivo – prima di averlo visto ma sappiamo che molti tifosi si sono già espressi su questa scelta. Semmai sarò io o chi ha lavorato con me ad essere redarguito. Posso anche essere attaccato, mi assumo le mie responsabilità, ma i miei calciatori e quelli che stanno per esserlo, vanno rispettati. Kameni è un ragazzo di qualità, qualora venisse, lo farà dopo molte riflessioni da parte dello staff tecnico. Esprime qualità indiscutibili, ha qualche problema di attenzione e ci lavorerà con Tancredi». Parole inequivocabili che, oltre a far pensare ad una chiusura della trattativa, fanno il paio con quelle rilasciate da Ramon Condal, il presidente dell’Espanyol, la squadra del portiere camerunense: «La questione non è chiusa ma a breve avremo novità». Domani, quindi, salvo sorprese, sarà il suo giorno: dovrebbe siglare un contratto da poco più di un milione a stagione per i prossimi quattro anni mentre il club spagnolo intascherà circa un milione e settecentomila euro. Tuttavia, l’operazione Kameni non sarà l’ultima in entrata per la porta: Sabatini, in considerazione del fatto che ci sono ottime probabilità che il giocatore il prossimo inverno debba andare a giocare la coppa d’Africa, sta lavorando su un altro colpo. Lunedì, intanto, se non ci saranno intoppi, Julio Sergio verrà girato in prestito annuale al Lecce e, finalmente, tornerà ad essere titolare dopo gli ultimi mesi vissuti all’ombra di Doni (e Lobont). Archiviata la “pratica” numero uno, il direttore sportivo ha tracciato le linee guida da seguire per consegnare a Luis Enrique una squadra forte, vogliosa e giovane. «Lamela era una primissima scelta. In un secondo tempo Alvarez è diventata una cosa portata avanti per coprirci. Lamela stupirà la gente romana: sono due giocatori di profilo diverso. C’è stato un momento in cui ho avuto un accordo con Alvarez ma sono orgoglioso di aver preso l’altro: ha carisma, forza e squisite qualità tecniche». E l’evoluzione del mercato? «Lo considero un cantiere. Ci sono tante cose da fare: ho cominciato ad incontrare i calciatori e sono ancora più infervorato di prima, perché ora mi sento molto romanista. Ci dovremo confrontare con loro e capire bene quello che c’è da fare. La campagna acquisti se non è agli inizi è a metà strada». Non mancano, poi, alcuni nodi da sciogliere, i nomi sono sempre gli stessi: De Rossi, Vucinic e Menez. Chi resterà? Chi andrà via? «Sono ragazzi che hanno colpito l’allenatore – ha spiegato Sabatini – e sono tre situazioni distinte e diverse. Su De Rossi non c’è alcun dubbio che la Roma voglia trattenerlo, negozieremo la sua situazione con calma e tranquillità perché l’intenzione di De Rossi è di rimanere. Mirko ha palesato uno stato d’animo particolare rispetto a situazioni ambientali che lui coglie negative. E’ un grande calciatore, potrebbe avere un ruolo molto importante. Vorrei che rimanesse, certo che se volesse andare non sarà merce di scambio né un prodotto in svendita. Menez per le caratteristiche e le qualità piace molto all’allenatore. Ha un modo di giocare "spagnoleggiante". Vedremo, mi dovrò confrontare con lui.