(Redazione ForzaRoma.info)Prima sconfitta stagionale per la Roma di Garcia. Nello scontro diretto contro la Juventus, i giallorossi perdono 3-0. Molte insufficienze in casa Roma: male Ljajic e Castan, si salva Pjanic. Ecco i voti dei principali quotidiani su Juventus-Roma 3-0.
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Juventus-Roma 3-0, le PAGELLE DEI QUOTIDIANI: male Ljajic, Gervinho ingabbiato. De Rossi e Castan, espulsioni pesanti
(Redazione ForzaRoma.info) Prima sconfitta stagionale per la Roma di Garcia. Nello scontro diretto contro la Juventus, i giallorossi perdono 3-0. Molte insufficienze in casa Roma: male Ljajic e Castan, si salva Pjanic. Ecco i voti dei principali...
IL MESSAGGERO a cura di M.FERRETTI
DE SANCTIS 5,5
Vidal lo batte sul suo palo, ma va detto che il cileno gli tira da due metri e senza alcuna pressione avversaria. Nella prima frazione passa più tempo a buttare fuori campo tutti gli oggetti che piovono accanto a lui dalla curva Sud («Uccidete Morgan De Sanctis», il coro più gettonato) che a parare. Bonucci lo supera da due passi, poi. E Vucinic dagli undici metri.
MAICON 5,5
Non ha paura di andare in attacco, dimenticandosi talvolta che deve pensare a Asamoah e pure a Pogba che gravita dalla sua parte. Prova a dare corsa e fisico alla Roma, ma nel primo tempo non trova gli spazi giusti per far male. Stesso discorso nella ripresa.
BENATIA 5,5
Tevez è cliente scomodissimo e anche il marocchino, impeccabile fino a ieri sera, va incontro a qualche brutta figura. Più a suo agio quando deve occuparsi del più statico Llorente.
CASTAN 4
Serataccia sotto il segno di Tevez, autentico mattatore della partita. Usare le maniere forti, far sentire il fisico serve a poco. Sbanda paurosamente in occasione del gol di Bonucci. E poi fa fallo da rigore e lascia la Roma in nove.
DODÒ 4,5
Si dice: bravo ad attaccare, meno bravo a difendere. Contro la Juve non è neppure bravo ad attaccare (solo un tiretto dal limite). Dove sta nell’azione del gol di Bonucci? E da decifrare anche i suoi movimenti quando Vidal fa gol. Non ancora presentabile a certi livelli.
PJANIC 5,5
Alza la mano, chiede soccorso poi riparte anche se fasciato e ammaccato. E, pur mettendoci tutto, non appare più lui, come confermato dalla difficoltà ad andare al tiro nonostante due buone opportunità. In avvio di ripresa esce dal campo. Cambio tardivo.
DE ROSSI 4
Dà l’impressione di essere un po’ troppo preoccupato di difendere centralmente, visto che sta molto basso. Così facendo, però, si vede poco il suo piede nella fase di costruzione. Ordini di scuderia, forse. Rovina la sua già non buona prestazione con il rosso per quel fallo su Chiellini.
STROOTMAN 5,5
Vigoroso, l’olandese. Ma sembra essere un po’ troppo solo ad opporre forza fisica ai centrocampisti di Conte. Il palleggio è buono, ma non dovrebbe essere (solo) lui a organizzare il gioco della Roma. Cala vistosamente nella ripresa.
GERVINHO 4
Avrebbe bisogno di campo, tanto campo libero per mettersi in azione sfruttando la sua migliore qualità, cioè la corsa, ma visto che la Juve difende in maniera molto compatta si trova a dover giocare quasi ingabbiato. E così fatica, fatica tanto a dare una mano alla squadra.
TOTTI 5
Comincia con un buon assist per Ljajic, poi non azzecca la giusta posizione, poco centravanti e anche poco regista d’attacco.Contributo insufficiente, stavolta.
LJAJIC 5,5
Ha sul piede destro il pallone, servitogli da Totti, per portare in vantaggio la Romama, a tu per tu con Buffon, non trova di meglio che beccare in pieno nel mani del capitano juventino. Primo tempo volitivo, comunque. Di poca sostanza, però. Suo l’unico tiretto verso Buffon nella ripresa. Ammonito, verrà squalificato.
DESTRO 5
Per Pjanic dopo la seconda rete della Juve:non si vede mai. E nessuno lo aiuta a farsi vedere.
TOROSIDIS 5,5
Per il deludente Dodò:poco poco più di Dodò. Chiude da centrale con la Roma in nove.
FLORENZI ng
Per Totti: entra lui e in breve la Roma resta in nove. E sotto di tre reti.
GARCIA 5
Prima sconfitta, prestazione insufficiente, tre gol sul groppone. Il tecnico non può essere esente da colpe.
GAZZETTA DELLO SPORT pagelle a cura di Sebastiano Vernazza
DE SANCTIS 5,5
Faccia a faccia con Vidal prende gol sul primo palo che non è mai una bella cosa. A suo modo De Sanctis è una cartina di tornasole della partita: col risultato aperto non è stato mai chiamato all’opera. Juve con mostruoso rapporto gol-tiri effettuati: sei conclusioni nello specchio, tre gol.
MAICON 5
Mai con convinzione per giocare sul suo cognome. Sempre col freno a mano tirato, ma puo’ essere che il brasiliano sia stato indotto in cattiva prestazione dai contrappesi di Conte, molto bravo a disattivare le corsie esterne della Roma. Di Maicon non si ricorda un cross degno.
BENATIA 6
Alla fine è l’unico che non perde la calma, orientamento e trebisonda. Non fa beccare palla a Llorente e respinge più di un tiro dalla distanza sorta di portiere aggiunto davanti a De Sanctis. Dai e dai, deve arrendersi anche lui, ma è fisiologico che accada: se dai modo alla Juve di distendersi finisci steso per terra.
CASTAN 4,5
Preso in Castan sul 2-0. È lui che in prima battuta abbocca alla finta di Bonucci e lascia così che Leo se ne vada a colpire indisturbato sul palo lontano. L’errore gli toglie sicurezza e così arriva il colpo di pallavolo sulla linea di porta: rigore ede espulsione. Un brutto segnale., questo festival dell’errore di Castan.
DODO’ 5
Il primo gol decolla dal suo lato, in prima istanza compare lui sulla scena della rete di Vidal. Difende maluccio e attacca così così. Il risultato non puo’ che essere la mediocrità. Non subisce troppo Lichtsteiner ma forse è “Licht” che per scelta per vigilanza su Gervinho, se ne sta sulle sue. Dodò vorrebbe ma non puo’.
DE ROSSI 4
Sul gol di Vidal è l’imputato numero uno, troppo lascia la sua marcatura su Tevez. Lascia che l’argentino si giri faccia i comodi suoi e sforni l’assist. Poi il raptus del fallaccio su Chiellini, un tackle al limite del codice penale roba da mandare gente all’ospedale. Nel complesso De Rossi nascosto a ruminare pensieri deboli.
PJANIC 5
Abbocca all’amo gettato dalla Juve. Si illude di fare la partita, in realtà il coro delle sirene di Conte lo stordisce. Partita per attaccare, si ritrova attaccata dalle migliori ripartenze del campionato. Ritorno alla realtà e al passato: anche la Roma di Zeman qui aveva preso un’imbarcata.
STROOTMAN 5
All’improvviso Vidal ne mette a nudo una certa lentezza di fondo. La sua forza è la progressione. Il pensare un attimo prima degli altri ma qui lo si nota perché va a scartamento ridotto rispetto al cileno furioso della Juve. Forse è la partita nel suo insieme che lascia questa immagine. Strootman alle strette.
LJAJIC 5
Sconta il peccato originale del gol sbagliato in apertura, perché di rete fallita si tratta, a tu per tu con Buffon aveva il direttore-dovere di metterla dentro ma la palla finisce per essere smanacciato da Gigi. L’errore pesa sulla coscienza di Ljajic, che finisce per perdersi nella boscaglia juventina.
TOTTI 5
Con la battuta sull’ “aiutino” si è andato a cercare fischi e improperi degli juventini. Lo Stadium non gliene perdona mezza. Qualche buon tocco all’inizio, ma segue un progressivo inabissarsi. In partite come queste difronte ad una Juve indemoniata i 37 anni di Totti si percepiscono a occhio nudo.
GERVINHO 5
L’uomo più temuto finisce per essere il più ingabbiato. Conte gli stende davanti rotoli di fino spinato. A Gervy riesce a volte il primo dribbling ma sul secondo scatta implacabile il raddoppio. Gervinho è una gazzella bisognosa di spzi però qui trova cespugli e rovi, e alla lunga viene sbranato dai leoni a strisce.
TOROSIDIS 5
Difficile pensare che Torosidis al posto di Dodò sia una sostituzione che possa spostare degli equilibri. Più che altro è un tentativo. Hai visto mai che…No, non succede. Anzi col doppio innesto Destro-Torosidis la Roma si inabissa subisce due espulsioni. Garcia non azzecca neppure i cambi.
DESTRO 5,5
Col senno di poi è facile dire che sia Destro avesse giocato titolare che se la palla capita a Ljajic fosse arrivata a lui…Coi se e coi ma non si da nessuna nessuna parte. Destro ha a disposizione una bella fetta di ripresa per convincerci che meritava il posto dall’inizio ma non convince per niente.
FLORENZI 5,5
iniezione di corsa e vitalità. Magari Florenzi azzecca un inserimento dei suoi e radddrizza la partita. Non va per niente così. Anzi, con Florenzi in campo si compie il disastro della doppia espulsione che condanna la Roma a chiudere in nove.
GARCIA 5
Cerchiamo di resistere alla tentazione dell’ironia sulla chiesa sfrattata dal centro del villaggio anche se l’immagine della serata è questa. Garcia ha preso una lezione di calcio italiano. La predominanza della tattica sulla tecnica.
CORRIERE DELLO SPORT a cura di R.BOCCARDELLI
DE SANCTIS 5,5 - Assiste atterrito a quello che gli succede davanti. Para il parabile, che non è neanche tanto. Ma quando la Juve accelera prende tre gol, il primo sul suo palo, ma da molto vicino.
MAICON 6 - Plastico, bello a vedersi, felpato, non commette neanche un fallo. Segno che anche lui è fuori partita come tanti compagni di squadra. Se non altro comunque, spinge sulla fascia e cerca di combinare qualcosa in avanti. Dietro balla come tutta la Roma.
BENATIA 6 - Si salva a livello di valutazione personale, ma non è una grossa consolazione visto che anche lui naufraga con tutta la squadra. Bene su Llorente, ma la Juve ha colpito con altri giocatori e lui non poteva andare a difendere su tutti.
CASTAN 5 - Tevez lo anticipa e lo mette in difficoltà in varie occasioni. Non lo marca in occasione del primo gol bianconero. Va a colpire di mano il pallone sulla linea che gli costa l’espulsione e il rigore. Con un po’ di lucidità in più poteva risparmiarselo. Il risultato della partita non cambiava ma almeno non doveva saltare il Genoa per squalifica.
DODO’ 5 - Nè carne nè pesce. Al cospetto di una squadra forte ed organizzata come la Juve vengono a galla tutte le sue lacune sul piano difensivo. Si fa attirare dal pallone e non capisce lo sviluppo dell’azione in occasione del primo gol in cui viene tagliato fuori. Colpevole, ma non il solo, anche sul secondo.
TOROSIDIS (10’ st) 5 - Incide poco e niente. Su quella fascia la Roma ha bisogno di un giocatore importante se vuole fare qualcosa di importante.
PJANIC 6 - Il più razionale dei giallorossi, prova ad orchestrare la manovra, ma lì davanti i suoi compagni riescono solo a pestarsi i piedi in mezzo ad un nugolo di maglie bianconere messe lì apposta da Conte.
DESTRO (10’ st) 5,5 - Capisce ben presto che non è la sua partita. Ne entra e ne esce in punta di piedi dopo le espulsioni.
DE ROSSI 4 - Indossa la fascia da capitano e va a fare il tipico fallo di frustrazione che gli costerà probabilmente due turni di squalifica. Fa un grosso danno alla squadra quando la partita è compromessa ma non ancora chiusa. Per il resto un’onesta partita di contenimento e l’indecisione su Tevez sul primo gol.
STROOTMAN 5,5 - Non è l’olandese volante che aveva fatto benissimo nel primo scorcio di stagione. Anche lui resta impantanato nelle sabbie mobili di una partita che la Roma non ha saputo interpretare come squadra.
LJAJIC 5 - Impreziosisce la sua inutile partita con l’altrettanto inutile cartellino giallo che lo costringerà a saltare per squalifica la partita con il Genoa. Complimenti.
TOTTI 5 - La più brutta partita del capitano in questa stagione. Lento, poco ispirato, spesso impallato anche da Ljajic, ben marcato dai difensori juventini che non hanno molto da fare visto che in area la Roma non si presenta quasi mai.
GERVINHO 5 - Evanescente, male e poco servito. Nel primo tempo si ritrova spesso unica punta in mezzo a Bonucci e Barzagli. Nella ripresa comincia cercando di fare qualcosa in più, ma stavolta non gli riesce proprio niente. la brutta copia del giocatore capace di spaccare in due le partite.
GARCIA (All.) 5 - Sbaglia la formazione iniziale e presenta una Roma lenta, prevedibile, nervosa, che, come le capitava spesso in passato soffre questa sfida anche e soprattutto sul piano emotivo, disunendosi alla prima disavventura. Roma sconclusionata dopo essere passata in svantaggio, con alcuni giocatori anche in chiara difficoltà atletica. Esce nettamente sconfitto anche sul piano tattico nei confronti di un Conte che ha aspettato umilmente la Roma nella propria metà campo per poi colpire ai primi segni di debolezza dei giallorossi. C’è tanto su cui meditare e lavorare.
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