Mercoledì l'avvocato della Juventus Luigi Chiappero affronterà la Commissione Antimafia. Dovrà cancellare le ombre sui rapporti tra il club e alcuni ultras in odore di 'ndrangheta. L'appuntamento è così importante che i parlamentari hanno modificato l'agenda, annullando un viaggio in Sicilia. Scelta che ha scatenato polemiche. Il deputato leghista Angelo Attaguile, furibondo, s'è dimesso da copresidente del Comitato Sport e mafia. E ha attaccato frontalmente anche i bianconeri, chiedendo di incontrare Agnelli anziché il suo legale.
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Juventus dall’Antimafia. Ecco quello che rischia
Mercoledì l'avvocato del club bianconero Luigi Chiappero affronterà la Commissione Antimafia. Dovrà cancellare le ombre sui rapporti tra la società e alcuni ultras in odore di 'ndrangheta.
Mercoledì prossimo, l'Antimafia era attesa in Sicilia. A Catania e a Vittoria (Ragusa) dove nelle ultime settimane si sono moltiplicate le intimidazioni mafiose. Tutto cancellato. Spazio al caso-Juve. Poche ore dopo la notizia, Attaguile (già patron del Catania Calcio dal 1987 al 1990), s'è dimesso. Con tanto di lettera alla presidente della commissione Antimafia Rosi Bindi, in cui scrive che «l'improvvisa audizione dell'avvocato Chiappero non rappresenta una priorità». Poi arriva il siluro: «Ritengo si dovesse audire il presidente Agnelli» perché la «legge, anche quella sportiva, dev'essere uguale per tutti».
Cosa rischia il club? Ricordato che le accuse sono tutte da dimostrare, sul fronte sportivo potrebbe esserci un deferimento. Sul versamente penale, invece, la Juve rischierebbe guai seri. Ma a oggi i pm non sono partiti all'attacco.
(Libero - M. Pandini)
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