rassegna stampa roma

Juve e Roma, shopping compulsivo

(repubblica.it – F.Bocca) E’ stato un mercato movimentato, che ci ha fatto compagnia sulla spiaggia,  abbastanza divertente anche se ma mai troppo entusiasmante che si  è svolto tra due affari simbolici: Pirlo alla Juventus, fatto e...

Redazione

(repubblica.it – F.Bocca) E' stato un mercato movimentato, che ci ha fatto compagnia sulla spiaggia,  abbastanza divertente anche se ma mai troppo entusiasmante che si  è svolto tra due affari simbolici: Pirlo alla Juventus, fatto e presentato a maggio, quasi quattro mesi fa, ed Eto'o ceduto all'Anzhi.

L'affare più clamoroso che praticamente ha stappato il mercato dell'Inter. Che infatti si è chiuso col botto non male di Zarate che va da Roma a Milano. Complessivamente direi che il mercato ha vissuto giorni di "shopping compulsivo", non sempre si compra quel che serve ma si compra puramente per comprare. Le 20 di serie A hanno comprato più o meno 250 giocatori, tra mercato interno ed estero, una media di oltre 10 a testa. Con picchi di Chievo, Siena, Roma. Ma curiosamente la squadra che ha comprato di meno è stata il Milan (7). °°°Lo strano affare Zarate Zarate lascia la Lazio perché ormai messo chiaramente in un angolo dopo un paio di anni di incomprensioni a tutti i livelli, in campo e fuori, soprattutto con Reja. E' curioso, sostanzialmente Zarate va via dalla Lazio perché chiuso da una forte concorrenza (Klose e Cissé soprattutto) ma arriva all'Inter dove la concorrenza sarà anche maggiore e il rischio panchina anche più alto, trovando Forlan, Pazzini e Milito e dove è già un problema trovare il posto giusto per Pazzini. Anche se più "esterno" degli altri, alla fine per giocare Zarate dovrà fare a gomitate. Per esigenze

di bilancio (Zarate era costato 20 milioni, la Lazio ne avrà 2,7 per il prestito più 15,5 per l'eventuale riscatto il prossimo anno) la Lazio va a rafforzare una squadra di alta classifica. E lo stesso ha fatto la Roma con Vucinic alla Juventus. La crisi ha fatto cadere uno dei cardini del mercato negli ultimi anni: si fanno affari anche con i diretti concorrenti. E secondo me non è affatto un male: così si vede subito chi è stato più bravo. °°° La sorpresa Inter L'Inter rappresenta perfettamente il momento del calcio italiano. Ha aspettato di cedere Eto'o per muoversi, fino a prendere Zarate all'ultimo giorno utile. Non lo trovo necessariamente un segno negativo, perché c'è più attenzione ai bilanci (giusto) e perché dopo si è mossa bene, in così poco tempo, mettendo le mani su Forlan e Poli e il giocatore della Lazio appunto. Però la sensazione di improvvisazione è comunque alta. Tant'è che l'Inter ha rifatto totalmente l'attacco, lasciando invariato o quasi il resto. Mi chiedo, non si fa altro che parlare dell'addio di Eto'o, di Milito, Pazzini, Forlan, Zarate e della collocazione di Sneijder etc, ma dalla difesa al centrocampo vedo sempre la stessa squadra con Zanetti che ha 38 anni, Lucio e Samuel 33, Cambiasso 31 e così via. Avrà mai la possibilità Gasperini, già discretamente picconato da Moratti, di lavorare in tranquillità per svecchiare un po' la squadra? °°° Eto'o, non solo soldi Starei molto attento a definire pensionato d'oro uno che a 30 anni ha segnato oltre 250 gol, di cui 37 nell'ultima stagione (non ha segnato così tanto nemmeno negli anni delle 3 Champions che ha vinto). Continuo a pensare che Eto'o sia andato in Russia all'Anzhi non solo per i 20 milioni all'anno che gli passano. I soldi sono tantissimi perché vai in un calcio che vuol scalare l'Europa (ma comunque con una grande tradizione alle spalle), che ha proprietari tra i più ricchi al mondo, perché è un'occasione unica, certo. Ma la trovo comunque una scelta coraggiosa, è molto più facile, tranquillo, sicuro e comunque redditizio restarsene in Italia, in Spagna o in Inghilterra. °°° Lo "scambio" Pirlo-Aquilani Mi pare ci sia un detto che recita così: "Peppa per Peppa, io mi tengo la Peppa mia". Pirlo lasciato libero dal Milan che se ne va alla Juve, Aquilani che la Juve non è riuscita a riscattare a un prezzo accettabile dal Liverpool (16 milioni per il riscatto, la Juve ne offrì al massimo 10) che alla fine trova posto al Milan (che lo compra a 6). Due affari separati sono diventati uno scambio, in cui tecnicamente ha visto meglio la Juve ed economicamente il Milan. Secono me ci guadagna comunque la Juve. °°° Il mercato degli allenatori: Conte, Enrique, Gasperini Finita l'epoca dei Mourinho, Capello & C. le big prendono allenatori dal basso, un po' in stile Guardiola (Conte e soprattutto Enrique), un po' no o per semplice ripiego (Gasperini). Solitamente allenatori di questo tipo volano anche basso, questi invece hanno chiesto giocatori a raffica. E sono stati anche quasi tutti accontentati. Tre allenatori nuovi, che hanno determinato almeno una trentina di acquisti e ingaggi fino all'ultimo minuto: vedi la Juve con Elia, la Roma con Kjaer, Gago e Pjanic e l'Inter con Zarate. In serie A si contano ben 12 allenatori nuovi, Donadoni è già stato fatto fuori, Pioli è saltato come si poteva prevedere, Gasperini ha già fatto venire dei dubbi a Moratti, Enrique ha già fatto un paio di round con Totti e beccato salve di fischi. Credo che almeno uno su tre non arriverà a giugno. °°° Il mercato delle cessioni all'estero: Eto'o, Pastore, Sanchez, Menez Solo questi 4 affari hanno fruttato oltre cento milioni. Motivi di bilancio e di fair play finanziario, anche se poi è difficile resistere e restare con i soldi in cassa: l'Udinese ci riesce, l'Inter no. Se fino a qualche anno fa eravamo un campionato d'élite, adesso stiamo diventando un campionato di trasformazione, dove calciatori argentini, brasiliani, sudamericani in genere si completano. Per poi andare a mietere ancora più soldi altrove. °°° Il Milan l'anti-sorpresa Tutti ci aspettavamo  -  o forse solo speravamo per arricchire il piatto  -  un colpo alla Ibrahimovic. Che non c'è stato. E' stata l'Inter a interpretare - sia pure solo parzialmente -  il ruolo del Milan lo scorso anno. Il Milan campione d'Italia invece è stato l'antisorpresa di questo mercato (Taiwo, Mexes, Aquilani e Nocerino). E stato frenato da molti fattori: il fair play finanziario per cui deve assolutamente raffreddare l'ebollizione degli stipendi, la crisi economica che impedisce alla squadra del presidente del consiglio di fare acquisti popolari per i milanisti, ma molto impopolari per gli elettori. Raramente però Berlusconi ha saputo trattenersi più di qualche mese, per cui vedremo a gennaio... °°° Copiare il Barcellona, o no? E' stato il leit motiv dell'estate, seguire l'esempio del Barcellona: affidarsi ad allenatori giovani, possibilmente della propria scuola, ringiovanire, giocare per lo spettacolo (a parole...). Si tralascia spesso che il Barcellona è sicuramente tutto questo ma anche la più formidabile macchina da mercato al mondo, sia nel vendere che nel comprare. Inserire Sanchez e Fabregas (costati insieme circa 75 milioni) non è stato un sacrificio impossibile, perché il Barça ha venduto in giro i suoi prodotti molto bene (anche se il passivo e i debiti a 360 milioni, nonostante abbia vinto tutto quello che c'era da vincere, preoccupano molto). E contrariamente agli allenatori italiani, fossilizzati su un modulo e solo su certi giocatori, Guardiola non esiterà a cambiare il famoso 4-3-3 per non far restar fuori i due nuovi campioni. Una volta la duttilità tattica era la nostra specialità adesso ci tocca prendere lezioni anche sotto questo profilo... °°° La sorpresa Lazio & Napoli Alla fine la vetrina di questo mercato 2001 se la sono presa il Napoli (45 milioni di acquisti per una decina di giocatori nuovi) e la Lazio, perché hanno lavorato in maniera mirata, col preciso obbiettivo di non cambiare tanto per cambiare, ma di migliorare rispetto alla stagione scorsa. Cissé, Klose, Inler e Pandev alzano molto il livello e soprattutto alzano il tiro. Lazio e Napoli ufficialmente non sono più due squadre che si accontentano, ma puntano in alto. Disturbando non poco le solite big. °°° Juve e Roma, shopping compulsivo Sono cambiate da cima a fondo, con metodi, sistemi e spese molto alte (per la Juve 48 milioni di acquisti e 37 di riscatti, circa 60 per la Roma), sostanzialmente però con la stessa intenzione: ricominciare da capo. Ma anche come se fossero affette da "shopping compulsivo", di cui abbiamo già parlato come fenomeno generalizzato. Ci troviamo davanti due squadre rifatte quasi all'80%, un compito difficilissimo per i giovani allenatori. La Juventus è tornata a mormorare la parola scudetto, ma forse non è ancora all'altezza: anche se Pirlo e Vucinic sono comunque due grandi acquisti. La Roma ha cominciato ripartendo dai giovani (Lamela e Bojan), poi è andata in affanno e ha cominciato a sparacchiare acquisti più o meno nello stesso stile della Juve. Penso che della Juve si possa dire poco fino a quando non si vedrà quale formazione preferirà Conte, in ogni caso andrei piano con le stroncature: prima o poi ci azzeccherà no? °°°L'Oscar dell'Udinese Con le cessioni di Sanchez, Inler e Zapata ha realizzato una settantina di milioni di euro. Bravissimi. Anche se il calcio non è il monopoli.

°° E Tevez, Aguero, Dzeko & C dove sono? Per mesi, dopo il campionato, si è parlato di giocatori che poi non sono arrivati e che sono stati solo delle illusioni. Abbiamo pensato che Tevez, Aguero, Dzeko, Higuain, Benzema potessero rimpiazzare i campioni che se ne sono andati, ma non è successo. E non credo che sia solo per problemi di soldi ma di scelta. Juventus, Roma e Napoli  -  come detto  -  hanno comunque speso molto. Acquisti più selezionati e programmazioni a più lunga scadenza avrebbero permesso anche l'ingaggio di qualcuno di questi grandi calciatori. Ma molte squadre vanno ormai più sulla quantità che sulla qualità, hanno la fobia di tappare tutti i buchi, senza adattarsi mai. Molti club soprattutto non riescono a convincere i grandi giocatori avendo perso il posto in Champions League: questo è un handicap che pagheremo caro per molti anni ancora.