rassegna stampa roma

Juan: “Stagione fallimentare”

(Il Corriere dello Sport – P.Torri) Fallimento. Anche a voler essere generosi, non può esserci parola più esplicativa di questa per fotografare la stagione della Roma, fuori da tutto dopo il ko di Catania, dodicesima sconfit­ta in...

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(Il Corriere dello Sport - P.Torri) Fallimento. Anche a voler essere generosi, non può esserci parola più esplicativa di questa per fotografare la stagione della Roma, fuori da tutto dopo il ko di Catania, dodicesima sconfit­ta in campionato, addio pure a un’ipote­si Champions League, basterà un punto domenica prossima contro la Sampdoria per continuare a frequentare l’Europa, pure se attraverso strade secondarie e poco remunerative, e sicuramente non ci sarà nulla da festeggiare.

UN’ALTRA RIMONTA- Catania, in questo sen­so, è stata come un’imma­gine sintetizzata di tutta la stagione, gol del vantaggio, illusioni e sogni, per poi es­sere risbattuti alla cruda realtà, rimontati e battuti, è l’ottava volta che è acca­duto in campionato, conse­guenza di una condizione fisica che non è mai stata decente, di una squadra sin troppo spremuta. Chi ha vi­sto la partita, si sarà reso conto nel corso del secondo tempo come i giallorossi assomigliassero più a una corsia d’ospedale che a una squadra di atleti: Juan ave­va lasciato la compagnia dopo pochi minuti, Borriello era rimasto negli spogliatoi per problemi di stomaco, Cassetti zoppicava per una distorsione al ginocchio, Rosi e Simplicio avevano visioni e crampi, Taddei era fasciato come un marajà, De Rossi e Perrotta erano a casa per squalifica, Mexes e Brighi per gravi infortuni. Insomma la Roma non c’era più e il risultato, bisogna dire giu­sto, è che si è perso pure l’ultimo treno per la Champions.

L’AMMISSIONE- Fallimento su tutta la li­nea come Juan non ha avuto nessuna dif­ficoltà ad ammettere: «E’ stata una stagione fallimentare, inutile cercare giri di parole per dire quello che è stato. Erava­mo partiti con ben altre ambizioni, ora ci troviamo a fare i conti con una situazio­ne negativa, la prossima stagione non giocheremo la Champions, rimarremo in Europa, sarà sufficiente un pareggio con la Samp per giocare l’Europa League ma certo non era questo quello che voleva­mo. Ora, almeno, dobbiamo pensare a concludere in maniera dignitosa la sta­gione e poi pensare al futuro. Perché pur­troppo quello che è stato è stato, non pos­siamo fare più niente, abbiamo fallito tutti gli obiettivi. Inutile cercare un solo colpevole, lo siamo tutti, società, dirigen­ti e giocatori» .

BURDISSO- Il concetto nel dopo partita è stato ribadito anche da Ni­colas Burdisso, come sem­pre uno degli ultimi ad arrendersi, ma inevitabil­mente pure lui coinvolto nei problemi di una difesa che pure ieri si è beccata due pappine: «Non è stata una stagione da Roma. Vo­levamo e dovevamo fare di più, i nostri obiettivi erano ben altri ed erano obiettivi che avevano la possibilità di raggiungere. Questo è un gruppo di giocatori che ha dato tantissimo alla Ro­ma, pur vincendo poco ri­spetto a quello che avrebbe meritato. Ora sarà neces­sario che tutti facciano un esame di co­scienza per capire se rimanere. Se la ri­sposta sarà positiva bisognerà dare tut­to per questa maglia». Di sicuro non ri­marrà Simone Loria, ieri autore del gol dell’ennesima illusione, il secondo sta­gionale per un difensore ( ma siamo si­curi, visti i gol, che sia un difensore?) in scadenza di contratto ma che quando è stato chiamato in causa ha dato il massi­mo. Il problema, però, è che quando se­gna lui la Roma non vince mai: «Ho spe­rato che la mia rete potesse ancora es­serci utili in Champions League, invece niente. Si vede che è proprio una stagio­ne no». Si vede e si sente.