(Il Romanista-V.Valeri) «Oggi ho perso da solo, chiedo scusa a tutti ». Juan non nasconde il dispiacere, davanti ai microfoni di Roma Channel e Sky Sport, quando dopo la sconfitta di Genova con la Sampdoria si presta alle interviste di rito.
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Juan: «Io chiedo scusa. Vorrei rigiocare subito»
(Il Romanista-V.Valeri) «Oggi ho perso da solo, chiedo scusa a tutti ». Juan non nasconde il dispiacere, davanti ai microfoni di Roma Channel e Sky Sport, quando dopo la sconfitta di Genova con la Sampdoria si presta alle interviste di rito.
Il difensore brasiliano, generalmente mai troppo sorridente, nel primo pomeriggio di ieri era ancora più rabbuiato del solito. Due suoi errori hanno permesso ai doriani prima di pareggiare i conti, poi di ultimare il sorpasso e portarsi a casa tre punti fondamentali. Al 13’ del secondo tempo il brasiliano effettua un retropassaggio indirizzato a Julio Sergio, ma impatta la sfera con eccessiva sufficienza e in agguato c’è Angelo Palombo, che a tu per tu con il portiere giallorosso riesce a dribblarlo ma viene atterrato: rigore e cartellino rosso per l’estremo difensore romanista. Squadra in dieci e Pozzi scaglia sotto la traversa l’1 a 1. A sette minuti dalla fine, poi, ancora Juan controlla male una palla aerea a due passi da Doni – subentrato a Bertagnoli - , l’ex di turno Guberti sbuca dal nulla e con un tocco beffardo sigla il 2 a 1 finale: «Non ho scusanti – ha ripetuto il numero 4 - , un difensore non può fare quello che ho fatto io. In carriera può succedere, ma non ci sono giustificazioni».
Avrà dormito poco, sicuramente, ripensando alla prestazione di Marassi; in mente solo una cosa: la voglia di tornare in campo per riscattarsi, dimostrare ai compagni e soprattutto ai tifosi che il Juan dell’assist involontario a Palombo e dello stop che ha favorito il gol dell’esterno ex Bari («non l’ho visto»), non è quello vero: «Vorrei tornare subito a giocare». E quasi sicuramente Claudio Ranieri lo accontenterà – sia per non farlo sentire punito, sia per necessità dato l’infortunio di Mexes – già domenica prossima in casa del Cesena.
E pensare che sempre contro la Sampdoria, ma all’Olimpico, proprio Juan ebbe sui piedi una delle occasioni più nitide per chiudere una gara che avrebbe, con ogni probabilità, consegnato lo scudetto 2010 alla Roma: era il 25 aprile, gli uomini di Ranieri avanti 1 a 0 grazie a Totti, il brasiliano dimenticato dalla retroguardia doriana tentò una sforbiciata da solo davanti a Storari, ma colpì la palla un po’ di collo e un po’ di stinco facendola uscire a due passi dal palo. Nel secondo tempo Pazzini e Mannini ribaltarono il risultato, con Mexes seduto in panchina stravolto dal pianto. E gli altri, a vagare per il campo con i volti attoniti. Come Juan ieri, incredulo, dopo la peggiore prestazione in maglia giallorossa.
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