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Juan: «Abbiamo fallito tutti»

(Il Romanista-V.Valeri) Cinque minuti, nemmeno il tempo di entrare nel clima caldissimo della partita: tanto è durata la partita di Juan, che in settimana si era fermato per una botta alla tibia, ma che nel riscaldamento pre-gara non aveva...

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(Il Romanista-V.Valeri) Cinque minuti, nemmeno il tempo di entrare nel clima caldissimo della partita: tanto è durata la partita di Juan, che in settimana si era fermato per una botta alla tibia, ma che nel riscaldamento pre-gara non aveva accusato dolore.

In campo, quindi, ma al primo contrasto il brasiliano ha dovuto dire basta ed è stato sostituito da Loria. Solo la prima di una lunga serie di tegole per Vincenzo Montella, che dopo di lui ha dovuto rinunciare a Borriello e Greco, lasciando in campo Cassetti zoppo e Rosi così così. Il numero 4 giallorosso ha vissuto, dunque, l’ultimo di tanti episodi sfortunati che lo hanno visto protagonista quest’anno, in un contesto personale che di certo non lo ha aiutato a presentarsi sempre al meglio sul terreno di gioco: «Domani (oggi, ndr) farò un controllo per capire come sto – ha spiegato a Roma Channel - . Mi dispiace perché nel riscaldamento non senti mai niente, viene tutto fuori appena si fa sul serio». Sull’esito della stagione, con l’Europa League unico risultato ottenuto, Juan non ha mezzi termini: «E’ stata fallimentare – continua - , l’anno scorso abbiamo fatto un bellissimo campionato e ci si aspettava ancora di più, ma non è stato così. Quando si perde è colpa di tutti, dai calciatori alla società».

Non ci sono capri espiatori per l’ex Leverkusen, che quest’anno arriverà al massimo a 36 presenze in giallorosso, molte delle quali macchiate da errori grossolani (su tutti il retropassaggio suicida a Genova contro la Samp) e ancora una volta da problemi fisici. Nonostante la delusione e l’incertezza sui piani futuri, Juan si esprime con chiarezza e determinazione: «Rimango sicuramente qui». L’amarezza del sudamericano non è tanto per il 2-1 subito al Massimino all’ultimo secondo di gioco – che contrappasso, dopo la fortuna di Lecce e Bari, per non dimenticare Cesena– ma per gli scivoloni precedenti: «Avremmo dovuto fare più punti prima». E l’elenco delle occasioni perse è lungo: otto punti regalati a Samp e Brescia retrocesse, tre al Palermo, tre al Genoa, ma anche tre alla Juventus più brutta e provinciale degli ultimi dieci anni. Domenica sera all’Olimpico si chiuderà contro i blucerchiati, in una gara priva di ogni significato e motivazione: «Dobbiamo pensare a finire la stagione con dignità – ha comunque promesso Juan - , perché siamo dei professionisti. Per quello che abbiamo fatto, però, meritiamo di non andare in Champions. Cosa dovrà cambiare l’anno prossimo? Non lo posso dire io, ma la nuova società». Sicuramente le cose cambieranno: «Sicuramente – si auspica il centrale difensivo - , qualcuno rimarrà e qualcuno andrà via, di sicuro ci vorrà più continuità. Se tutti hanno dato tutto? Penso di sì, anche se a volte ti impegni e non ottieni i giusti risultati, perché quando le cose non vanno ognuno ne risente». In conclusione, Juan si proietta già agli impegni estivi: «Dopo domenica bisognerà riposarsi – spiega – perché la prossima stagione comincerà presto ». Con la Coppa America in Argentina, però, difficilmente lui potrà farlo pienamente.