(Corriere dello Sport/Infopress- R.Loria) - Sfide in campo e fuori dal campo. Duelli sul rettangolo di gioco e duelli in sala stampa.
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Josè e i giallorossi: elogi, stoccate e accuse
(Corriere dello Sport/Infopress- R.Loria) – Sfide in campo e fuori dal campo. Duelli sul rettangolo di gioco e duelli in sala stampa.
Il rapporto tra Mourinho e la Roma è stato quello di due rivali, con il tecnico portoghese che, a fasi alterne, ha saputo attaccare o blandire l'avversario, irritarlo o compiacerlo a seconda del momento e del proprio interesse. D'altronde nei suoi due anni vissuti in Italia alla guida del-l'Inter la Roma nelle competizioni nazionali è stata l'unica squadra, tra campionato, Coppa Italia e Supercoppa di Lega, capace di mettere in difficoltà Mourinho e i suoi.
STIMA - Una rivale nei confronti della quale Josè Mourinho non ha mai nascosto la propria stima. Magari facendolo a modo suo, facendo un complimento per poi affondare il colpo. Così come fece nella conferenza stampa delle conferenze stampa, quella della « prostituzione intellettuale » e degli « zero tituli ». Sette minuti e mezzo di monologo contro tutti in cui il tecnico portoghese però parlò della Roma come di « una squadra con grandissimi campioni, con tanti giocatori che io volevo avere con me » , e anche di una squadra « con il miglior centrocampo d'Italia » . L'anno successivo, con l'arrivo sulla panchina giallorossa di Claudio Ranieri e soprattutto con la lunga rincorsa della Roma in campionato, i toni si fecero ancora più accesi, ma anche in questo caso non mancarono i complimenti. Alcuni facili, come quelli regalati all'avversaria alla vigilia della prima sfida in campionato. Una gara alla quale la Roma arrivò con un distacco di 14 punti in classifica. Troppi anche per il tecnico portoghese. « Non c'è verità in questa classifica. La realtà invece è la qualità. Ho sempre detto che la Roma mi piace tanto » .
ATTACCHI - Con l'assottigliarsi dei punti in classifica i complimenti lasciarono il posto agli attacchi. Diciannove febbraio 2010: « La Roma è una società furba perché sa piangere quando ha bisogno di un giocatore e non ha soldi. Poi però quando qualcuno vuole comprare un suo giocatore dice di no ». Riferimento diretto al prestito di Burdisso, un giocatore dell'Inter rivelatosi determinante nella stagione romanista, ma anche al rifiuto di cedere Julio Bapstista nella finestra di mercato di gennaio. Attacchi che si andarono ad intensificare con il passare dei mesi e in un finale di stagione vissuto testa a testa tra Roma e Inter. In campionato e anche in Coppa Italia. Quattro maggio 2010, vigilia della finale di coppa: « E' una stagione molto bella per la Roma, che ha la fortuna di giocare in casa la finale di coppa. E' una situazione unica al mondo, non l'ho mai vista ». Polemiche per innervosire l'avversario. Polemiche che ottennero l'effetto desiderato, con una squadra , quella di Ranieri, che affrontò la sfida sul filo dei nervi uscendo sconfitta dal campo. Una finale di Coppa Italia che Mourinho condì con altre polemiche: « Ora la Roma con i soldi risparmiati per il premio di Coppa Italia sarà disponibile a dare qualche soldo in più al Siena » . Riferimento alla sfida contro i bianconeri toscani che attendeva l'Inter all'ultima di campionato. Dichiarazioni pesanti che costarono a Mourinho il deferimento, ma che non impedirono allo scudetto di volare alla volta di Milano.
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