(Il Romanista - R.Fidenzi) - Ciao Cote, è più facile imparare la fase difensiva degli schemi di Luis Enrique o fare una costatazione amichevole con una conducente arrabbiata? Difendere nella squadra di Luis Enrique! Come procede il tuo ambientamento in Italia e nella Roma?
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(Il Romanista – R.Fidenzi) – Ciao Cote, è più facile imparare la fase difensiva degli schemi di Luis Enrique o fare una costatazione amichevole con una conducente arrabbiata? Difendere nella squadra di Luis Enrique! Come procede il...
Sono molto contento di stare qui, in questa squadra e in questa città. Per il momento sta andando tutto bene. Piano piano imparerò l’italiano, spero di farlo il prima possibile.
Nelle ultime partite ci sei sembrato più prudente, te lo ha chiesto il mister o è stata una scelta tua?
Non saprei, le partite sono tutte diverse. A volte si può attaccare di più, in altre bisogna curare la parte difensiva. Non è stata un’indicazione dell’allenatore, cercherò di migliorare per partecipare di più alla fase offensiva ed arrivare di più sulla linea di fondo.
Ci sono differenze nel tuo ruolo tra calcio spagnolo e calcio italiano?
Credo che il calcio sia più o meno simile dappertutto. In Italia serve più concentrazione difensiva, perché ci sono squadre che entrano di più sulle fasce. Sono due campionati simili, entrambi importanti. Sono contento di militare in quello italiano.
Il fatto che la Roma giochi meno con gli attaccanti esterni e più con le punte agevola il tuo ruolo o lo complica?
E’ una decisione del mister quella di giocare con punte esterne o più accentrate. Non mi facilita né mi complica il ruolo, faccio lo stesso lavoro. Dobbiamo continuare a lavorare. Abbiamo molta qualità e ci completiamo bene a vicenda, questo in ogni caso ci aiuta sempre.
Il fatto che non ci siano alternative sicure al tuo ruolo ti spaventa un po’?
Ho compagni come Rodrigo Taddei, un grande professionista che si allena al 100%. Credo che il mister non abbia pregiudizi e lo abbia già fatto giocare quando non stavo bene. Ho compagni che possono giocare come laterali, anche se forse non c’è nessuno di ruolo. Comunque non spetta a me fare valutazioni di questo genere: abbiamo dirigenti e uno staff tecnico per questo.
Dove può arrivare questa squadra? Ora è pronta per competere per qualcosa di importante?
Non lo so, credo che sia un po’ complicato parlarne. Stiamo lavorando bene e l’importante nel calcio è andare avanti passo dopo passo. Dopo un inizio difficile le cose vanno meglio, ma ora è prematuro dire dove potremo arrivare. Abbiamo il potenziale per arrivare lontano, ma dobbiamo tenere i piedi ben saldi a terra.
In cosa ti senti migliorato e dove, invece, puoi ancora crescere?
Ogni giorno ci alleniamo per cercare di migliorare in assoluto. Devo ancora molto crescere nella concentrazione in fase difensiva.
Come vivi il derby? Usi molto i social networks: hai visto video e immagini dei precedenti?
So che il derby qui è molto importante per i romanisti e per la città. Credo che sia una partita speciale, che non capita tutti i giorni e abbiamo moltissima voglia di giocarla e fare il meglio possibile. Non ho visto video particolari.
Si è parlato di un colloquio tra squadra e mister dopo Roma-Atalanta: che vi siete detti? Hai fatto richieste a Luis Enrique?
No è la prima volta che ne sento parlare. Dopo la partita ho fatto la doccia e poi ognuno è andato per la sua strada.
E prima?
No, come al solito prima della partita c’è una riunione tecnica.
Ti aspettavi di giocare con tanta continuità?
Né lo pensavo né lo penso. Credo che tutti i giocatori siano molto importanti. Andiamo tutti nella stessa direzione e siamo nello stesso gruppo
Che idea ti sei fatto del tecnico e dei veterani della Roma come Totti e De Rossi?
Il mister è una persona da cui si impara moltissimo e spero di continuare a imparare tanto. Totti e De Rossi sono giocatori simbolo: la loro presenza è molto positiva, sia per l’esperienza sia per la qualità. Spero di imparare molto anche da loro.
Alcuni maliziosi parlano di tue lacune come difensore: ti senti più terzino o esterno di centrocampo?
Io mi sento più un terzino. Siamo qui per migliorare via via e lavoro per questo tutti i giorni. Lavoro per correggere gli errori dai quali nessuno è immune: sbagliano i più grandi, perché non dovrei farlo anche io…
Tra dieci giorni il tuo primo derby: che partita ti immagini? Sai quanto è importante la stracittadina qui a Roma?
Sì sono molto contento di poter giocare questa partita, sarà il mio primo derby. Ho molta voglia di giocarlo e spero vada nel miglior modo possibile, ma avremo davanti una rivale molto complicata. Tuttavia credo che con la squadra che abbiamo possiamo vincere se faremo tutte le cose per bene.
Si avvicina gennaio e crescono le voci di mercato. L’idea che la Roma compri un altro laterale sinistro ti crea problemi?
No, non sono preoccupato. C’è uno staff tecnico e una dirigenza che si occupano di questo. Chiunque arrivi per migliorare la squadra è il ben venuto.
Nelle ultime partite abbiamo visto Luis Enrique che chiedeva ai terzini di avanzare e Burdisso che vi invitava a stare più vicini… C’è ancora qualche ingranaggio da sistemare?
No, credo che sia il tecnico a trovare le soluzioni e noi dobbiamo seguirle. Non mi ricordo di questa cosa, dal campo non ho avuto questa sensazione. Nella squadra tutti ascoltiamo l’allenatore.
Una curiosità sul neopresidente DiBenedetto: che impressione ti e vi ha fatto?
Sono molto contento di avere un presidente come lui, tutta la squadra lo è. Speriamo che tutto vada per il meglio per lui, perché vuol dire che andrebbe bene per noi. Lui è il numero uno del club e il nostro dovere è sostenerlo.
In questi primi due mesi di Roma, cosa ti ha colpito di città e tifosi e cosa ti è piaciuto meno? Cosa ti spaventa di più della Lazio? L’attacco o la voglia di rivalsa dopo tanti derby persi?
Ci sono molte poche le cose che possono non piacere di Roma, è una città bellissima con gente molto simpatica e cordiale. Ha solo note positive. Per quanto riguarda la Lazio, mi preoccupa tutta la squadra: è una grande formazione e dovremo preparare bene la partita. Faremmo un grave errore a concentrarci solo su Klose e Cissé, dobbiamo prepararci contro tutta la squadra.
Sei abituato a studiare gli avversari che affronterai sulla fascia? Stai pensando a soluzioni particolari in vista del derby?
Certo, seguo le partite di tutte le squadre del campionato per farmi un’idea degli avversari, ma poi tocca all’allenatore esporre le proprie idee, a cui noi dobbiamo adeguarci.
Se Totti non dovesse farcela e al derby giocasse un trequartista puro il tuo gioco cambierebbe in qualche modo?
Non mi cambierebbe niente. Speriamo comunque che Francesco ce la faccia, è molto importante nella squadra e che sta avendo un ottimo rendimento.
Quali squadre finora ti hanno impressionato del campionato italiano?
Mi hanno impressionato tutte a dire il vero. Credo che lavorino molto tatticamente. Anche noi stiamo lavorando per il meglio ed il nostro è un progetto nuovo che ha bisogno di tempo. Ora le cose stanno andando bene, ma è un processo lungo ed è logico avere alti e bassi. Speriamo di procedere dritti per la nostra strada.
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