(Corriere dello Sport – R.Zanni) - James “ Jim” Pallotta, lui sì che a Boston lo conoscono bene. E non solo a “ Beantown” (“città fagiolo”, è il nickname di Boston) si è fatto un nome, ma in tutti gli Stati Uniti, per la sua abilità di lavorare con gli ' hedge funds'.
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James Pallotta: quel top manager fanatico dei Celtics
(Corriere dello Sport – R.Zanni) – James “ Jim” Pallotta, lui sì che a Boston lo conoscono bene. E non solo a “ Beantown” (“città fagiolo”, è il nickname di Boston) si è fatto un nome, ma in tutti gli Stati Uniti, per la...
Un mago del settore tant'è vero che nel 2005 è stato un manager da 200 milioni di dollari, se li è messi in tasca in un anno solo. Pallotta la sua carriera l'ha svolta soprattutto al Tudor Investement Corporation, dal 1993 al 2008, ma prima ancora è stato il vice presidente della Essex Investment Management Company, quindi è diventato presidente della Raptor Capital Management, un altro gruppo che si occupa sempre di investimenti, settore nel quale Pallotta ha accumulato una esperienza lunga quasi trent'anni. IL BASKET - Alta finanza e sport, una passione quest'ultima che fino ad oggi si è chiamata soprattutto basket. Pallotta, oltre ad averlo giocato da giovane (e continua a farlo tuttora) infatti è uno dei soci di minoranza del Boston Celtics (un assegno da 15 milioni di dollari nel 2002), ma aveva già tentato di fara la sua scalata alla Roma tre anni fa, dopo il tentativo fallito di Soros. I Celtics li segue sempre e adesso che stanno per iniziare i play off (Boston si incrocerà con New York, una vecchia rivalità tra le due città cresciuta soprattutto con il baseball, Red Sox e Yankees), Pallotta sarà sempre in prima fila, cercando magari questa volta di evitare commenti sugli arbitri che nella finale dell'anno scorso con i Lakers gli costarono cari. Pallotta infatti, in gara tre, partita persa dai Celtics, non rimase soddisfatto della direzione arbitrale e per questo si lamentò addiriittura con il commissioner della NBA David Stern. «La lega - disse -si dovrebbe vergognare per gli arbitraggi di questa serie» . E se sul momento Stern, come sua abitudine, non fece una piega, qualchegiorno dopo la NBA gli inviò una multa da 100.000 dollari. HA INIZIATO DA NORTH END- Jim, figlio di James e Angelina, è cresciuto a North End il quartiere italiano di Boston. Lì ci ha vissuto con le sorelle Carla e Christine che ora gestiscono il ristorante Nebo. Nato nel 1958, Jim Pallotta fin da piccolo ha avuto la passione per il basket, John Havlicek e Bill Russell i suoi idoli che guardava dai posti meno costosi del Garden, l'arena dei Celtics. Poi gli studi al Northeastern e quindi la Essex da dove ha cominciato a fare fortuna e negli anni è stato definito come uno dei top “ hedge funds” manager di tutti gli Stati Uniti. Ha investito in ristoranti, fa parte, assieme alla moglie Kim, di diverse organizzazioni non- profit e ha amici facoltosi e famosi in tutti i campi, a cominciare dallo spettacolo. E quando qualche celebrità passa da Boston, Pallotta c'è sempre lì così che ha invitato gli U2 al Radius, ristorante molto conosciuto, mentre al Pearl ci è andato a cena con l'attore Samuel L. Jackson. Pallotta è molto attivo assieme alla moglie nel campo della beneficenza ed è legato a Nick Buoniconti, italo- americano, celebre ex giocatore di football americano con le maglie di Boston e Miami. Buoniconti, dopo che il figlio Marc nel 1985 è rimasto paralizzato per un incidente giocando a football, ha fondato il “Miami Project to Cure Paralysis”', centro di ricerca neurologicaall'avanguardfia nel mondo. LA VILLA- Da anni però Pallotta non vive più a North End, nel 2005 si è fatto costruire la sua reggia a Weston, mezzora di macchina da Boston: 2.000 metri quadrati, 20 stanze, campo da basket, piscina, un garage capace di contenere 10 auto (ha la passione per le “muscle cars”) e un teatro da dodici posti. Il costo? 21 milioni di dollari, la quinta casa più spaziosa di tutto il Massachusetts.
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