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Ivan, il grande colpo di Cragnotti che deluse i laziali

(Il Messaggero) I tifosi laziali lo ricordano più per quella inconfondibile testa pelata, che per le giocate sul campo: 15 presenze e nessun gol.

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(Il Messaggero) I tifosi laziali lo ricordano più per quella inconfondibile testa pelata, che per le giocate sul campo: 15 presenze e nessun gol.

Tracce labili di un calciatore mai diventato protagonista, nonostante il grande affetto che il popolo biancoceleste gli ha riservato, sin dall’inizio. Il giorno del suo arrivo a Formello, infatti, il talento spagnolo, venne accolto da 7 mila tifosi in delirio. Ivan De la Peña, 22 anni, nato a Santander, rappresentò il grande colpo di mercato di Sergio Cragnotti dell’estate 1998, un centrocampista strappato alla concorrenza della Roma, che avrebbe dovuto conferire classe e qualità alla nuova Lazio.

Il Barcellona, dopo una lunga ed estenuante trattativa, pretese che Cragnotti inserisse nell’operazione anche Fernando Couto, un difensore che i catalani davano al crepuscolo e che la Lazio prese quasi a malincuore, perché costretta. Alla luce degli eventi, il portoghese risultò un vero affare, mentre De la Pena si rivelò un grande bluff. Subito battezzato ”piccolo Buddha” per quella sua somiglianza al Santone nato in Nepal. Quando entrava nel centro sportivo, a bordo della Porsche grigia, De la Pena era sempre accolto da decine di fans a caccia di foto e autografi. Come un divo del pallone.

Ben presto, però, in maglia biancoceleste, nacquero problemi, soprattutto di natura fisica, a causa di una muscolatura fragile che ne procurava continui stop. Per lui lo spazio fu comunque poco e il talento rimase inespresso mentre Fernando Couto conquistava consensi e applausi. Dopo l’avventura romana passò al Marsiglia, prima di rientrare nella città che lo aveva lanciato come calciatore.

La seconda giovinezza di De la Peña si realizza nell’Espanyol, la squadra rivale del Barça, dove gioca per 9 anni consecutivi: 179 presenze e 8 reti. In nazionale ha collezionato solo 5 apparizioni. In totale ha giocato 12 stagioni di serie A, con 267 partite e 19 reti realizzate. Il 6 maggio scorso ha compiuto 35 anni e il ”piccolo Buddha” ha capito che era giunto il momento di dire basta.

E così ha scelto di seguire il lavoro dell’amico Luis Enrique, che guida il Barcellona B. Una collaborazione che proseguirà nella Roma quando De la Peña, per la seconda volta, tornerà nella capitale italiana. Ma non troverà più 7 mila persone ad aspettarlo, bensì qualche tifoso diffidente per quel suo passato da laziale. D.M.