(Corriere dello Sport - R.Maida) Ha capito tutto prima. Uno sguardo a Gago, all’idea di Pjanic, la sensazione di un passaggio che sarebbe arrivato proprio lì, a due passi da Fontana e dai tifosi romanisti.
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Irrompe la Roma
(Corriere dello Sport – R.Maida) Ha capito tutto prima. Uno sguardo a Gago, all’idea di Pjanic, la sensazione di un passaggio che sarebbe arrivato proprio lì, a due passi da Fontana e dai tifosi romanisti.
A quel punto la sua rapidità e la sua freschezza hanno creato la differenza tra lui e il Novara. Altro che il campo sintetico, altro che la pioggia: il risultato è stato alterato da un piccolo fenomeno che si è alzato dalla panchina, ha tirato due volte in porta per mettere a fuoco il bersaglio e al terzo tentativo ha regalato un sorriso alla Roma.
FELICITA’ - Adesso sorride anche lui, Bojan Krkic. Nel viaggio di andata, aveva gli occhi tristi di chi non si sentiva ancora realizzato. Si era tenuto in disparte dal gruppo, distraendosi con il telefonino, intuendo un sabato da riserva infreddolita. Dopo il terzo gol in serie A, il secondo consecutivo, la vita sembra tornata bellissima. «Non so se ho cambiato la partita - racconta - ma ho provato a fare il massimo per aiutare la squadra a vincere. Quando l’allenatore mi ha chiesto di entrare ho pensato solo a trovare la soluzione migliore per arrivare al gol. Per fortuna il gol è arrivato e ci ha dato tranquillità. Luis ce l’aveva detto tra il primo e il secondo tempo: continuate a fare gioco e provate qualche colpo. Ci siamo riusciti» . Questa vittoria riporta un po’ di ottimismo a Trigoria, tanto più prima della sosta: «Dobbiamo continuare a lavorare. Anche a Novara non è stato semplice vincere, i nostri avversari lasciavano pochi spazi e stavano tutti dietro. L’importante in certi momenti è il risultato, che trasmette fiducia. Ora però non voliamo troppo alto con la fantasia: è necessario mantenere un certo equilibrio, sia quando si vince che quando si perde» . Non se la sente di fissare un obiettivo: «Non so dove possa arrivare la Roma. Però so che servirà tanto impegno, giorno per giorno» .
FAMA - Anche a Parma e contro il Palermo, uscendo dalla panchina, aveva avuto un impatto fortissimo con la partita. Otto giorni fa, poi, anche senza brillare aveva segnato. Il rischio è che Luis Enrique si renda conto che Bojan funziona meglio solo quando entra nel secondo tempo. Lui ovviamente respinge l’etichetta: «Le decisioni spettano al tecnico. Io vorrei giocare sempre. Però può capitare che in certe partite io debba restare fuori (è successo già sei volte su undici, ndi). E allora, se vengo chiamato in causa, devo spingere a fondo per ritagliarmi il mio spazio. Anzi, quando vado in panchina mi sento ancora più motivato a crescere e a migliorare. Il calcio è così» . Da Roma gli arrivano i complimenti del padre, Bojan Krkic senior, che ammette di essere emozionato: «Sono tanto felice per lui, se lo meritava...» . Luis Enrique condivide gli applausi al ragazzo che ha voluto fortemente sradicare da casa Barcellona: «Credo che sia un caso se Bojan incide sempre partendo dalla panchina. E non penso sia contento di avere questa fama. E’ pura statistica. Sicuramente in questo caso, in lui come negli altri due calciatori che sono entrati nel secondo tempo, ho visto l’atteggiamento giusto. Poi è evidente: i bomber vogliono sempre fare gol» . Autoalimentazione: più un attaccante segna, più si sente sicuro e pericoloso. E la Roma oggi ricomincia, senza esagerare, a immaginare che la stagione possa essere divertente.
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