rassegna stampa roma

Io romanista sindaco di Pontida

(Il Romanista – M.Macedonio) – E’ quasi un ossimoro vivente, Pierguido Vanalli: perché essere sindaco leghista di Pontida, roccaforte del Carroccio, e nello stesso tempo tifoso della Roma suona quanto meno strano.

Redazione

(Il Romanista - M.Macedonio) - E’ quasi un ossimoro vivente, Pierguido Vanalli: perché essere sindaco leghista di Pontida, roccaforte del Carroccio, e nello stesso tempo tifoso della Roma suona quanto meno strano.

O se non altro, degno di curiosità. Perché Vanalli, che è anche deputato, non è un leghista qualsiasi ma uno dei “duri e puri” della Lega Nord. E, a sentirlo, lo è anche – e in maniera altrettanto determinata e sincera – dei colori giallorossi. Una passione nata da bambino (oggi ha 47 anni), grazie a Nils Liedholm, che l’aveva conquistato. «Fu quando il Barone passò dal Milan alla Roma, nel ‘79 – è solito raccontare. – Lo seguii e, da allora, e parliamo di quando la Lega neanche esisteva, sono rimasto un tifoso fedele».

Di soddisfazioni se n’è comunque tolte tante. «Già con le coppe Italia, nell’80 e l’anno successivo. A Bergamo – gli piace spesso ricordare – non si trovavano bandiere della Roma. Quella che conservo gelosamente come una reliquia, la comprai a Gubbio nell’81. Ma non finì lì. Perché subito dopo, nell’82/83, vincemmo lo scudetto». E a quei cimeli, se ne sono ovviamente aggiunti altri nel tempo. Nella collezione di Vanalli c’è infatti anche una maglia autografata di Francesco Totti, con tanto di tricolore, il terzo della storia giallorossa, cucito sul petto. «Quando l’abbiamo vinto, nel 2001 – ama ripetere l’esponente del Carroccio – sono andato in giro per il paese con la sua maglia, e mi hanno un po’ preso in giro». Come è infatti quasi scontato che sia, a Pontida, luogo-simbolo del movimento di cui è leader il senatùr, la sua passione non è molto ben vista. «Siamo solo in tre in tutto il circondario – ha più volte sottolineato Vanalli. – A casa, mia moglie e mio figlio, tutt’e due juventini, se ne sono ormai fatta una ragione. Mentre tra gli amici c’è ancora chi non riesce a mandarla giù. Ma a loro ripeto sempre che quando è nata la Lega, io ero già romanista…».

Più che anti-laziale, Vanalli è soprattutto anti-interista. E c’è da credere che anche due domeniche fa, come tante altre volte, fosse a San Siro, non in tribuna ma in mezzo ai tifosi della Roma, per non perdersi la partita. Non gli piace il nerazzurro, insomma. Anche se per quello dell’Atalanta, molto probabilmente, “deve” quasi fare un’eccezione. Ma siccome i colori giallorossi non li ha mai traditi, c’è da giurare che anche oggi, con la sfida in programma all’Olimpico tra la Roma di Luis Enrique e la formazione di Colantuono (guarda caso, romano), anche a dispetto dei suoi concittadini, continuerà a gridare il suo “Forza Roma”.