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Inter-Roma, le pagelle dei quotidiani: De Rossi super, ok Borini e Kjaer. Dov'è Osvaldo?

(Redazione Forzaroma.info) – De Rossi su tutti, poi Kjaer e Borini. La sintesi delle pagelle dei quotidiani si esaurisce nell’ottima prova del centrocampista di Ostia e nella solidità mostrata dal gruppo giallorosso.

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(Redazione Forzaroma.info) - De Rossi su tutti, poi Kjaer e Borini. La sintesi delle pagelle dei quotidiani si esaurisce nell'ottima prova del centrocampista di Ostia e nella solidità mostrata dal gruppo giallorosso.

Inizia ad intravedersi qualcosa nelle manovre romaniste, un'impianto di gioco basato sul possesso palla e sull'attacco ad oltranza: nell'inaspettato schieramento iniziale pensato da Luis Enrique (Taddei e Perrotta terzini) non sfigurano gli unici due difensori di ruolo, Burdisso e Kjaer, con il danese (all'esordio con la Roma) vero baluardo al centro della retroguardia. La grandissima serata di De Rossi ha aiutato l'inserimento di Pizarro e Pjanic, entrambi molto mobili e abili sia nel pressing che nella costruzione del gioco. In attacco, oltre ad un Totti che agisce da collante tra centrocampo e reparto avanzato, è piaciuta la freschezza di Borini, attento tatticamente e disposto anche ad una copertura a tutto campo. In ombra Osvaldo: l'italo-argentino ha confermato i dubbi sulla sua adattabilità nel ruolo di esterno, palesando lentezza e scarsa lucidità al momento di concludere.

 

 

CORRIERE DELLO SPORT ( a cura di G.D'Ubaldo)

 

7De Rossi - Protegge la di­fesa e innesca Osvaldo nella prima occasione per la Roma. Gioca per due, in di­fesa e in mezzo al campo, con personalità. Chiude tut­ti gli spazi, la squadra si compatta intorno a lui 7 Taddei - Non pensava di gio­care, intepreta il ruolo di esterno basso con dinami­smo e qualità, senza fermar­si mai. 6,5 Pizarro - Con il possesso palla ci va a nozze, può esse­re molto utile a questa squa­dra. Nasconde il pallone, ma a volte lo tiene troppo tra i piedi. Si incasina e succede che lo consegni sui piedi di Milito nell’area di rigore giallorossa. Dopo un’ora la­scia il posto a Gago. 6,5 Kjaer - All’esordio in gial­lorosso, nei disimpegni non è il massimo, ma dietro sbroglia un paio di situazio­ni di pericolo e nel finale sal­va su tiro di Sneijder.6,5 Luis Enrique (all.) - Mette in campo una formazione spre­giudicata, con due soli difen­sori di ruolo. Ma in casa del­l’Inter è la Roma a fare par­tita, dimostrando di avere una precisa idea di gioco. Il problema è sempre quello di tirare poco in porta. 6 Totti - All’inizio sbaglia di­verse giocate, ma Luis Enri­que lo applaude per la sua dedizione al pressing. Soffre la marcatura a uomo di Cambiasso. In apertura di ripresa mette Osvaldo da­vanti al portiere. Non ha mai rincorso così gli avversari, neanche a vent’anni.6 Stekelenburg - Dopo un quarto d’ora si infortuna gravemente, colpito alla te­sta con lo scarpino da Lucio. Lascia il campo in barella. L’uscita era stata eccellente per tempismo e coraggio. 6 Lobont - Entra e dopo pochi minuti una incomprensione con De Rossi potrebbe co­stare cara. Non deve com­piere grandi interventi, ma quando occorre si fa trovare pronto, con uno stile non sempre esemplare. 6 Perrotta - Retrocesso terzi­no, gli capitò con Lippi al Mondiale vinto per uno scorcio di partita contro gli Stati Uniti. Si adatta con grande senso tattico. 6 Burdisso - Concede poco a Milito e Forlan. 6 Gago - Entra bene in parti­ta, ma perde qualche pallo­ne. 6 Borini - Lotta senza paura, rientra, prova il tiro ma è troppo centrale. Scelta az­zardata di Luis Enrique, troppo acerbo per l’esordio alla Scala del calcio. Toglie un pallone dai piedi di Totti, ma si batte come un danna­to. 5,5 Pjanic - Un po’ leggerino, lascia intravedere le sue qualità solo a sprazzi. Osvaldo - Ha la prima oc­casione da gol, ma deci­de per il tiro invece di met­tere il pallone in mezzo. Sul­la conclusione ravvicinata in avvio di ripresa Julio Cesar in uscita gli nega il gol. Si ve­de poco.

 

IL ROMANISTA (a cura di D.Giannini)

 

7 Stekelenburg La notizia più bella arriva al minuto 37, quando è uscito dal campo in barella già da una ventina. Sta meglio, è cosciente. Il resto conta poco. Anche se quell’unico intervento fatto dopo 16 minuti era stato decisivo, da vice campione del mondo. Giù senza paura per anticipare Lucio (no comment sul piede non tolto). Ora i romanisti gli vogliono davvero bene e lo aspettano il più presto possibile.

6 Perrotta Prima della partita è concentrato come nemmeno nella finale mondiale. E’ c’è un motivo. Sa che Luis mettendolo sulla fascia destra di difesa si è giocato tanto. Una fiducia così non può essere delusa. E Simone non delude... Mai.

7,5 Kjaer Sarà il pathos della partita, sarà che è bello biondo ed elegante. Fatto sta che lì dietro sembra Mexes. Anzi meglio. Quello stinco messo a bloccare il tiro di Sneijder è quello della giustizia divina che impedisce all’Inter di vincere una partita che non meritava. Lo stinco era il suo, come la testa, il petto, tutto.

6,5 Burdisso E’ talmente bella questa Roma, talmente fresca, giovane e diversa da tutto il grigiore del calcio italiano che anche lui deve partecipare al bello che c’è. Niente bandito, non serve, niente calci, usa il tacco per lanciare il compagno. E lo fa bene, perché pensa bene, perché è più bello farlo in faccia alla tua ex squadra che sembra essere il passato, mentre tu sei il presente e il futuro.

6,5 Taddei Finisce come se di fiato e gambe ne avesse ancora tanto, ridicolizzando l’uomo partita Sky (Zarate???). La gente si stupisce che faccia il terzino sinistro? Lui no. Per lui è normale, per lui è semplicemente calcio...

6,5 Pizarro Sbaglia la prima palla. E poi un’altra dentro la sua area. Poi però comincia a predicare calcio pure da intermedio in mezzo al campo, che è roba nuova per lui. Presente, puntuale, impeccabile. Come quasi sempre

11 De Rossi La prossima volta provate a mettergli una palla al piede, a legargli le mani, a bendargli gli occhi. Magari in quel modo farà una partita normale. Perché questa è oltre l’immaginabile oltre il descrivibile. E’ ovunque. E’ immenso, è il collante della squadra, di 11 ragazzi che in campo inseguono il sogno di cambiare il calcio. Undici, appunto.

6- Pjanic Il piede è quello che i romanisti hanno visto col Cagliari. E’ sublime. Ma questo gioco bello e vertiginoso non si può imparare in una settimana. E allora è normale che spesso sia fuori tempo. Un giocatore normale si rassegnerebbe, lui si adegua e si rende utile più dietro che davanti. In attesa che il suo talento prenda il ritmo giusto.

7,5 Borini Si è detto felice di essere paragonato a Inzaghi. Giusto, non potrebbe essere altrimenti. Eppure l’impressione è che in un futuro non tanto lontano possa essere anche meglio. Perché fa tutto bene, perché ha corsa, ha tiro, sente la porta. E a scuola non è andato da Superpippo, ma da un certo Drogba.

6 Totti Perdonaci France’. Magari meritavi un po’ di più. Ma è che ci hai abituati troppo bene. E quando fai una partita da umano, con un paio di assist, un paio di tiri e un paio di lanci sbagliati (una rarità), ci sembra quasi che non sia la tua serata.

6 Osvaldo L’inizio non promette bene. Sembra la copia della partita col Cagliari. Eppure qualcosa di diverso c’è, lo si vede da come appare un paio di volte nell’inquadratura in scivolata. Cresce piano piano, dando una mano dietro, sbagliando una palla ghiotta davanti (bravo Julio Cesar) e piazzando una progressione che fa capire che è meglio di quello visto finora. Basta aspettare...

8 Luis Enrique Ha coraggio da vendere, è questo sì che è da vero romanista. Perché solo uno che ha il cuore grande e forte se ne infischia delle critiche e va avanti per la sua strada. Quella che ritiene giusta, quella che fa il bene della Roma. E allora dentro Perrotta come terzino destro e Taddei dall’altra parte. Chissenefrega se di fronte ci sono l’Inter e San Siro, perché tu sei la Roma e non hai paura di nessuno. Manca poco, voglia di difendere? Mai. Sempre in avanti a prendersi la gloria dei coraggiosi.

 

 

IL MESSAGGERO(a cura di M.Ferretti)

 

STEKELENBURG ng Lucio lo mette fuori causa con un calcio alla testa dopo un quarto d’ora.

PERROTTA 6 Dà un’interpretazione personalissima al ruolo di esterno destro, che non conosce bene. Obi, su quella fascia, non lo mette in grossa difficoltà così, nella prima frazione, se la cava con mestiere. Ripresa in controllo su Nagatomo: benino.

KJAER 7 Conta i passi, fa cose elementari, segue alla lettera i consigli di Burdisso, il ministro della difesa. Determinante, nel finale, sul tiro a porta vuota di Sneijder. La sensazione di un difensore di un’altra categoria.

BURDISSO 6,5 Da ex, ci mette ancora più tigna e concentrazione del solito. Sbaglia poco, cerca di tamponare tutto e tutti e di dare una robusta mano a sinistra a Taddei. Ci mette anche l’anima su ogni pallone, non si arrende mai.

TADDEI 6 Non è, non può esserlo, un esterno basso, soprattutto a sinistra. Nagatomo lo prende spesso d’infilata, lui fatica parecchio a contenere. Davanti, nel primo tempo, praticamente non si vede mai. Lavoraccio anche su Jonathan, ma alla fine la pagnotta la porta a casa.

PIZARRO 6 Gioca sia alla destra che alla sinistra di De Rossi, alternando percussioni palla al piede a giocate in verticale. Un’ora di sostanza, prima del cambio.

DE ROSSI 7,5 Partenza sontuosa, da padrone del centrocampo, con recuperi e aperture di grande qualità. E via così fino al fischio finale di Mazzoleni, con una partecipazione tattica da altissimo spessore.

PJANIC 5,5 Fa fatica a calarsi nel ruolo di intermedio, probabilmente perché non è abituato più di tanto a fare la fase difensiva. Non a caso, va meglio quando può attaccare. Un po’ troppo spaesato, talvolta.

BORINI 6 Ha una voglia grande così di mettersi in mostra, lotta su ogni pallone, corre e rincorre, va alla conclusione. Non sempre con la dovuta precisione. Però si fa sentire, partendo da destra.

TOTTI 6,5 Qualche errore di troppo in avvio quando è costretto a giocare con le spalle rivolte a Julio Cesar, altra musica quando può proporsi di petto. Un assist d’oro a Borini, un altro a Osvaldo. E corsa continua per novanta e passa minuti per dare sempre una comoda sponda al compagno.

OSVALDO 5,5 Assistito da De Rossi, ha sul piede la palla buona per far gol ma tira addosso a JC ignorando Borini e Totti in mezzo all’area nerazzurra. In avvio di ripresa, servito al millimetro da Totti, tira ancora su JC.

LOBONT 6 A freddo una respinta con il corpo su Milito e poco più, nella prima frazione. Due respinte su altrettanti tiri di Sneijder, nella ripresa. Non è bello a vedersi, ma la porta resta inviolata.

GAGO 5,5 Per Pizarro ma ha un altro passo, cioè più cadenzato, rispetto al cileno. E perde troppi palloni.

BORRIELLO ng Al posto di Borini nell’ultimo quarto d’ora. Si vede poco.

 

LA GAZZETTA DELLO SPORT( a cura di F.Bianchi)

 

6 Stekelenburg Una parata per dirsi arrivederci. Esce benissimo su Lucio che lo colpisce alla tempia. Gioca soltanto venti minuti, abbastanza per capire che la Roma deve sperare di recuperarlo al più presto.

6 Perrotta Lui ne ha cambiati di ruoli, ma il terzino non l'aveva ancora fatto, anche se spesso sta sulla linea dei centrocampisti. All'inzio la scia un paio di buchi dietro dove Obi e Forlan non ne approfittano

7 Kjaer Un'altra delle sorprese di Luis Enrique. Sembrava destinato alla panca, invece gioca subito e nell'ordine fa queste cose: cancella Forlan, non sbaglia un intervento e all'ultimo respiro ferma il tiro di Sneijder che andava in porta.

6 Burdisso A differenza del collega di reparto, non è così sicuro. Ma non commette errori su Milito. Riesce a fare il suo dovere quasi senza commettere falli, e questo è indicativo sulla pericolosità dell'attacco dell'Inter.

6,5 Taddei Un altro terzino per caso. O no? Visto come è andata la Roma e come è andato lui, l'esperimento è da ripetere. Uno stantuffo sulla sinistra, efficace nel raccordo tra difesa e attacco. Brasiliano riscoperto.

6,5 Pizarro Il trottolino qui non è amoroso, all'Inter non lo ricordano con affetto. Fischiato ogni volta che cade a terra (un po' troppo spesso in verità), si vendica giocando una buona partita e facendo «girare» la Roma.

6,5 Pjanic Proprio un bel giocatorino. Fa sempre la cosa giusta, si trova spesso al posto giusto. Non cerca di mettersi in mostra, gioca per il bene della squadra. Però, dopo aver messo all'angolo Zanetti va spegnendosi nel finale.

6,5 Borini Il piccolo Rooney cerca in tutti i modi di meritarsi la fiducia di Luis Enrique. Alla prima da titolare, si sbatte come pochi, corre, recupera e tira. La mira non è precisa, ma è il più convinto là davanti Borriello s.v.

6 Totti Cambiasso gli sta addosso, lui cerca di divincolarsi dalla gabbia. Arretra per far gioco, anche perché De Rossi sta molto basso e deve dare una mano a Pizarro. Si sbatte persino facendo pressing. Strano, quasi più quantità che qualità.

5 Osvaldo Ci sono giocatori che non s'adeguano al cambio di squadra. Lui al cambio di nazione. In Spagna un'iradiddio, in Italia un gattino. E' tornato l'Osvaldo di Fiorentina e Bologna. Più velleitario che decisivo.

6,5 Lobont Pare incerto sul primo tiro di Forlan, poi si scopre che col pallone bagnato preferisce sempre respingere e non s'arrischia alla presa. Non bellissimo da vedere ma efficace, poi nel finale Kjaer gli fa un regalone.

6 Gago Senza Pizarro, sembra che la Roma perda qualcosa. Ma è anche vero che lui entra quando l'Inter sta per mandare in onda il suo momento migliore. E difatti l'elegante argentino è più utile in area, quando «respinge» Sneijder.

7 De Rossi Quando si dice avere tempi e sapienza tattica. Ha il duro compito di essere allo stesso tempo regista arretrato e terzo difensore centrale. Non sbaglia nulla.

6,5 Luis Enrique Come Don Quijote, senza paura contro i mulini a vento della critica. Due centrocampisti come terzini, e avanti. Il gioco gli dà ragione, il risultato quasi.