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Inter-Roma: le pagelle dei quotidiani

Di seguito le pagelle dei maggiori quotidiani sportivi nazionali all’ indomani della sfida tra Inter e Roma, terminata 1-1.

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Di seguito le pagelle dei maggiori quotidiani sportivi nazionali all' indomani della sfida tra Inter e Roma, terminata 1-1.

 

GAZZETTA DELLO SPORT (pagelle a cura di Nicola Cecere)

DONI 6,5 – Riesce a tenere in corsa i suoi con le uscite su Pazzini (parata difficile) e su Milito (più facile)

CASSETTI 6 – Protagonista di un tentativo da fuori area (81’) regge abbastanza dinanzi alle iniziatiove di Eto’o.

N.BURDISSO 6 – L’Inter centralmente non serve mai Pazzini e così diventa facile…Indemoniato nel finale litiga con tutti

JUAN  6 –Nel finale rischia il rigore per andare a prendere Milito in area.  Il resto è normale amministrazione

RIISE 5,5 Manca la sua spinta e sarebbe stata importante. Teme molto Maicon e Zanetti evidentemente.

PERROTTA  6 Suo il cross del gol. C’è lui al centro dell’azione che porta a meta Eto’o: viene beffato

PIZARRO 6,5 Un primo tempo di buone geometrie che lascia ben sperare. Ma non puo’ tornare in campo dopo l’intervallo.

DE ROSSI 6 – Insidioso ma impreciso nella prima parte. Cala alla distanza complice una botta al fegato

SIMPLICIO  5 Non trova la posizione anche a causa dei numerosi ripiegamenti di Menez. Giusto toglierlo

MENEZ 5 Prova ad impegnarsi un po’, ma i risultati restano molto al di sotto delle aspettative  (Caprari 6)

GRECO 6 Rileva l’infortunato Pizarro piazzandosi però a sinistra con De Rossi che si sposta nel mezzo. Fa il suo

VUCINIC 5,5 Ha a disposizione una mezz’ora abbondante per lasciare il segno ma non riesce ad entrare in partita

BORRIELLO 6,5 Realizza di testa sul primo cross utile (di Perrotta). In precedenza calcia su Julio Cesar un sinistro da pochi metri e prende un clamoroso doppio palo di destro.

MONTELLA 6 Cambia pedine e moduli alla ricerca di quella pericolosità che ottiene soltanto nell’ultima fase del match. Evidentemente le pile sono scariche

 

LEGGO (a cura di F. Balzani)

DONI 5,5: Sul rasoterra di Eto’o si siede e osserva il pallone entrare lentamente poi si riscatta su Pazzini. Ma è troppo tardi.

CASSETTI 6: Nagatomo è una zanzara che gli ronza attorno. La schiaccia nella ripresa.

BURDISSO 7: I clienti (Eto’o e Pazzini) sono ostici, lui però non molla un centimetro.

JUAN 6: Nel primo tempo annulla Pazzini. Nella ripresa molla la presa e provoca anche un rigore su Milito (che Orsato non vede).

RIISE 5,5: Terrorizzato da Maicon, resta sulla difensiva troppo a lungo.

DE ROSSI 6,5: E’ riposato e si vede. Nel primo tempo è l’uomo più pericoloso della Roma, nella ripresa è l’ultimo a mollare.

PIZARRO 5,5: Le zolle dissestate di San Siro affaticano il ginocchio malandato. Montella se ne accorge e lo sostituisce (1’st Greco 6 - Ordinato, senza strafare).

PERROTTA 6: Adattato sul centro-destra fornisce il solito apporto di corsa e sacrificio.

SIMPLICIO 5: Non verticalizza mai. Per la disperazione di Borriello. (11’st Vucinic 6,5 - Dona brillantezza e vivacità).

MENEZ 3: Palla persa e testa bassa. Il solito, irritante Ménez. (28’st Caprari 6 - La personalità non gli manca).

BORRIELLO 7: Nel primo tempo non gli arriva un pallone, l’ingresso di Vucinic e il cambio di modulo lo galvanizzano: Un palo (doppio) e il gol-speranza.

MONTELLA 6: Nonostante i tanti infortuni, la sua Roma non demerita. Menez e Simplicio però lo tradiscono.

IL MESSAGGERO (a cura di M. Ferretti)

DONI 6,5: Primo tempo da spettatore non pagante. Eto’o, poi, lo infilza di precisione. Determinante, a seguire, prima su Pazzini e poi su Milito.

CASSETTI 5,5: Sulla sua fascia si muovono a tutta velocità Nagatomo e Eto’o: serata complicatissima, perciò. Ci mette tutto quello che ha, anche se non sta benissimo.

N. BURDISSO 6: Attento, concentrato, si danna l’anima per comandare e proteggere la difesa. E, da ex, litiga con tutti.

JUAN 6,5: Si appiccica a Pazzini, cliente scomodissimo: lo marca con mestiere. Milito, poi, non gli mette paura più di tanto.

RIISE 5,5: Duello a uomo con Maicon, che fa più l’ala che il terzino. Ecco perché davanti si vede raramente.

PERROTTA 6,5: Mediano destro del centrocampo a tre, interpreta il ruolo con grande acume tattico (e corsa), aiutando vistosamente Cassetti. E non solo. Suo l’assist per Borriello-gol.

PIZARRO 6: Perno del centrocampo, parte maluccio, sembra zoppicare poi via via si riprende. Ma nell’intervallo resta negli spogliatoi per un problema all’adduttore.

DE ROSSI 6,5: Mediano alla sinistra di Pizarro, deve dare un’occhiata a sinistra dove Riise deve fronteggiare sia Maicon che Zanetti. Tenta due volte di superare JC, la mira non è perfetta. Prende una botta al costato, sembra dover mollare ma resta in campo. Con Pizarro fuori, va al centro. E c’è fino all’ultimo.

SIMPLICIO 5,5: Gioca alle spalle di Borriello, sul centro-destra. Non è probabilmente il ruolo a lui più congeniale, ma si sforza di non sbagliare i tempi della giocata e la copertura. Riuscendoci poco, a dire il vero.

MENEZ 4: Montella gli dà fiducia nell’albero di Natale, sistemandolo dietro Borriello sul centro-sinistra. Primo tempo disastroso o quasi; ripresa idem o quasi.

BORRIELLO 6,5: Punta centrale con due mezze punte alle spalle. In avvio ci prova con il sinistro: alto. Si rivede con la Roma in svantaggio: JC para a terra. Poi, con il destro, colpisce due pali con lo stesso tiro. Infine, segna un gran gol di testa.

GRECO 6: Rileva Pizarro in avvio di ripresa, va a fare il mediano sinistro al posto di De Rossi. Ordinato, anche se un po’ troppo timido.

VUCINIC 5: Per Simplicio: poche cose belle.

CAPRARI ng: Al posto di Ménez per tentare l’impresa nell’ultimo quarto d’ora.

IL ROMANISTA (a cura di G. Dell' Artri)

DONI 6: Un tempo di niente. Ma niente vero. Che quasi non sembra di stare a San Siro. Poi fa due miracoli su Pazzini e Milito e ci prova pure di testa. In mezzo il gol di Eto’o che, vabbè, è un bel tiro. Vabbè, è passata in mezzo alla gambe di Perrotta, ma mica era impossibile. Insomma, la solita storia.

CASSETTI 5,5: E’ stato il miglior difensore della Roma in questa stagione, lo è stato anche sabato col Milan. Lo è stato un po’ meno ieri sera. Colpa sua? Poca. Forse più merito di Eto’o.

BURDISSO 7: Contro tutti a petto infuori. E se Cambiasso perde tempo, chissene frega se è argentino come lui. E chissene frega se il pubblico di San Siro gli dice di tutto anche se è stato uno di loro. Lui lì a testa alta a prendersi la rimessa. Perché non si gioca come ci si allena. Si gioca come si vive.

JUAN 6: Inizia come aveva finito col Milan, con anticipi e tackle perfetti. Come quello a fermare Pazzini. Che, tanto per rendersi ancora più simpatico, ci mette i tacchetti e riesce nell’impresa di farlo arrabbiare. Evidentemente non abbastanza se poi, invece di ringhiargli addosso, si fa scansare con una spallata.

RIISE 5: Va bene, davanti c’era Maicon. Ma se ci vai così cauto, combini poco. Soprattutto se sei Thunderbolt e la tua forza è quella di schiacciare l’avversario lassù lontano dalla tua porta. E quell’atteggiamento guardingo se lo porta dietro: molle su Pazzini, molle quando fa partire i contropiede di Milito. E Thunderbolt magari può sbagliare, ma essere molle no.

DE ROSSI 7: Più forte di tutto. Del momento no e pure di un dolore acuto al fianco. «Non respiro» dice. Uscire? Neanche per sogno. Nulla gli avrebbe tolto l’ultima partita dell’anno. Giocata come ai bei tempi. Davanti e dietro, dappertutto. E se dopo che hai corso come un ossesso arrivi pure al tiro due volte, vuol dire che sei forte, che sei il De Rossi vero. Anche se cali un po’ nel finale. Appuntamento all’anno prossimo, per prendersi tante rivincite.

PIZARRO 5: Gioca 35 minuti da dimenticare, tra scivoloni, palle perse e poca presenza in campo. Quando si fa male De Rossi sembra cambiare qualcosa: “Ce la fai?”. Lui va a dargli una mano e comincia a giocare. Solo un po’. Per 10 minuti, poi inizia il secondo tempo e lui non c’è più.

PERROTTA 6: Esci dalla Coppa e ti fa male. Perché non te lo meriti, perché hai lottato alla pari con loro, anche meglio di loro. E andarsene così brucia tanto. Brucia un po’ meno se, come sempre, hai dato tutto. Brucia meno se, come sempre, ti sei sfiancato per aiutare i tuoi compagni in difesa. Brucia meno se non ti puoi rimproverare nulla. Come sempre. Brucia meno, oppure no?

SIMPLICIO 5: Non è che faccia male, è che non fa. O meglio fa poco, si vede poco, nonostante il nuovo look più aggressivo. Soprattutto in quel ruolo lì, dietro alla punta. Con Perrotta accanto che avrebbe voglia di dirgli: «Dai, buttati in quello spazio. Prenditelo che è tuo». E invece lui non se lo prende. Non ieri sera.

MENEZ 3: Sbaglia tutto, non azzecca un dribbling, gioca da solo e se la prende pure coi compagni. Fine di un sogno? Fine di un amore? Forse. Probabilmente. Quasi certamente. Il finale peggiore.

BORRIELLO 7: Lotta, sbuffa, sbraita (pure troppo). Lo fa per 75 minuti poi, quando sembra arrendersi pure lui, risorge. Esce Ménez e torna a brillare, ritrova gli spazi, i tempi. E ritorna quello che era stato fino a febbraio. Quello che di prepotenza si prendeva occasioni e gol. Come quello bellissimo che riapre la partita. L’avrebbe chiusa, se poco prima il dio del pallone non gli avesse detto di no: palo-palo e fuori. Come la Roma, che lui ha provato a trascinare. Fino alla fine.

MONTELLA 6: Colpo di tacco senza una spalla su una palla che Maicon aveva preso di stinco. Tanto per far vedere all’Inter che giocatore era. Avrebbe voluto fargli vedere che allenatore è vincendo a prendendosi la finale. Ci è riuscito quasi, vincendo il duello con Leonardo. E’ solo un’eliminazione. Non una bocciatura.

 

CORRIERE DELLO SPORT (a cura di G. D' Ubaldo)

DONI 7: Nel primo tempo fa a gara con il collega e con­nazionale dell'Inter a chi è im­pegnato di meno. Una bella pa­rata su Pazzini, poi si ripete sul cross di Zanetti e sul tiro di Mi­lito. Si butta in attacco nell'ul­timo assalto.

BORRIELLO 6,5: Fatica a liberarsi per il tiro, non si intende con Menez e si lamenta. Dopo tan­ta panchina sembra un po' ar­rugginito. Si libera bene nella ripresa, ma qualche mese fa quel pallone lo avrebbe messo dentro. Ma è anche sfortunato. Come Ibrahimovic a Palermo, con un tiro riesce a colpire i due pali. Non desiste e nel fina­le realizza di testa il gol del pa­reggio. Sarà un caso, ma quan­do esce Menez si trasforma.

MONTELLA 6,5: Mette in campo una squadra ordinata, forse poco incisiva in attacco, cerca di migliorarla nella ri­presa, quando gioca con tre attaccanti. Nel finale sfiora il colpaccio.

N. BURDISSO 6,5: Attento in dife­sa, impreciso quando prova a lanciare. Salva nel finale. Scintille con Cambiasso, com­pagni di nazionale, non si fan­no i complimenti. Ammonito dopo aver mandato a quel paese gli ex tifosi.

JUAN 6,5: Anticipa Pazzini, ma non deve faticare troppo, ri­schia il rigore con Milito, ma è lucido fino alla fine.

RIISE 6: - Aspetta Maicon un po' troppo arretrato, diligente in chiave tattica.

PIZARRO 6: Scivola e perde il pal­lone a cinque metri dall'area. Comanda le operazioni, questa volta senza il solito piglio del condottiero. Ma non è al meglio.

GRECO 6: Mai titolare da quan­do c'è Montella, ha una chan­ce alla Scala del calcio, se la gioca con personalità.

PERROTTA 6: Negli scambi stret­ti riesce a combinare qualco­sa di buono. Corre, rincorre. Rinvia male e lascia ad Eto'o il pallone per il gol. Suo il cross per il gol di Borriello.

DE ROSSI 6: Rientra dopo la squalifica in campionato e sembra avere la luna di tra­verso. Lanci imprecisi e un ti­ro da buona posizione che po­trebbe sfruttare meglio. Ci ri­prova poco dopo, senza fortu­na. Acquista autorevolezza, si infortuna nel finale del primo tempo, ma vuole restare in campo a tutti i costi.

CASSETTI 6: Nagatomo ha un al­tro passo e lo soffre parecchio. Si fa vedere nel finale, quando va vicino al gol.

SIMPLICIO 6: Sbaglia poco, ma incide anche poco, Montella lo richiama in panchina quan­do cerca di dare più peso al­l'attacco. 6 Vucinic - Entra e l'Inter se­gna. Fatica un po' ad entrare in partita, ma combina qual­cosa di buono

MENEZ 4: Dopo averlo puni­to, Montella lo rilancia dal primo minuto. Non vince un contrasto, perde tanti pal­loni. Non si accontenta mai della giocata facile. Irritante. Incredibile come riesca ad es­sere il protagonista in negati­vo di questo finale di stagio­ne. Con l'ennesimo pallone consegnato agli avversari per poco non arriva il secondo gol.

ARBITRO ORSATO 5: Partita che si ac­cende solo negli ultimi minu­ti, quando non vede un fallo da rigore di Juan su Milito.