(Il Romanista - F.Cassini) - È un montenegrino di vent’anni l’ultimo candidatoaraccoglierel’ereditàdiPhilippeMexesnella difesa della Roma: si chiama Stefan Savic, sfiora il metro e novanta e nell’ultima stagione ha raccolto venti presenze e una rete con la maglia del Partizan di Belgrado, vincitore del campionato serbo.
rassegna stampa roma
In difesa il nome nuovo è Savic
(Il Romanista – F.Cassini) – È un montenegrino di vent’anni l’ultimo candidatoaraccoglierel’ereditàdiPhilippeMexesnella difesa della Roma: si chiama Stefan Savic, sfiora il metro e novanta e nell’ultima stagione ha raccolto...
Quanto basta per guadagnarsi la stima di Sabatini, cui di Savic piace tutto tranne il prezzo, circa sette milioni di euro, troppi se si considera che alla Roma di difensori centrali ne servono due. Eppure in Montenegro non solo danno l’affare per fatto, ma aggiungono che la Roma ha soffiato il giocatore nientemeno che al Manchester City, che del suo interesse per Savic non ha mai fatto mistero. Intenzionati a puntare sulla qualitàpiùchesullaquantità, gliinglesi(meglio, gli sceicchi che li finanziano) sarebbero in attesa di formulare un’offerta che convinca il Partizan a lasciar partire il suo miglior difensore, già nell’orbita dell’Under 21. Si parla di sette milioni di sterline, che potrebbero addirittura arrivare a dieci qualora le resistenze dei serbi dovessero essere troppo tenaci. Il direttore sportivo del Partizan, Mladen Krstajic, ha ribadito che «Savic è sotto contratto con il Partizan e lo rispetterà ». Salvo poi aggiustare il tiro: «Se lo perdessimo, ci troveremmo nei guai in difesa, per cui la sua partenza sarebbe ipotizzabile solo se trovassimo un sostituto all’altezza». Sostituto che difficilmente non si riuscirebbe a trovare con i soldi, rigorosamente cash, che il City è pronto a riversare nelle casse del club serbo. Savic è approdato al Partizan la scorsa estate - quando peraltro il suo nome era già stato accostato alla Roma -, dopo essere passato all’Arsenal per un periodo di prova. A quanto pare, il difensore non sarebbe entusiasta all’idea di lasciare Belgrado, come confidato ad alcuni amici: «Lasciare il Partizan sarebbe difficile, ma fa parte del mio lavoro. Per il momento, però, non ho notizie di alcun trasferimento in vista». La Roma resta alla finestra, ma certo è difficile pensare che possa cacciarsi in un gioco al rialzo con il club di Al Mansour, tanto più se si pensachelestrategiegiallorosseprevedonol’acquisto di due centrali: uno che prenda il posto di Mexes, l’altro che si faccia trovare pronto all’occorrenza. L’identikit di quest’ultimo parla di un giocatore giovane, da far crescere all’ombra dei più esperti Burdisso e Juan. Per questo sembra improbabile che la società decida di investire una somma così importante su un solo giocatore. D’altra parte, chi all’identikit rispondeva eccome era Riccardo Brosco, classe ’91 come Savic, che la Roma ha preferito lasciare alla Triestina inserendo nelle buste appena cinquecento euro. «Non hanno creduto in me - ha detto amareggiato Brosco a laroma24 -e sinceramente non riesco a capire perché. La cosa che mi fa più arrabbiare è leggere i nomi di chi andrà in ritiro: io in quel gruppo potevo starci tranquillamente. Con la cessione di Mexes, la Roma ha bisogno di un difensore e se Luis Enrique vuole puntare sui ragazzi di talento, magari potevo convincerlo. Ma non hanno creduto in me». Con la Triestina c’è un accordo per cui la Roma avrebbe comunque la priorità per riprendersi il giocatore, ma a sentire Riccardo, il ritorno che sogna è un altro: «Magari un giorno torno all’Olimpico e faccio mangiare le mani a qualcuno...»
© RIPRODUZIONE RISERVATA