(Il Romanista - D.Giannini) -La guerra al tavolo della pace è un film per la tv che andò in onda su Rai 1, che allora era il primo programma, nel 1975. Un film italiano che parlava di cose serie, della seconda guerra mondiale.
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Il tavolo della pace è un flop
(Il Romanista – D.Giannini) – La guerra al tavolo della pace è un film per la tv che andò in onda su Rai 1, che allora era il primo programma, nel 1975. Un film italiano che parlava di cose serie, della seconda guerra mondiale.
O meglio della conferenza di Yalta, con Renzo Montagnani che interpretava niente meno che Stalin. L’accostamento di certi argomenti con le liti del nostro calcio, con le beghe tra Inter e Juventus per l’assegnazione di uno scudetto, potrebbe apparire eccessivo. Eppure è decisamente il titolo che più di tutti viene in mente osservando l’esito dell’incontro voluto fortemente dal presidente del Coni Petrucci per riportare un po’ di tranquillità nel mondo del pallone. "Tavolo della pace" era stato ribattezzato. Ma di pace non c’è ne è stata neppure l’ombra. Tanto che il padrone di casa, il numero 1 del Coni Petrucci, tra le dichiarazioni al termine dell’incontro ne ha rilasciata una emblematica: «Altri tavoli allargati? Ci penserò molto bene prima di fare altre riunioni». Insomma, un flop, anche se Petrucci non vuole sentire parlare di sconfitta. Un passo indietro. La convocazione per l’incontro era per le 9 del mattino nella sala Giunta del palazzo H del Coni. Oltre al presidente della federcalcio Abete e il dg Valentini, erano invitati a partecipare Moratti, Agnelli, Galliani, Della Valle e De Laurentiis. (...)
«Stamattina (ieri, ndr) c’è stato grande rispetto, ma è rimasto il conflitto», ha ammesso Abete. «Non voglio dire che è una sconfitta e non posso rimproverare nessuno, ma ammetto che mi aspettavo un esito differente - ha spiegato invece Petrucci -. Per me comunque non è stato un fallimento: sono riuscito a riunire intorno al tavolo persone che, almeno formalmente, non si sono più incontrate da quel famoso periodo (Calciopoli, ndr) e vado a dormire sereno». (...)
La federcalcio, invece, si prepara a portare le sue motivazioni anche davanti al Tar, a cui la Juventus si è rivolta per chiedere un risarcimento di 443 milioni di euro. «Come federazione - ha concluso Abete - contrasteremo il ricorso in modo sereno e ricordo che finora le nostre argomentazioni sono state accolte da tutti coloro che hanno giudicato». Alla faccia della pace.
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