(Il Messaggero-U. Trani) Prosegue il silenzio, per certi versi anche abbastanza rumoroso, di alcuni big della Roma: Totti, De Rossi, Borriello e Pizarro.
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Il rumoroso silenzio di Totti e De Rossi
(Il Messaggero-U. Trani) Prosegue il silenzio, per certi versi anche abbastanza rumoroso, di alcuni big della Roma: Totti, De Rossi, Borriello e Pizarro.
La squadra giallorossa è al lavoro da quasi un mese ma nessuno dei quattro ha detto la sua sul nuovo progetto, sulle ambizioni personali e soprattutto su quelli che possono essere gli obiettivi di gruppo. Situazioni diverse una dall’altra, ma comunque tutte ancora da definire. Ecco perché i quattro senatori preferiscono non rendere pubblico il loro pensiero. Qualcosa, però, dovrebbe accadere nei prossimi giorni, magari anche prima di Ferragosto. Potrebbe essere De Rossi il primo a uscire allo scoperto. Lo farà perché ormai è convinto di restare. Da giorni si sta confrontando con Sabatini e gli altri dirigenti giallorossi. C’è un contratto di primo piano da rinnovare, da top player. L’accordo è da trovare, ma riuscirci non dovrebbe essere un’impresa. A giugno il centrocampista, da ieri sera a Coverciano per l’azzurro ritrovato, aveva qualche dubbio e le parti erano distanti. Oggi non più. Anche per questo De Rossi presto potrebbe sposare anche ufficialmente la nuova avventura. Diversa, come si sa, la posizione di Totti. Il capitano aveva deciso di parlare a Riscone, ma ha preferito rinunciare perché in quei giorni era in discussione il futuro della società giallorossa con l’ennesima discussione tra Unicredit e il consorzio statunitense che ha fatto slittare il closing al 18 agosto: meglio, dunque, non creare altri problemi, controproducenti per la squadra che stava facendo la preparazione precampionato. Totti, amareggiato per alcune dichiarazioni di Baldini, aspetta di chiarire personalmente con il nuovo direttore generale. Ma, affascinato dai sistemi di Luis Enrique, potrebbe anche lui scegliere di raccontare finalmente le sensazioni provate in questo periodo di addestramento con il tecnico asturiano. Borriello, invece, continua a pensare che sia meglio non pronunciarsi. Il centravanti, nonostante le rassicurazioni di Sabatini e le parole di Luis Enrique che lo ha spesso elogiato, sa di essere in bilico sin dal primo giorno. Leonardo lo vorrebbe portare al Paris Saint Germain, magari a una cifra più bassa da quella chiesta dalla Roma che è di circa 12 milioni. In fin dei conti, in ritiro a Riscone, anche Menez e Vucinic rimasero in silenzio, certi di partire. Viene da pensare che Borriello, pur non potendo essere sicuro dell’addio come lo erano i suoi ex compagni, aspetti la chiusura del mercato per partecipare al dibattito. La situazione sarà più chiara, insomma, solo a fine agosto. Sabatini, sabato a Trigoria, ha difeso anche Pizarro, con l’intento di fargli ritrovare un po’ di serenità. Il cileno, per una questione caratteriale (chi lo conosce bene lo considera tra i più permalosi del gruppo), non sta vivendo bene il rapporto con il nuovo tecnico: non gli piace il ruolo di intermedio e in più si rende conto che per l’asturiano non è titolare. La Roma, se capiterà l’occasione (Pizarro ha già rifiutato il Malaga), lo farà andar via. Magari, essendo extracomunitario, regalandogli il cartellino se il centrocampista dovesse trovare una sistemazione all’estero. L’ingaggio, 2 milioni netti, ostacola ogni discorso. C’è comunque da aspettare, un po’ come per Borriello. A fine mese anche Pizarro potrà tirare le somme. Chissà se ancora da giocatore giallorosso.
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