(Gazzetta dello Sport - A.Pugliese) La firma c’è già, l’ufficializzazione arriverà nei prossimi giorni. Andrea Stramaccioni è il nuovo tecnico della Primavera dell’Inter. Arriva al posto di Fulvio Pea (passato al Sassuolo) dopo sette anni di settore giovanile alla Roma.
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Il Mourinho dei giovani in Primavera
(Gazzetta dello Sport – A.Pugliese) La firma c’è già, l’ufficializzazione arriverà nei prossimi giorni. Andrea Stramaccioni è il nuovo tecnico della Primavera dell’Inter. Arriva al posto di Fulvio Pea (passato al Sassuolo) dopo...
E arriva per centrare gli stessi successi colti in giallorosso, con due scudetti (Giovanissimi Nazionali nel 2005, Allievi Nazionali nel 2010) e cinque fasi finali consecutive.
Chi è Romano, tifosissimo giallorosso («Conservo ancora le tessere della Curva Sud» , ha detto in più di un’occasione), Strama, come lo chiamano gli amici, è considerato un piccolo Mourinho, un genio del settore giovanile. Nonostante la giovanissima età (è un classe 1976), ha già oltre dieci anni di panchina, avendo smesso quasi subito di giocare a causa di un brutto infortunio al ginocchio. La sua storia comincia tra i dilettanti, nel 2001, con gli Allievi dell’Az Sport. Poi il passaggio alla Romulea, storico club capitolino, che porta prima allo scudetto Dilettanti nei Giovanissimi, sfiorando poi il bis nel 2004 (k. o. in finale con il Montebelluna). I successi gli valgono la chiamata di Bruno Conti. In 7 anni di giallorosso, oltre ai due titoli ha portato a casa con gli Allievi anche un Torneo di Arco.
Il passaggio Stramaccioni aveva un contratto con la Roma fino al 2012, ma con una clausola. In caso di mancata assegnazione della Primavera, poteva liberarsi. Già, la Primavera, il suo grande cruccio di questi anni. Stramaccioni ci sperava già da un paio di anni e pensava di essersela meritata. Ma in quella casella alla Roma c’è Alberto De Rossi, il papà di Daniele, che è fresco di scudetto (tra l’altro, facendo il bis del 2005). Un professionista serio e un ottimo allenatore. Per Stramaccioni, insomma, non c’era spazio. L’Inter, che aveva provato a portarlo a Milano già lo scorso anno (insieme alla Fiorentina, che a lui aveva ripensato anche in questi giorni) si è quindi inserita, facendo leva sulla sua voglia di emergere. Con lui sono cresciuti giocatori come Sini, Bertolacci, Pettinari, Montini e Florenzi. Predilige il 4-2-3-1, ma senza modulo fisso, spesso ha usato anche il 4-1-4-1. Il futuro è suo, almeno così si dice.
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