rassegna stampa roma

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(Il Romanista – S.Romita) Abbiamo provato a sognare. E a gettare lì, come serio gioco-intrattenimento, da pausa campionato, una provocazione. Da chi ripartire il nuovo anno? Su quale zoccolo duro riformare la squadra? Dove pescare per...

Redazione

(Il Romanista - S.Romita) Abbiamo provato a sognare. E a gettare lì, come serio gioco-intrattenimento, da pausa campionato, una provocazione. Da chi ripartire il nuovo anno?Su quale zoccolo duro riformare la squadra?Dove pescare per rafforzarla e raggiungere alti traguardi?

Chiedere che a condurre la Roma verso un futuro di successi sia il migliore allenatore sulla piazza o far scegliere ai tifosi il Mister è stato come gettare del pane ai cefali. Un parapiglia. Dovendo sognare, nell’editoriale di ieri, ho sognato Mou e con lui Eto’o, Ibra, Buffon. Ma avrei potuto anche dire Ancelotti, Villa, Robben. Indicavo i migliori per me. E non certo delle soluzioni a portata di mano. Per quelle non c’è bisogno di sognare. Le abbiamo già. Se invece devo aprire gli occhi, infilarmi la tuta del realista, devo dire che siamo già molto forti. Non mi farei scappare nè chi, come Montella, ci ha ridato un minimo di concretezza di gioco e di solidità, nè due punte come Vucinic e Borriello. Due tra i giocatori più forti d’Europa. Con un’anagrafe che parla chiaro. Drogba mi piace certo. Ma ha 33 anni. Perchè dovrei preferirlo a Borriello che ha segnato pure da terra, cadendo, e ha avuto il solo difetto di sbagliare un rigore e chiacchierare un po’ troppo? Insomma se devo sognare sogno sul serio. Ma se devo parlare seriamente andrei più cauto. E tenterei di giocarmi bene quei soldi che serviranno per innesti di grande valore. Non tutti sono "ingressi" da Roma. E non tutti i romani possono portare a risultati. I nomi che i tifosi fanno per la panchina dell’Olimpico sono tutti degni di nota, e, come si usa dire, ci metteri la firma per tutti e cinque. Personalmente amo chi sa leggere le partite ed effettuare sostituzioni valide per quel momento. Adoro chi inventa ruoli nuovi per giocatori spremuti, sfiduciati, o soltanto mal utilizzati e, per questo, sa tirar fuori da un campione le sue potenzialità nascoste. Mi piacerebbe qualcuno che spiegasse a Menez che deve alzare la testa e non guardarsi solo i piedi. E lo tenesse sulla destra e lo facesse partire da lì e basta. Io il francese non lo lascerei andar via. E non lascerei scappare Mexes, Juan e Burdisso. So che con il più forte portiere del mondo fra i pali, ora senza le ernie del disco, sarebbe una difesa impenetrabile. Ma io non sono nè Tom, nè il Mister. Ci metto il cuore, mica i soldi.