(Corrriere dello Sport - A. Ghiacci) - La Roma punta sulle motivazioni. No, stavolta Antonio Llorente, motivatore professionista voluto con sé da Luis Enrique per l’avventura giallorossa, non c’entra.
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Il manifesto di Baldini
(Corrriere dello Sport – A. Ghiacci) – La Roma punta sulle motivazioni. No, stavolta Antonio Llorente, motivatore professionista voluto con sé da Luis Enrique per l’avventura giallorossa, non c’entra.
A provare a dare la carica al gruppo ci ha pensato direttamente il direttore generale, Franco Baldini. Usando un metodo facile facile: ha appeso su un muro di Trigoria la frase di Lotito «non vendo sogni ma solide realtà» con a fianco una foto del numero uno della Lazio. Il presidente biancoceleste ha usato l'espressione un paio di volte nelle ultime settimane e il riferimento e il riferimento a quei "sogni" è chiaramente rivolto al progetto della nuova Roma, che è già stato battezzato più volte "idea", o "utopia" dagli stessi protagonisti del mondo giallorosso.
DERBY - Il dirigente giallorosso ha provato a stimolare i giocatori puntando sul fatto che Lotito ha scherzato sul cammino intrapreso dalla Roma, prendendo in giro i “cugini”. Come a dire: guardate cosa dicono, e noi che vogliamo fare? Siamo pronti a dare tutto per non permettere a nessuno di ridere di noi? Un metodo semplice per stimolare il gruppo, che così avrà modo di ricordarsi ogni volta di quello che si è detto nei primi mesi della nuova avventura. Con la speranza, ovviamente, che fra qualche tempo le parti si possano invertire e, allora sì, varrà più che mai il “ride bene chi ride ultimo”. L’accento, pensiamo, è messo anche sul fatto che a scherzare è stato Lotito, patron della Lazio, e non c’è bisogno di dire altro visto che a Roma il derby è sempre il derby.
MOMENTO - Probabilmente il momento che sta attraversando la squadra di Luis Enrique ha contribuito alla scelta di Baldini: tre sconfitte nelle ultime quattro partite (derby compreso), tifosi che cominciano a rumoreggiare, qualche segnale di malumore tra i giocatori, primi dubbi - peraltro messi in preventivo - su cosa e come bisogna fare per migliorare i risultati continuando ovviamente a seguire la nuova concessione di calcio sbarcata a Trigoria, che nessuno tra i dirigenti ha mai discusso.
NOVITA’ - Che poi la nuova Roma ha puntato sulle motivazioni fin dall’inizio della stagione. C’è, come detto, un professionista del settore: il motivatore Antonio Llorente, arrivato dalla Spagna insieme a Luis Enrique e pronto a mettere in pratica le sue funzioni volte all’accrescimento dell’autostima dei calciatori e del senso di gruppo. L’esempio? La squadra giallorossa, prima di qualsiasi partita, si raduna davanti alla panchina, con il capitano al centro di un grande abbraccio tra tecnici e giocatori che serve per caricarsi in vista del match. E ancora, Llorente ha sempre una parola da dire al giocatore che si vede sostituito, o in allenamento a chi magari un giorno è poco convinto nel lavoro.
PSICOLOGIA - Anche le scelte di Luis Enrique, per stessa ammissione del tecnico, sono fatte all'insegna del "tutti per uno, uno per tutti". Undici formazioni diverse in altrettante partite anche per far sentire tutti parte integrante del gruppo. E così non si corre nemmeno il rischio che colui che si sente titolare molli la presa. O, viceversa, che chi è utilizzato poco possa pensare di non far parte del progetto e quindi si faccia da parte pian piano.
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