rassegna stampa roma

Il giorno della Roma

(Il Messaggero – U.Trani) Entro l’ora di pranzo negli Usa, metà pomeriggio in Italia, in un ufficio extralarge di un grattacielo che si affaccia sul porto di Boston e che, dalla capitale del Massachusetts, guarda l’Atlantico, si attende...

Redazione

(Il Messaggero - U.Trani) Entro l’ora di pranzo negli Usa, metà pomeriggio in Italia, in un ufficio extralarge di un grattacielo che si affaccia sul porto di Boston e che, dalla capitale del Massachusetts, guarda l’Atlantico, si attende la firma di un americano per la Roma.

Toccherà a Thomas Richard DiBenedetto, il futuro presidente giallorosso che rappresenta anche altri tre soci, James Pallotta, Michael Ruane e Richard D’Amore, siglare lo storico documento.

Da ore sono in riunione, con pause di routine e brunch scadenzati a orari normali e decenti, legali, commercialisti e manager. Forzatamente insieme a Downtown, nel quartiere degli uffici finanziari, in One Federal street, sede bostoniana dello studio Bingham: 13 piani e 315.000 metri quadrati, palestra per 700 avvocati in carriera e dipendenti.

A meno di cambiamenti di programma e depistaggi, secondo l’input di UniCredit, nel grattacielo sarà certificato in giornata il passaggio di consegne dalla famiglia Sensi al gruppo statunitense con a capo DiBenedetto, arrivato ieri dalla Florida per anticipare i tempi e non correre il rischio di un altro rinvio. James Pallotta, già mercoledì, ha parlato con Paolo Fiorentino, chief operating officer di UniCredit.

Il socio forte di DiBenedetto, comproprietario dei Boston Celtics e già ufficialmente interessatosi al club giallorosso tre anni fa dopo l’uscita di scena di Soros, è sceso in campo personalmente, a fine marzo in concomitanza con la visita a Roma di DiBenedetto, per venire incontro alle richieste più urgenti della Banca, legate alla liquidità/disponibilità della cordata statunitense. Con una telefonata Italia-Usa, UniCredit ha varato il nuovo e ultimo slittamento a metà aprile, con l’appuntamento di oggi qui a Boston.

Pallotta è in queste ore il punto di riferimento di Fiorentino, di Piergiorgio Peluso, responsabile Corporate di UniCredit, e di Andrea Giovanelli, vice di Peluso. L’amico di DiBenedetto è finaziere accreditato, appartenendo al board della Perella Weinberg Partners, una delle più prestigiose e potenti società di gestione del risparmio, con oltre un miliardo di dollari di massa amministrata.

Agli avvocati Roberto Cappelli dello studio Grimaldi e associati e Massimo Tesei dello studio Carbonetti che rappresentano UniCredit, Mauro Baldissoni dello studio Tonucci che in Italia ha lavorato per il gruppo Usa e i colleghi della Bingham, anche loro al tavolo della negoziazione per conto del consorzio staunitense, si sono aggiunti in giornata anche Attilio Zimatore, presidente di Roma 2000 che ha avuto il mandato dal cda della società che detiene il 67% del club a dare il via libera per l’accordo, più Ilaria Romagnoli e Francesco Bertocchini di Rothschild, l’advisor di Italpetroli.

E Tullio Camiglieri, responsabile della comunicazione del futuro proprietario. Nei momenti meno stressanti della trattativa, più di un accenno alla Roma che sta scalando la classifica verso il quarto posto. DiBenedetto, deluso per la partenza negativa dei suoi Red Sox nel campionato di baseball, e Pallotta, non contentissimo di come sia finita la regular seasons dei suoi Boston Celtics comunque entrati nei playoff che partono in questo weekend, preferiscono guardare alla rincorsa Champions del gruppo di Montella.

Dal futuro presidente, attraverso l’avvocato Cappelli che ha chiamato Gian Paolo Montali a Trigoria, i complimenti per il successo nello spareggio di Udine, da girare soprattutto all’allenatore che si sta giocando il futuro sulla panchina giallorossa. Una telefonata da Boston a Londra anche per Franco Baldini, mercoledì sera al White Hart Lane insieme con Fabio Capello per Tottenham-Real Madrid, ritorno dei quarti di Champions.

Al prossimo direttore generale, con possibile posto anche nel nuovo cda, è stato suggerito di marcare Carlo Ancelotti, dopo l’eliminazione di martedì sera all’Old Trafford.

La firma, dunque, è vicina, più della maratona di Boston, la 115a che è in programma lunedì, giorno del Commonwealth of Massachusetts Patriots. La fumata bianca servirà per conoscere al più presto la Roma che verrà. E che, con la divisione annunciata con il 60% al gruppo DiBenedetto e il 40% Unicredit, avrà inizialmente due anime. Proprio come accadde all’inizio dell’éra Sensi, con Franco, papà di Rossella, affiancato dai Mezzaroma. Sei mesi di complicata e tortuosa gestione parallela. Doppio diesse, Mascetti e Moggi, il primo per Sensi, l’altro per Mezzaroma.

Come oggi con il duo Baldini-Sabatini per gli americani e la coppia Montali-Pradè per la Banca. Sarà il primo e urgente rebus da risolvere per partire con la rifondazione giallorossa.