(Il Romanista - G.Dell'Artri) - Abbronzato e sorridente. Ma con tanta voglia di dire qualcosa. Perché UdineseRoma è partita spartiacque, in tutto e per tutto. E Vincenzo Montella ne è consapevole.
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Il futuro secondo Montella
(Il Romanista – G.Dell’Artri) – Abbronzato e sorridente. Ma con tanta voglia di dire qualcosa. Perché UdineseRoma è partita spartiacque, in tutto e per tutto. E Vincenzo Montella ne è consapevole.
Ecco perché ha preparato la partita contro i friulani con una cura, se possibile, ancora maggiore rispetto a quella con cui si è dedicato a tutti gli avversari fin qui incontrati. Ha visto e rivisto i dvd della squadra di Guidolin, partendo dall’ultima partita, persa a Lecce, andando poi indietro, dedicandosi maggiormente alle sfide in cui Di Natale e compagni hanno mostrato il meglio del loro repertorio. Ha individuato i punti deboli dei bianconeri - su tutti una difesa non rapidissima - e ha parlato molto con i giocatori, spiegando loro quali movimenti mettere in pratica nel primo e nel secondo tempo. «Voglio massima concentrazione per tutti i 90 minuti - le sue parole alla squadra - l’Udinese ti fa male al primo errore, non dobbiamo sbagliare niente». Montella ha parlato molto in questi giorni sia con Vucinic sia con De Rossi e Pizarro, i giocatori che più non lo hanno convinto contro la Juve e da cui si aspetta la risposta più immediata. Risposte che anche lui stesso è chiamato a dare: alla dirigenza attuale e a quella che verrà. Il presente conta, il futuro, se possibile, ancora di più. E quello di Montella ha i colori ben poco definiti. A fare chiarezza ci ha provato lui ieri, ma sono stati pochi i punti fermi. Il primo: non tornerà ad allenare i giovani. Vincenzo è e si sente ormai un allenatore da prima squadra e questo intende continuare a fare. La domanda è: a Trigoria? Lui ha spiegato: «Qui si parla di tutto, dite che potrei portare la squadra in Champions e lasciarla a un altro. O viceversa. Contatti coi futuri proprietari? Certe cose le sapete meglio di me... Non rispondo». I contatti ci sono stati e anche parecchio intensi. Montella ha dato la sua disponibilità, DiBenedetto e soci, così come Montali, ne apprezzano tantissimo il lavoro in questi mesi difficili per tutti, e l’idea sarebbe quella di farlo restare al Bernardini. Affidargli le chiavi della prima squadra potrebbe non essere l’unica soluzione. Lui ha lanciato una sorta di provocazione, scherzando ma neanche tanto: «Magari potrei fare il secondo a Guardiola...». E forse potrebbe essere questa la soluzione. Se, ad esempio, la Roma dovesse qualificarsi per la Champions, con ogni probabilità arriverà un allenatore di caratura internazionale. Lo spagnolo (difficile) o magari Ancelotti, sempre più in rotta col Chelsea a dispetto delle dichiarazioni ufficiali. A quel punto, a Montella potrebbe essere proposto il ruolo di secondo, in modo da poter crescere ancora e prepararsi, tra qualche anno, a condurre la squadra a grandi obiettivi. A 37 anni - li compirà a giugno - potrebbe essere un "sacrificio" da fare più che volentieri.
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