rassegna stampa roma

Il fratello maggiore. Montella, come ti rivolto la Roma

(Gazzetta dello Sport – A.Catapano) Il vantaggio di avere qualcuno che c’è passato da poco e gli ha spianato la strada, come un fratello maggiore. Che li capisce, che gli stessi sentimenti li ha provati fino ad un paio di stagioni fa, e...

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(Gazzetta dello Sport - A.Catapano) Il vantaggio di avere qualcuno che c’è passato da poco e gli ha spianato la strada, come un fratello maggiore. Che li capisce, che gli stessi sentimenti li ha provati fino ad un paio di stagioni fa, e il ricordo è ancora vivo, anzi è la stella polare che lo guida in questa intensa transizione di conti, palloni, partite, anime.

È materiale per psicologi, è questione di empatia, la capacità di comprendere i sentimenti dell’altro: immediata, avvolgente, subito si è stabilita tra Vincenzo Montella e i suoi giocatori. «Conosco le loro sofferenze— ha detto l’allenatore domenica —, so cosa dirgli, come prenderli» .

Fratellanza È scattato qualcosa: una relazione intima, un legame affettivo, un vincolo familiare. Una fratellanza. Che ha prodotto, in ogni singolo calciatore, la fine dell’isolamento, l’esigenza di partecipare, la voglia di condividere. Basta citare Pizarro. L’effetto è stato immediato, già a Bologna. E domenica con la Lazio è stato forse l’elemento che ha fatto la differenza, più della tecnica, degli schemi, delle fragilità altrui. Lo ha spiegato Gian Paolo Montali ieri mattina. «I nostri giocatori hanno utilizzato il "noi", non più l’"io". Montella ha avuto un ottimo approccio: è un giovane saggio, ha delle idee. Con i giocatori ha creato subito empatia e la squadra ha fatto dieci punti in quattro partite» . Impressionato, pure il capo dello sport italiano Gianni Petrucci, «Datemi retta, Montella è in gamba, farà parecchia strada. Io me ne intendo, nelle mie esperienze nel calcio ho avuto Sacchi, nel basket Messina e Tanjevic» .

Innovazioni, autorevolezza I calciatori della Roma non aspettavano altro, è evidente da come si comportano ora. A torto o a ragione, non ne potevano più di Ranieri. Chi non lo sopportava, chi non si sentiva stimolato. Del resto, i calciatori sono come bambinoni. E i fatti degli ultimi giorni dimostrano che avevano bisogno di una svolta, una spinta verso qualcosa di nuovo. Rapporti, tecniche, metodologie, ora sembra tutto innovativo a Trigoria. Allenamenti più mirati, lavoro atletico più sprint, cura dei dettagli, trattamenti personalizzati. Montella è un fratello, ma non uno sprovveduto, anzi: appare un allenatore molto preparato, e questo gli dà l’autorevolezza di fare scelte nette, senza compromessi.

Speranze Le parole raccontano la svolta. Un coro pressoché unanime. Totti: «Da quando c’è Montella è tornata la voglia di non arrendersi mai» . De Rossi: «Ora abbiamo uno spirito più giovanile» . Riise: «Con lui lavoriamo meglio» . Perrotta: «Più compatti, corti, entusiasti» . E ieri mattina altri hanno ribadito il concetto. Juan: «Abbiamo ritrovato fiducia e forza per rincorrere il 4 ° posto. Siamo di nuovo competitivi» . Burdisso e Simplicio, all’unisono: «La svolta della stagione, come vincere il derby e riproporsi per la zona Champions e la vittoria della Coppa Italia» . Se si torna a parlare di futuro, è buon segno.