rassegna stampa roma

Il Fotogramma

(Il Romanista-FOTOGRAMMA-P.Marcacci) Questo è in un certo senso l’epilogo ideale per una stagione capovolta, dove Doni stacca di testa alla perfezione nell’area avversaria, come se ne fosse un frequentatore abituale e un minuto dopo si siede...

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(Il Romanista-FOTOGRAMMA-P.Marcacci) Questo è in un certo senso l’epilogo ideale per una stagione capovolta, dove Doni stacca di testa alla perfezione nell’area avversaria, come se ne fosse un frequentatore abituale e un minuto dopo si siede in maniera maldestra sul diagonale del 2-1,

come se la sua, di area, fosse diventata una terra straniera.

Ma non è questo il Fotogramma, così come non lo è neppure la cabala mefistofelica dei goal di Loria, che ogni volta che la mette dentro poi la marea ci travolge. Il Fotogramma è tutto nel volto di Bergessio quando segna il goal dell’uno a uno, livido di gioia ma soprattutto di rabbia pregressa antiromanista, come se nella natìa Cordoba avesse sin da piccolo frequentato un baretto di emigranti di fede laziale; solo così si potrebbe spiegare l’isteria con cui lui e i suoi compagni e sodali, compreso il presidente Pulvirenti abbigliato come una cheerleader, hanno festeggiato la rete, cercata con pervicacia e festeggiata con molti più decibel rispetto alla vittoria di Brescia che era valsa la salvezza.

Sarà contento Reja, questo si, il quale si era augurato impegno e sportività da parte di Catania e Chievo ed è stato tutto sommato accontentato, dopo aver avuto il buon gusto di non nominare il Genoa. Ecco, diciamo che se Bergessio fosse stato genoano dopo il goal si sarebbe avviato mogio mogio verso il cerchio di centrocampo, invece di esplodere in una serie di escandescenze degne di Jimmy il Fenomeno, buonanima. Abbiamo sempre invocato l’impegno di chiunque, in qualsiasi gara, per carità; ci chiediamo però se non sia falsato anche quel campionato in cui c’è chi trova in calendario un’allegra porchettata di centrocampo e chi invece deve andare predisporsi alla stessa accoglienza che i Vietcong riservavano ai Berretti Verdi. A questo punto, con l’Olimpico che domenica sera assomiglierà ad un paesaggio lunare coi crateri rappresentati da tutti gli appuntamenti mancati di una stagione frigida, ci piacerebbe pensare che ai giocatori della Roma che resteranno in rosa l’anno prossimo non passi di mente la faccia di Bergessio, né le sue entrate da karateka. Ci piacerebbe, perché non abbiamo certezza della loro eventuale incazzatura.