rassegna stampa roma

Stima e rispetto solo a parole…

(Il Romanista-Il Fotogramma-P.Marcacci) Questo è il Fotogramma che non avremmo scritto e che a nessuno sarebbe venuto in mente se le cose fossero andate come la logica, il predominio territoriale, la sontuosa inventiva di Vucinic e Menez stavano...

Redazione

(Il Romanista-Il Fotogramma-P.Marcacci) Questo è il Fotogramma che non avremmo scritto e che a nessuno sarebbe venuto in mente se le cose fossero andate come la logica, il predominio territoriale, la sontuosa inventiva di Vucinic e Menez stavano certificando che dovesse andare.

Però sappiamo come un retropassaggio dissennato e immotivato e un intervento ancora più inspiegabile (con un concorso di colpa da parte di Doni) da parte di Juan abbiano completamente spostato gli equilibri e fatto uscire la Sampdoria da quell’annichilimento che non le aveva fatto meritare niente di niente, checché ne dica Di Carlo, che forse ha visto un’altra partita.

Quindi, ci troviamo a commentare un qualcosa di talmente marginale, visto che accade quando i novanta regolamentari se ne sono praticamente andati, che non dovrebbe avere risalto alcuno; se non fosse che proprio in quella marginalità c’è, paradossalmente, il dato rilevante: Francesco Totti non può essere fatto scaldare all’ottantacinquesimo e fatto entrare per i minuti di recupero. E’ una questione di rispetto, almeno a giudizio di chi scrive; diciamo pure di buon senso, per far intendere meglio il senso.

Però questo potrebbe sembrare quasi un giudizio “postumo”, cioè un omaggio soltanto alla carriera e sarebbe una lettura totalmente parziale e di conseguenza sbagliata; il disappunto è anche per le contingenze che, in maniera incredibilmente sfortunata, si erano prodotte in partita, da cinquantaquattresimo in poi; tradotto in soldoni, perché Totti non entra dopo l’uno a uno, a maggior ragione dopo l’uscita in qualche modo forzata di Menez?

C’era bisogno di chi salvaguardasse qualità e profondità, a quel punto, nell’ultima mezzora di una partita che la Roma ha, peraltro, continuato a dimostrare di poter ancora far sua e quel poco che mancava proprio le giocate del Capitano potevano assicurarlo. A questo punto dobbiamo anche dire che, al di là delle parole di stima assoluta dette e ribadite in varie conferenze stampa, abbiamo la sensazione di averla già vista a Torino con Del Piero, una gestione di questo tipo.

Ma questa è, per l’appunto, solo una sensazione; parlando di fatti, diciamo che Totti non merita di entrare al novantesimo: perché è Totti e questo già basterebbe, ma anche perché sta come sta, cioè benissimo.