(Gazzetta dello Sport - F.Maria Ricci) - Un gruppo di amici. Che lavoreranno insieme per costruire la Roma. Per farsi accompagnare nella sua prima avventura nel calcio d’elite Luis Enrique ha scelto gente di cui si fida ciecamente.
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Il clan di Luis Enrique
(Gazzetta dello Sport – F.Maria Ricci) – Un gruppo di amici. Che lavoreranno insieme per costruire la Roma. Per farsi accompagnare nella sua prima avventura nel calcio d’elite Luis Enrique ha scelto gente di cui si fida ciecamente.
Non solo sul piano professionale ma anche, e in alcuni casi soprattutto, su quello personale. Nomi e ruoli I contratti preparati dalla Roma sono quattro: Ivan De la Peña sarà il vice, Rafael Pol Cabanellas il preparatore, Roberto Moreno farà lo scouting, Toñin Llorente l’assistente e il motivatore. Restano in Spagna, come collaboratori esterni, Marcos Lopez, un osservatore, e Joaquin Valdes, uno psicologo. De la Peña, «Lo Pelat» per i catalani, sarà l’aiutante sul campo di «Lucho» . L’uomo che in questi anni gli ha fatto da secondo, Joan Barbarà, resterà al Barça: ha un figlio piccolo, un altro anno di contratto e il club, che già deve cambiare allenatore, vuole garantirsi almeno un minimo di continuità. Stesso discorso per José Ramon Callen, il preparatore di «Lucho» nel triennio blaugrana ora sostituito da Pol, un giovane di Palma di Maiorca che ha pubblicato un libro sulle tecniche di preparazione fisica con prefazione di Paco Seirullo, storico preparatore della prima squadra del Barça. L’auricolare. Dal club catalano arriva invece Roberto Moreno, approdato alla corte del Mister lo scorso anno ma capace di conquistarsi rapidamente L’allenatore asturiano va in panchina con un auricolare: dall’altra parte del telefono c’è l’uomo dello scouting la sua fiducia e il plauso della critica. Viene considerato un fenomeno nel suo campo e a Roma si occuperà della preparazione delle schede e dei video degli avversari. A Barcellona è conosciuto come «l’uomo del telefonino» : durante le partite del Barça B Luis Enrique andava in panchina con un auricolare nell’orecchio. All’altro capo del telefono c’era lui, Moreno, seduto in tribuna e in continua comunicazione con «Lucho» per varianti tattiche e sviluppo della gara. Non siamo ai livelli di Ambra e Boncompagni, però la fiducia in Moreno in fase decisionale è assoluta.
L’amico madridista. Poi c’è Toñin Llorente. Che Luis Enrique vuol far diventare il suo Manuel Estiarte: l’ex pallanotista è l’ombra di Guardiola, cura rapporti istituzionali, relazioni esterne e contatti tra club e giocatori. L’ex cestista (ha chiuso la sua discreta carriera nel 2002 al Real Madrid) dovrebbe fare lo stesso. Llorente è il nipotino della gloria madridista Paco Gento, suo fratello José Luis giocava a pallacanestro come lui, gli altri due «hermanos» , Paco e Julio, invece giocavano a calcio, soprattutto nel Real Madrid. Julio oggi fa il procuratore e tra i suoi assistiti c’è David Silva, la stella spagnola del Manchester City. Toñin è un grande amico di Luis Enrique: i due si allenano e disputano insieme le grandi prove di fatica che molto piacciono all’allenatore, Ironman e via dicendo, e col sudore hanno consolidato il loro rapporto. Esterni In Spagna ci sono Marcos Lopez, giornalista ed esperto di calcio internazionale che si occuperà soprattutto dei dossier sui giocatori da acquistare facendo in pratica l’osservatore a distanza, e Joaquin Valdes. Lo psicologo che Luis Enrique stima da morire e col quale ha lavorato tre anni al Barcellona. Asturiano come lui, e come lui lanciato professionalmente dallo Sporting Gijon. Valdes non si era trasferito a Barcellona e anche ora non solo non verrà a Roma, ma ruolo e utilizzo delle sue funzioni sono ancora tutte da programmare. Magari ogni tanto andrà a trovare gli amici, che si sono trasferiti a Roma per provare a esportare un modello vincente, come quello già testato a Barcellona.
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