Il capitano a tempo pieno. Ecco i fatti dopo le parole

(Il Messaggero - U.Trani) Improvvisamente la Roma si aggrappa di nuovo, e anche forte, al suo capitano. Non è virata casuale, anche se tutto è nuovo a Trigoria, dalla proprietà al tecnico.

Accade sempre e da sempre quando le cose non girano per il verso giusto. Totti fa da ombrello, anche sotto il sole, quando i risultati non arrivano. Riserva a Bratislava e in campo solo negli ultimi 20 minuti della ripresa (recupero compreso), titolare con lo Slovan al ritorno per 75 minuti fino alla sostituzione, dentro Okaka sull’1 a 0 per i giallorossi, e ai cinquantamila fischi del pubblico per Luis Enrique, Francesco ha cominciato il suo ventesimo campionato di serie A giocando tutta la partita. E anche bene. Apprezzato dal pubblico e a quanto pare anche dal tecnico che, in diretta tv, ha dovuto aggiungere, nuovamente stuzzicato sulla querelle delle ultime settimane: «Lo conosco benissimo, certo che può fare di più». La vivacità dell’asturiano (per il resto abbastanza sconsolato) sull’argomento per lui più fastidioso non va a scalfire la serenità di Totti. Perché Francesco, ora che la condizione atletica è già buona, vuole aiutare in campo la Roma in crisi di idee e risultati e stare al fianco dell’allenatore. Senza far pesare il suo ruolo che qualcuno ritiene ingombrante. Sentendosi e comportandosi come gli altri.

Come il papà che esce dall’Olimpico tenendo per mano il figlio Cristian e che guida nel traffico del Lungotevere di domenica pomeriggio fino a casa con accanto la moglie Ilary.