(Corriere dello Sport - A. Ghiacci) - Signore e signori, la nuova vita di Rodrigo Taddei. Un esterno a tutta fascia coi fiocchi, da fare invidia ai migliori interpreti del ruolo. Quelli che giocano a sinistra, maggiormente, ma il brasiliano ha già dimostrato di saper fare lo stesso anche a destra.
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Il calcio totale di Taddei
(Corriere dello Sport – A. Ghiacci) – Signore e signori, la nuova vita di Rodrigo Taddei. Un esterno a tutta fascia coi fiocchi, da fare invidia ai migliori interpreti del ruolo. Quelli che giocano a sinistra, maggiormente, ma il...
Per uno come lui, fa poca differenza, tanto che alla vigilia della trasferta di Bologna era in ballottaggio con Rosi. Da ieri sera però, le gerarchie sono cambiate ufficialmente: Taddei è l’esterno sinistro titolare, Josè Angel dovrà faticare un bel po’ per riprendersi il posto. L’esterno del calcio che la Roma pratica accompagna l’azione, partecipa al giro-palla, è tecnicamente dotato per contribuire alla lunga fase di possesso, non va necessariamente sul fondo a cercare il cross, piuttosto aspetta il triangolo da chiudere con il compagno vicino. (...)
Perché ci ha messo a solidità difensiva da terzino vero, che contrasta e riparte. Nella sua zona ha comandato lui. E poi il grande merito del gol del vantaggio. I tifosi della Roma lo sanno: Taddei può fare tutto e ha il colpo nei piedi, come quello di ieri, un destro sfoderato con una coordinazione chirurgica; Gillet sbaglia, ma il pallone arriva con la giusta potenza e spunta all’ultimo minuto tra mille gambe. (...) E ora la Roma, in quella posizione non ha più bisogno di rinforzi, almeno fino alla prossima estate. «Dobbiamo insistere per raggiungere il nostro obiettivo» aveva detto alla fine del primo tempo. E alla fine di una grande partita, condotta con la tranquillità che ha soltanto chi è sicurissimo delle sue doti, Taddei ha esultato con il resto dei compagni.
Luis Enrique da settimane elogia il comportamento di Taddei. Non ha fatto una piega quando non era preso in considerazione, ha aspettato il suo turno impegnandosi in allenamento. Con forza, grinta: proprio quello che il tecnico spagnolo vuole. Per l’allenatore non ci sono gerarchie, gioca chi dimostra di avere “fame”, chi suda nel lavoro giornaliero, allenamento dopo allenamento. E così è andata per Taddei, che a inizio stagione sembrava ai margini, destinato a lasciare la Roma già a gennaio, al massimo l’estate prossima. «Ma io faccio il lavoro che amo, in una delle città più belle del mondo, a Roma sono sempre e sto benissimo» aveva detto qualche tempo fa. E la conferma si è vista in campo, non appena ha avuto la possibilità di mostrare il suo valore. «Una Roma fortissima, mai capitato di vedere una squadra che domina così per 90 minuti» ha sentenziato l’avversario di ieri, e tifoso della Lazio, Marco Di Vaio(...)
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