(La Nuova Sardegna-R. Muretto) La "frustata" di Cellino dopo la brutta figura contro il Milan avrà effetti sul Cagliari? La risposta arriverà stasera quando al Sant'Elia arriverà la Roma.
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Il Cagliari prova a ripartire
(La Nuova Sardegna-R. Muretto) La “frustata” di Cellino dopo la brutta figura contro il Milan avrà effetti sul Cagliari? La risposta arriverà stasera quando al Sant’Elia arriverà la Roma.
Spente le sirene di mercato, i rossoblù devono concentrarsi su un ciclo di partite niente affatto agevoli. Dall'esito di queste sfide dipenderà il futuro: tranquillo se i risultati saranno positivi, tormentato se non ci sarà l'auspicata inversione di tendenza. Senza dubbi. La formazione è fatta. Sarà la stessa travolta dai rossoneri con una novità: Daniele Conti si riprenderà il posto di "direttore d'orchestra" in mezzo al campo. Sarà lui il faro rossoblù, il nemico pubblico numero uno di una squadra che lo teme e lo rispetta. Ekdal si accomoderà in panchina. Non è una bocciatura per lo svedese, ma un normale avvicendamento. Ballardini si aspetta una reazione dalla squadra, soprattutto da Cossu e Ibarbo che nel gelo del "Meazza" non hanno brillato. Il primo deve entrare di più nel vivo del gioco, il colombiano deve invece badare più al sodo e protestare meno. Interessante verificare l'intesa col nuovo arrivato Pinilla, giocatore che ha fatto vedere di poter tornare utilissimo. Gli avversari. «Affrontiamo una squadra affiatata, con un centrocampo di livello. Non sarà facile, ma questa partita la voglio vincere». Parole di Luis Enrique nella conferenza di ieri prima della partenza per Cagliari. Il tecnico spagnolo non rinuncia al tridente, a Totti e Lamela aggiunge Bojan. Quest'ultimo sarà ancora sotto esame, quindi motivatissimo. Fuori De Rossi, Pjanic in panchina, al suo posto Greco, con Gago e Simplicio a completare il centrocampo. In difesa si rivede Juan.
Personalità. Il Cagliari deve ritrovare l'"irriverenza" mostrata nel tempio della Juventus. Pressing alto, continui raddoppi di marcatura, ripartenze veloci, attacco agli spazi sfruttando il lavoro delle punte per gli inserimenti. Cose che sono mancate sia con la Fiorentina che col Milan. Sono queste le armi per mettere in difficoltà il "Pupone" e soci, abili nel possesso palla, pronti a sfruttare ogni minima disattenzione. E' vero che i giallorossi col Bologna hanno fatto un passo indietro sul piano del gioco, ma hanno potenzialità per fare male a chiunque. Servirà tanta attenzione e spirito di sacrificio. E bisognerà riuscire a interpretare la gara in modo intelligente. Il tutto condito da un po' di sfrontatezza. Lo stadio. Come contro i viola, una grossa fetta del Sant'Elia sarà inagibile. Non è bello e nemmeno stimolante dover giocare in una struttura obsoleta. Ormai quello di Cagliari si è guadagnato il titolo di stadio più brutto della serie A. Massimo Cellino lo ribadisce in ogni occasione, sperando che prima o poi il progetto per il nuovo impianto a Elmas si sblocchi. Il Cagliari, se vuole crescere, non può più giocare in una struttura fatisciente. E il patron, a qualche amico fidato avrebbe detto che: «Se le cose non cambiano, la prossima stagione giocheremo sempre in trasferta». Lo farà? Difficile dirlo ora, certo è che un presidente come Cellino è imprevedibile.
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