(Il Romanista - D. Galli) - C’è una data nell’agenda degli avvocati che stanno lavorando sulla cessione dell’As Roma. Una data precisa. Storica. È il 3 giugno. Quel giorno, Thomas Richard DiBenedetto dovrebbe diventare il nuovo presidente della società.
rassegna stampa roma
Il 3 giugno DiBenedetto presidente
(Il Romanista – D. Galli) – C’è una data nell’agenda degli avvocati che stanno lavorando sulla cessione dell’As Roma. Una data precisa. Storica. È il 3 giugno. Quel giorno, Thomas Richard DiBenedetto dovrebbe diventare il nuovo...
E magari non è un caso, perché il 3 giugno DiBenedetto compirà 62 anni. Manca poco, la nuova Roma sta per vedere la luce. Mercoledì scadrà il termine per il deposito all’Antitrust di eventuali osservazioni da parte di chi intendesse contestare l’operazione. È un atto formale, ma indispensabile. L’Autorità che vigila sui mercati finanziari dovrebbe concedere il nulla osta entro la fine del mese. A quel punto, non ci sarà più alcun ostacolo per la formazione del nuovo Consiglio di amministrazione dell’As Roma. Data prevista fino a ieri, a quanto ci risulta, il 3 giugno appunto. Il vecchio Cda presenterà le dimissioni, mentre il nuovo sarà composto da tredici membri. Otto posti andranno alla cordata americana guidata da DiBenedetto, che sarà eletto presidente. Il resto sarà in mano a Unicredit, attualmente socio al 40% della Neep, la holding che per il 60% è partecipata da D’Amore, DiBenedetto, Pallotta e Ruane e che controllerà l’As Roma, oltre alla Brand Management (marchio) e all’As Roma Real Estate (Trigoria). Il consorzio a stelle e strisce tace, ma dietro le quinte si sta lavorando affinché il progetto nasca vincente. A cominciare dalla squadra. Sono previsti otto ingaggi, due campioni e sei giovani di talento. I ruoli? Un portiere, un centrale difensivo, un laterale basso e uno alto sia a destra sia a sinistra, un centrocampista e un attaccante. Resterà De Rossi, e dovrebbe restare salvo colpi di scena anche Montella. L’organigramma sta prendendo corpo. Baldini, l’architetto del terzo scudetto e il futuro braccio operativo di DiBenedetto, verrà sicuramente. Si dice ad ottobre, ma si sta facendo di tutto per fare prima. La casella di direttore sportivo sarà occupata da Sabatini. L’ex ds del Palermo vorrebbe continuare a lavorare con Daniele Pradè. Ma all’attuale capo del mercato della Roma non è stato proposto ancora nulla. Ha altri due anni di contratto. Se però gli sarà chiesto di lasciare, lo farà. Lo farà per il bene della società che porta nel cuore e che ha degnamente servito, con pochi mezzi e grandi colpi, subentrando nel 2004 proprio a Baldini. Resterà anche Montali. Il direttore operativo, che sta tenendo a galla la barca in questo passaggio di consegne, ieri ha lanciato un messaggio agli americani: «Quando arriverà la nuova proprietà, dovrà essere molto chiara con i nostri tifosi, perché il nostro pubblico capisce tutto e merita rispetto. E quest’anno hanno dimostrato un attaccamento ai colori che va oltre, anche in tante partite in cui venivamo da brutte sconfitte. Questo è un momento delicato, di transizione, ci sono dei passaggi tecnici che vanno rispettati e anche il silenzio va rispettato». Prima agli americani. Poi Montali ha lanciato un messaggio pure ai giocatori: «Le motivazioni ci sono eccome. Dobbiamo fare due vittorie e sperare che le altre squadre facciano il loro dovere. Chievo e Milan, sono sicuro, giocheranno con etica professionale. Per noi, Catania è la partita della stagione. Dobbiamo andare là con la mentalità vincente da quando saliremo sull’aereo. Abbiamo un solo risultato. Senza la vittoria, l’ultima partita non servirebbe a nulla. Ora basta scuse. Alibi. Ne abbiamo avuti troppi. Dobbiamo solo vincere, anche per i tifosi. Non abbiamo altre possibilità».
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