rassegna stampa roma

I nuovi stupiti

(La Gazzetta dello Sport – A.Catapano) – Forse Walter Sabatini ha capito che la cosa stava diventando molto pericolosa quando ha intercettato lo stupore di Bojan Krkic:

Redazione

(La Gazzetta dello Sport - A.Catapano) - Forse Walter Sabatini ha capito che la cosa stava diventando molto pericolosa quando ha intercettato lo stupore di Bojan Krkic:

«Ma perché l'Olimpico ha massacrato Luis Enrique per il cambio di Totti — si è chiesto l'attaccante ex Barcellona —? Quando Guardiola sostituisce Messi il Camp Nou non fa una piega...». E siccome lo spagnolo non è stato l'unico dei nuovi a esprimere perplessità per il clamore suscitato dalla decisione di Luis Enrique, ecco spiegato il Sabatini-pensiero e l'esigenza di metterlo in piazza, prima che fosse troppo tardi: «Il caso Totti sta uccidendo la squadra, così non riusciamo a costruirla». «I nuovi sono intimiditi da questa situazione». «Francesco deve mettere da parte la sua vanità e aiutare il gruppo».

 

Rischio / 1 E se i nuovi già si chiedono dove sono capitati, e se qualche senatore già si interroga sulla portata rivoluzionaria del progetto o sulla resistenza di Luis Enrique, allora è tutta la struttura, appena messa in piedi, che rischia di «precipitare», come ha denunciato Sabatini. È tutto il progetto che la «triangolazione Baldini-Luis Enrique-Totti» mette a repentaglio. Dove può arrivare la nuova Roma con questi presupposti? Con quanto entusiasmo giocheranno i nuovi acquisti se intorno a loro si continuerà a parlare solo di quanto gioca o non gioca Totti? E con quanta serenità e indipendenza Luis Enrique continuerà a fare il suo lavoro?

Rischio / 2 Ecco l'altro motivo che ha mosso Walter Sabatini: il rischio che l'allenatore finisca nel tritacarne oppure che, per restarne fuori, alla fine si faccia condizionare. In quel caso conquisterebbe le simpatie della piazza ma perderebbe il rispetto dello spogliatoio (o almeno di una buona parte) che si è guadagnato a Bratislava e una settimana dopo all'Olimpico. «Gioca chi sta meglio, indipendentemente dal nome e dalla carta d'identità». Nei giorni scorsi Luis Enrique lo ha ribadito a Baldini e Sabatini: «Io non mi piego, sono un ironman, vado dritto per la mia strada. Se davvero non posso fare il mio lavoro liberamente, senza per questo scatenare processi sommari, allora preferisco andarmene». Per evitare che si arrivi a tanto e, per dirla con Sabatini, che «tutti pensino che il capitano si è mangiato l'ennesimo allenatore», qualcuno nella Roma suggerirà a Totti di ispirarsi a Ryan Giggs: grande campione, grande bandiera del Manchester United, non gioca sempre, spesso va in panchina, eppure non fa una piega ed è il primo ad accogliere i nuovi acquisti. Anche se possibili concorrenti.