(Il Romanista - C. Zucchelli/D. Galli) - I manager americani sono al lavoro per costruire la Roma. La nuova Roma. Mentre Pallotta è decollato domenica sera alla volta di Londra, dove nei prossimi giorni potrebbe incontrare Baldini, loro sono rimasti.
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I manager Usa al lavoro a Trigoria
(Il Romanista – C. Zucchelli/D. Galli) – I manager americani sono al lavoro per costruire la Roma. La nuova Roma. Mentre Pallotta è decollato domenica sera alla volta di Londra, dove nei prossimi giorni potrebbe incontrare Baldini,...
Gli uomini degli americani, sei o sette alle dipendenze della AS Roma DiBenedetto LLC, hanno assistito alla partita con la Samp in tribuna autorità, assieme all’avvocato dello studio Tonucci, Mauro Baldissoni. Tutti, anche la squadra, si aspettavano di vedere Pallotta fare capolino. Qualcuno è rimasto deluso, quando ha saputo che uno degli esponenti di spicco della cordata a stelle e strisce era già ripartito. Ufficialmente, perché la nube fuoriuscita dal vulcano islandese Grimsvotn metteva a rischio il volo per Londra. Ufficiosamente, per motivi di opportunità. I manager, dicevamo. Non si sono limitati a vedere la partita. Sono stati condotti all’interno dell’Olimpico. Hanno fatto un’autentica visita guidata nelle zone dello stadio più importanti dal punto di vista strategico. Hanno apprezzato in particolare l’area hospitality. Avevano del materiale con loro. Della documentazione. Delle relazioni. L’attuale dirigenza si è messa a completa disposizione della nuova proprietà per offrire un quadro preciso della situazione. Ci sono parecchi nodi da sciogliere. E in fretta, pure.
Il primo, non per importanza ma per tempi, è forse il ritiro a Riscone di Brunico. Non ci sarebbe ancora nessuna firma, ma considerato che la squadra lascerà Trigoria venerdì, e che si radunerà a Roma tra un mese appena, andranno date il prima possibile delle risposte. C’è poi la questione abbonamenti. Dovrebbe essere presentata a fine giugno. A Trigoria hanno fatto diverse proposte, ora attendono delle risposte. I manager, che ieri avrebbero incontrato anche la responsabile pianificazione e controllo Cristina Mazzoleni, sono a Roma apposta. È probabile che vengano studiate delle formule che permettano di abbinare l’abbonamento a servizi che nulla c’entrano con il calcio. Il programma della tessera del tifoso andrà avanti, se non altro perché esiste unacircolare ministeriale che la Roma è tenuta a rispettare. Arrivano i manager americani, ma resta da definire l’organigramma societario. Per ora, ha detto addio solo la proprietà. La famiglia Sensi lascia dopo 18 anni, uno scudetto, due coppe Italia e due supercoppe italiane. Rosella Sensi ha vissuto con particolare trasporto questo momento così difficile. Dopo aver ricevuto un mazzo di fiori in tribuna da Totti, De Rossi, Perrotta, Cassetti e Pizarro, è andata negli spogliatoi per salutare la squadra.
Sono stati minuti intensi. La Sensi si è commossa. «È stata un’esperienza bellissima, in bocca al lupo per tutto», ha ringraziato tra le lacrime. Il giorno dopo, in Lega, ha raccontato cosa si prova a lasciare quello che non è stato un bene di famiglia, ma qualcosa di più. Perché la Roma è sorella e amica, anche se sei il suo presidente. «Sono ancora emozionata. Nella mia storia alla Roma - ha detto ieri a Milano - ci sono stati tanti momenti belli ma quello di ieri sera (domenica, ndr) è stato molto molto toccante. Cosa viene in mente per sintetizzare questa lunga presidenza? Il ricordo di mio padre, sicuramente il suo ricordo. Vorrei che fosse ricordato per tutto quello che ha fatto. Cosa mi direbbbe oggi in questo primo giorno di “vita nuova”? Io lo so, ma vorrei lasciarlo per me, anche perché, a prescindere dal ruolo del presidente, la Roma sarà sempre nel cuore della famiglia Sensi. Storicamente la Roma è nata un po’ nel segno della famiglia con mio nonno Silvio. Non potremmo mai vivere senza la Roma, naturalmente come tifosi». E adesso? «Per la famiglia sarà un po’ difficile, ma accogliamo a braccia aperte i nuovi proprietari. Da loro ci aspettiamo grandi cose, hanno una grande responsabilità. Per i tifosi la Roma è una cosa unica per cui li aspetta un compito arduo, bisogna stargli vicino». A chi le domanda cosa le abbia confidato Totti, risponde così: «Sono cose nostre. Siamo come fratello e sorella». Per la Sensi si potrebbero aprire le porte della Lega di Serie A. Adriano Galliani non si è voluto sbilanciare: «Una donna presidente? Non lo so. Vedremo». Più possibilista è sembrato l’amministratore delegato dell’Inter, Ernesto Paolillo: «Vediamo cosa succede. Siamo aperti ad esaminare tutto».
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