(Il Messaggero - S. Carina) - Sean Barror e Mark Pannes, i manager del «Raptor Fund» (riconducibile a James Pallotta), sono arrivati a Roma ieri mattina alle ore 10. Nel pomeriggio, intorno alle 18 si sono riuniti insieme ai legali dello studio Tonucci e l’ad giallorosso Fenucci per trovare una soluzione all’imprevisto muro contro muro creatosi dopo la richiesta di rinegoziare l’acquisizione del club da parte di Thomas DiBenedetto.
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I manager americani oggi incontrano Cappelli
(Il Messaggero – S. Carina) – Sean Barror e Mark Pannes, i manager del «Raptor Fund» (riconducibile a James Pallotta), sono arrivati a Roma ieri mattina alle ore 10. Nel pomeriggio, intorno alle 18 si sono riuniti insieme ai legali...
L’imprenditore Usa sta cercando il modo di recuperare perdite di sviluppo pari a 13 milioni (8 ad appannaggio del consorzio americano e 5 della banca) che garantirebbero la sostenibilità finanziaria dell’operazione. Ieri in videoconferenza, proprio DiBenedetto ha reiterato questa esigenza, alla luce di uno sforzo economico richiesto al gruppo (leggi ricapitalizzazione) quasi doppio (da 35 milioni sino a sfiorare i 70) rispetto alle valutazioni iniziali. «Con razionalità e un pizzico di passione, l’accordo si troverà senza problemi», è trapelato dal rendez-vous pomeridiano nello studio Tonucci. I due manager Usa hanno illustrato una serie di aspetti commerciali, che una volta valorizzati, permetterebbero di sanare le incomprensioni (rimane possibile anche la richiesta di ridiscutere i tassi d’interesse, ndc).
E il closing? Al momento è confermato per il 29, passibile però di slittamento. Oggi è previsto l’incontro-verità con il management di Unicredit, al quale parteciperà anche il presidente ad interim Roberto Cappelli.
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