(Il Romanista) La curiosità è sapere se anche a Roma porterà la Mini che tanto faceva impazzire i giornalisti di Barcellona.
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I libri, il mare, la Mini dedicata a Maradona
(Il Romanista) La curiosità è sapere se anche a Roma porterà la Mini che tanto faceva impazzire i giornalisti di Barcellona.
Bianca, con la bandiera dell’Argentina disegnata e con una scritta dedicata a Diego Armando Maradona. «Un’auto discreta - scrivevano in Spagna qualche tempo fa - che permetteva a Osvaldo di essere riconosciuto in qualsiasi parte di Barcellona andasse».
Nato a Buenos Aires mentre Maradona già strabiliava il mondo, era il 1986, il giovane Osvaldo è cresciuto col mito di Diego e, successivamente, con quello di Gabriel Batistuta. L’esultanza con la mitaglia basta e avanza a spiegare che tipo di giocatore si senta. Quando è arrivato in Catalogna per la prima volta, un anno e mezzo fa, di lui tra mille scetticismi si diceva che amasse locali e bella vita. Magari in passato, soprattutto negli anni tra Firenze e Bologna, era anche stato così. Complice la nascita della figlia, di due anni, Osvaldo ha però fatto parlare di sé soltanto per i gol e non per quello che si diceva facesse fuori dal campo. Un ragazzo che, a parte le ultime due settimane turbolente, ha conquistato tutti all’Espanyol dove era arrivato nel silenzio e da dove è andato via con sessanta giornalisti che lo aspettavano fuori dal campo d’allenamento per strappargli qualche dichiarazione. Che lui, sempre col sorriso, non ha concesso. Limitandosi a firmare autografi, soprattutto a quei bambini che, delusi, gli chiedevano di restare ancora nella loro squadra.
Anche a Roma si è presentato nello stesso modo: famiglia sempre al seguito (compagna e figlia erano con lui allo stadio giovedì sera per Roma-Slovan), eccentrico nel look forse, ma educato e gentile, sorridente e consapevole che la società ha fatto un investimento notevole per riportarlo in Italia, attirandosi anche qualche critica per la cifra spesa, superiore a quella incassata dalla Juventus per Mirko Vucinic. Ha una passione per il mare e dovrebbe prendere casa a Casal Palocco, per non essere troppo lontano dal litorale dove tanto ama passeggiare. A Barcellona lo faceva spesso: viveva a Diagonal Mar ma era più facile incontrarlo a ridosso della spiaggia insieme alla fidanzata. Gli ex compagni lo descrivono come uno ossessionato solo dalla voglia di fare gol, con i libri a fargli compagnia in ritiro spesso preferiti a computer e play station.
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