(Il Romanista) - A Valencia non ha giocato la vera Roma. La squadra è un cantiere aperto, presto arriveranno 4 rinforzi e il gioco. Erano due anni che i giocatori non si allenavano così intensamente. Finalmente c'è una società in grado di tirare dritta nelle difficoltà. E poi Totti
rassegna stampa roma
I 10 motivi per cui crederci
(Il Romanista) – A Valencia non ha giocato la vera Roma. La squadra è un cantiere aperto, presto arriveranno 4 rinforzi e il gioco. Erano due anni che i giocatori non si allenavano così intensamente. Finalmente c’è una società in...
1 - LUIS ENRIQUE Come? Proprio lui il primo motivo per credere che comunque potrà essere una grande Roma? Sì, proprio lui. Perché la squadra che si è vista a Valencia è un cantiere aperto, da tutti i punti di vista. La rosa è tutt’altro che completa e poi la rivoluzione culturale non si può fare in un mese. Anche se i suoi metodi hanno conquistato tutti, anche se ha creato un entusiasmo che mancava da tempo. Il fatto è che i giocatori stanno studiando un compito mai visto prima. Servono lavoro, sudore e pazienza. Da parte di tutti. Se si crede in lui bisogna averla e aspettare.
2 - IL MERCATO L’ha detto Luis Enrique, l’ha detto Sabatini, ormai lo sanno tutti. Entro la fine del mercato arriveranno altri tre o quattro colpi, rinforzi in ogni zona del campo. In particolar modo a centrocampo, che al momento sembra il reparto con meno alternative. Certo, sarebbe stato meglio avere già il gruppo al completo, ma prima o poi arriveranno. E allora perché allarmarsi adesso?
3 - DE ROSSI & C. Si diceva del mercato e dei rinforzi a centrocampo. In attesa di quelli, non va dimenticato che a Valencia non c’erano neppure i titolari di adesso. Pizarro è uscito per infortunio dopo un tempo e un pezzetto, Perrotta praticamente non ha neppure cominciato. E soprattutto non c’era De Rossi, che nel gioco pensato da Luis Enrique ricopre il ruolo chiave. Quello che fa da raccordo tra centrocampo e difesa. Proprio ciò che più è mancato al Mestalla. Ma, passate la Nazionale e le squalifiche, Daniele ci sarà. E non è poco. Anzi.
4 - LA TATTICA La tattica. Il nuovo gioco di Luis Enrique richiede tempo per essere assimilato. Quando Sacchi è venuto a Brunico lo ha detto: «La differenza la farà la pazienza. Se l’ambiente, se il nostro calcio saprà farlo, Luis Enrique e la Roma vi faranno divertire». E’ così. Sono due anni che la Roma non ha lontanamente un’idea tattica, questa dello spagnolo è un inedito assoluto per l’Italia. Date tempo al tempo e il 4-3-3 potrebbe diventare una formula magica.
5 -- STEKELENBURG E’ bastata una parata per capire che la Roma è tornata ad avere un grande portiere. Magari Maarten Stekelenburg la serata dell’esordio se l’era immaginata diversa, ma il segno l’ha comunque lasciato. Perché se sei un portiere normale, o sei alto o sei reattivo. Se sei uno dei migliori del mondo, invece, riesci a passare da quota 196 centimetri a zero in un attimo. L’ha fatto sul diagonale di Bernat al Mestalla, lo farà per la Roma nei prossimi 4 anni.
6 - LA DIFESA La difesa balla? Certo si sperava meglio, ma sarebbe stato difficile pensare ad un reparto granitico. Perché Heinze avrà pure esperienza ma deve ambientarsi, perché Burdisso è tornato da poco dalle vacanze e pure con un fastidio all’anca. E perché Juan ancora non si è mai visto. Ma tornerà presto, mentre gli altri due cresceranno di condizione. E poi dietro l’angolo c’è un rinforzo in arrivo.
7 - BOJAN Pure in una serata orribile come quella di venerdì lui ha fatto vedere che, se a 20 anni ha già vinto praticamente tutto e segnato come tanti neanche si sognano in un’intera carriera, un motivo ci sarà. E poi di pali e traverse ne ha già abbattuti parecchi. Quando inizieranno i gol (e state pur certi che inizieranno), ci sarà da divertirsi.
8 - LA SOCIETA’ Il 18 agosto ci sarà il fatidico “closing”. Che ormai è solo una formalità, ma sarà comunque simbolicamente importante. Il segno del vero e proprio inizio di una nuova era. Quella di una società sufficientemente forte per fare fronte ai momenti difficili, con basi solide per tirare dritti anche di fronte a risultati negativi come e più (si spera che non ce ne siano) di quello di Valencia.
9 - IL PROGETTO Perché stavolta non è una parola, perché stavolta c’è un progetto veramente e questa è la garanzia più grande. Chi sta alla Roma sa cosa deve fare, cosa e chi deve seguire, dove deve arrivare. Quand’è così gli ostacoli diventano quasi un’opportunità. Quand’è così - soprattutto - si arriva sempre se non si molla mai.
10 - FRANCESCO TOTTI Francesco Totti.
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