rassegna stampa roma

Ha iniziato a segnare e convinto gli scettici

(Corriere dello Sport – A.Ghiacci) – In tanti avevano storto la bocca. E anche dopo il primo gol al Siena nel turno infrasetti­manale non avevano cambiato idea. Non si capacitavano del fat­to che la Roma avesse deciso di spendere ben...

Redazione

(Corriere dello Sport - A.Ghiacci) - In tanti avevano storto la bocca. E anche dopo il primo gol al Siena nel turno infrasetti­manale non avevano cambiato idea. Non si capacitavano del fat­to che la Roma avesse deciso di spendere ben 17 milioni di euro, 15 più 2 di bonus, per Pablo Da­niel Osvaldo. L’italoargentino non aveva mai convinto in Italia, né a Firenze né a Bologna, le sue ultime due esperienze, in età già più matura, nel nostro campiona­to.

 

LUI E LA ROMA - Poi però, dopo quello al Sie­na, in cui comunque nel giudizio aveva inciso anche la pessima prova di tutta la squadra di Luis Enrique, Osvaldo è salito nel cie­lo di Parma, nella notte passata allo stadio Tardini. La palla col­pita in sospensione e perfetta­mente, si è andata a infilare al­l’angolino. Delirio Roma a quel punto: « oh, hai visto Osvaldo ehh... mica male però...» ha co­minciato a dire qualcuno. E quel­la sera è arrivata la prima vitto­ria stagionale, i primi tre punti, quello che serviva per dare una spinta al nuovo progetto. La squadra di Luis Enrique stava fa­cendo fatica in quel periodo, non arrivavano né i gol né i punti spe­rati. BIS - Certo la gara con l’Atalanta non poteva essere fallita. La Ro­ma doveva dare segnali ancora più forti, di continuità, di voglia di vincere la prima in casa. Dopo il gol del vantaggio di Bojan an­cora Osvaldo; che oltretutto ha dato dimostrazione di grande freddezza visto che prima di bat­tere il portiere avversario lo ha scavalcato con un tocco sotto. E allora quelli con la bocca ancora storta sono sempre di meno: «Eh ma Vucinic...» continuano a dire. Sì, pensiamo noi, ma per ora i nu­meri parlano chiaro: Vucinic, 1 gol, Osvaldo 3. Questo è stato l’inizio di Osvaldo alla Roma, e visto che ancora non è al cento per cento, ci sarà da divertirsi.

 LUI E LA VITA - E pensare che solo fino a pochi mesi fa, mai e poi mai avrebbe pensato di togliere la ma­glia dell’Espanyol. Sentite come si esprimeva Osvaldo qualche tem­po dopo il suo arrivo in Spagna: «Vengo da Bologna, dove ho sof­ferto un freddo cane, c’era la neb­bia e un allenatore che mi ripete­va di continuo che ero il migliore della rosa, ma la domenica non giocavo mai. Qui c’è il sole, il ma­re e Pochettino mi fa correre co­me un dannato, ma in campo ci vado sempre. Qui sto da Dio, diffi­cile che cambi aria» . Mezza sta­gione per convincere l’Espanyol a sborsare 5 milioni per acquisire, a titolo definitivo, il suo cartellino.

 RILANCIO -La scorsa stagione però, Osvaldo ha mostrato finalmente di che pasta è fatto con 14 gol nella Liga. E, nonostante la passione per Barcellona, l’attaccante si è sentito pronto a tornare in Italia. Non ha detto no a Sabatini che lo è andato a prendere chiedendogli direttamente garanzie, caratteria­li soprattutto: «Sono maturato» ha risposto. E ora sì che è di nuovo felice di inseguire le sue ambizio­ni. Perché vuole vincere, e ha rag­giunto la Roma proprio per que­sto. Portandosi dietro la sua Mini bianca su cui ci sono gli adesivi della bandiera argentina e il 10 di Maradona.

TRANQUILLITA’ - I tempi spagnoli gli hanno fatto bene, si è tranquilliz­zato. Anche se poi va detto che la media-gol è sempre stata la stessa. Appassionato di lettura e musica, rock soprattutto, dai Beatles, ai Led Zeppelin a Vasco Rossi. Chi lo conosce bene lo definisce un ti­po più che tranquillo, dall’impec­cabile vita privata, che si scatena solo quando vede un pallone roto­lare sul prato verde. «Tévez, Ague­ro, Messi e Higuaín: non mi sento inferiore a nessuno di loro, esclu­dendo solo Leo, che è di un altro pianeta. Con tutti gli altri me la gioco tranquillamente» . E allora forza Osvaldo.