rassegna stampa roma

Guerriglia a Trigoria

(Il Messaggero – S.Carina) – Dieci minuti di ordinaria follia. E’ quello che è accaduto ieri a Trigoria. Intorno a mezzogiorno e quindici, dopo che circa centocinquanta tifosi si erano radunati nel Piazzale Dino Viola già a partire...

Redazione

(Il Messaggero - S.Carina) - Dieci minuti di ordinaria follia. E’ quello che è accaduto ieri a Trigoria. Intorno a mezzogiorno e quindici, dopo che circa centocinquanta tifosi si erano radunati nel Piazzale Dino Viola già a partire dalle ore 11

(alcuni dei quali accorsi per assistere al derby Primavera, poi svoltosi a porte chiuse), si è udita la prima esplosione. E’ arrivata all’improvviso, quasi inaspettata, visto che sino a quel momento sembrava di assistere alla solita contestazione che lasciava spazio a qualche coro di disappunto – «La nostra fede non va tradita, mercenari, mercenari» e «C’avete rotto...» - e poco altro. Ne è invece seguita una seconda, poi una terza sino ad arrivare al lancio di otto bombe carta. Sei fatte esplodere vicino all’entrata del Fulvio Bernardini; un paio, addirittura lanciate all’interno del muro di cinta e deflagrate tra la palazzina della sede e la portineria. Sono seguiti attimi di panico. Il gruppo dei contestatori si è diviso: chi era arrivato a Trigoria per protestare in modo pacifico o per assistere alla partita della Primavera (presenti anche diverse famiglie) si è allontanato rapidamente attraversando la strada o risalendo in automobile, cercando così di mettersi al riparo. Gli altri (una quarantina), invece, hanno cercato, trovandolo, il contatto con le forze dell’ordine. I due blindati della polizia e i tre dei carabinieri che presidiavano l’entrata dalle prime ore della mattina, sono infatti prontamente intervenuti in assetto anti-sommossa. Ne è seguito un lancio di fumogeni che ha fatto ripiegare il gruppo - che nel frattempo era riuscito per qualche istante a rompere l’argine delle transenne – davanti al bar antistante il piazzale. Primo bilancio: un poliziotto è rimasto ferito ad un polpaccio in seguito allo scoppio di una bomba carta. A mezzogiorno e trenta, se si eccettua l’odore acre che si continuava a respirare per i fumogeni lanciati, la situazione si era già normalizzata, al punto che il pullman della Lazio Primavera che nel pomeriggio avrebbe disputato il derby contro i ragazzi di Alberto De Rossi, è stato fatto passare senza problemi. La partita è stata poi giocata senza pubblico per decisione dei due club (scelta che ha provocato ulteriore malumore, fortunatamente senza ripercussioni) nonostante la Questura, abbia successivamente diramato un comunicato secondo il quale c’erano tutte le condizioni per far svolgere la gara a porte aperte. Dal ‘Fulvio Bernardini’, poco prima delle ore tredici, è uscito Tempestilli che è andato a sincerarsi delle condizioni dell’agente ferito. In attesa dell’autoambulanza, il primo soccorso è stato prestato dal medico sociale giallorosso Pengue. Mentre quattro ragazzi - uno dei quali ritenuto responsabile del lancio delle bombe carta - sono stati fermati, è andato in scena un incontro tra Borriello, Riise, i dirigenti Pradè, Conti e Montali con una delegazione di sette tifosi. Nel pomeriggio, poi, scortato da una decina di camionette della polizia, cambio di percorso per il pullman della Roma, proprio per evitare contatti ravvicinati con la tifoseria. Contrariamente al solito, anzichè fermarsi davanti al Terminal 1 dell’aeroporto Leonardo da Vinci per permettere a Ranieri e alla squadra di entrare a piedi in aerostazione, si è preferito farli entrare da un varco secondario. Scortato dall’alto da un elicottero e a terra da camionette e auto della polizia e dei carabinieri, il pullman ha fatto il suo ingresso nello scalo romano, transitando in un’area decentrata e arrivando direttamente sulla pista. A fine giornata, il bilancio finale è stato di 8 poliziotti refertati (tra cui quello ferito a un polpaccio in seguito all’esplosione di una bomba carta) e di 4 tifosi della Roma fermati, di cui uno già con precedenti e successivamente arrestato.