(Il Romanista - E.Masetti) - Tra lunedì e mercoledì Walter Sabatini volerà a Barcellona per chiudere definitivamente con Luis Enrique. Servirebbe davvero un colpo di scena poco preventivabile al momento (vedi Guardiola che straccia il contratto col Barça, si accasa al Chelsea e lascia Messi e compagni nelle mani dell’amico Luis Enrique) per far sì che l’allenatore della seconda squadra catalana non diventi la guida tecnica della prima Roma di DiBenedetto.
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Guardiola: Luis è la scelta giusta
(Il Romanista – E.Masetti) – Tra lunedì e mercoledì Walter Sabatini volerà a Barcellona per chiudere definitivamente con Luis Enrique. Servirebbe davvero un colpo di scena poco preventivabile al momento (vedi Guardiola che straccia...
Una scelta che Pep Guardiola, colui che ha consigliato Luis Enrique a Baldini, benedice così: «Sarebbe un’ottima soluzione, ha tutte le carte in regola per fare bene». Sabatini andrà in Catalogna per definire i dettagli dell’accordo e continuare a concordare insieme una strategia di mercato. Il contratto, che Luis Enrique dovrebbe firmare nelle prossime settimane, sarà con ogni probabilità un biennale con opzione per il terzo anno a due milioni a stagione più i premi. L’allenatore verrà messo a conoscenza dei giocatori che la Roma ha intenzione di cedere e di quelli che invece verranno acquistati e si ascolteranno anche sue eventuali proposte in merito. Sabatini resterà in Spagna non più di un paio di giorni (massimo tre) visto che poi dovrà tornare a Roma per iniziare ad incontrare i calciatori il cui futuro è in bilico o, comunque, da definire. Il primo della lista sarà De Rossi e l’intenzione del futuro ds è quella di farlo partire per le vacanze con una sorta di accordo già trovato. Anche perché, come ha sottolineato Pizarro (e molti compagni la pensano come lui) «è brutto andare via senza certezze». Poi sarà il turno di Vucinic, il quale, prima di prendere una decisione sul proprio futuro, aspetta proprio l’incontro con Sabatini per conoscere le intenzioni della proprietà e valutare. L’idea è quella di confermarlo, ma fondamentali saranno le motivazioni che il montenegrino dirà di avere. Non è escluso che Sabatini incontri anche Jeremy Menez: il francese andrà in nazionale, dove è stato convocato da Blanc per le partite contro Bielorussia, Polonia ed Ucraina in programma il 3, il 6 e il 9 giugno e dopo, partirà per le vacanze, ma se Sabatini lo chiamasse, insieme al suo procuratore, per un incontro, accetterà, considerato che la sua priorità è quella di non vivere un’estate di incertezze. Se fosse arrivato Deschamps, le probabilità di restare in giallorosso per lui sarebbero state decisamente più alte. Invece, salvo gli scenari detti prima, il tecnico del Marsiglia non arriverà a Trigoria. Ieri, in una conferenza stampa, ha ammesso per la prima volta i contatti con la Roma: «Non è una novità e se smentissi vi farei ridere. Posso però assicurarvi che non ho preso alcun impegno - ha spiegato Deschamps - e sto valutando attentamente cosa fare. Voglio capire che ambizioni ha il Marsiglia, visto che per me le idee e i progetti sono fondamentali. Se dovessi andare via - ha aggiunto - non sarà per soldi, ma solo perché ci sarà qualcosa che mi stimolerà molto. Il progetto sportivo è determinante, qui come altrove ». La sua situazione contrattuale gli consente di valutare cosa fare ancora per un paio di settimane: «Fino al 15 giugno ho la libertà di poter scegliere il mio destino, visto che c’è una clausola da tre milioni di euro con cui mi posso liberare. Per questo sto ancora aspettando: voglio decidere con calma». Le parole ufficiali di Deschamps sono anche quelle dette privatamente a Baldini e Sabatini, con il quale comunque potrebbe incontrarsi a breve: aspetterà ancora la Roma, almeno fino a che non gli verrà comunicata ufficialmente la scelta di Luis Enrique. Con la speranza, neanche troppo segreta, di riuscire a batterlo al fotofinish.
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