(Corriere dello Sport - G.D'Ubaldo) Non è facile la scelta del nuovo allenatore della Roma. Il tecnico al quale affidare il rilancio della squadra. Il futuro presidente Thomas DiBenedetto si è fatto un’idea positiva di Vincenzo Montella, anche se la sconfitta interna contro la Juventus ha compromesso la rincorsa al quarto posto.
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Guardiola e Ancelotti, sprint per la Roma
(Corriere dello Sport – G.D’Ubaldo) Non è facile la scelta del nuovo allenatore della Roma. Il tecnico al quale affidare il rilancio della squadra. Il futuro presidente Thomas DiBenedetto si è fatto un’idea positiva di...
Il giovane allenatore sta portando avanti un ottimo lavoro, ma la qualificazione alla Champions League è diventata più difficile. Sarà decisivo lo scontro diretto di sabato prossimo a Udine. Montella contro Guidolin, l’allievo di fronte al primo maestro, ai tempi di Empoli, otto partite con il tecnico di Castelfranco Veneto quando aveva diciassette anni. Montella ha guadagnato consensi in un mese e mezzo di lavoro a Trigoria alla guida dei grandi. I vecchi dirigenti, a cominciare da Montali, che dovrebbe restare nella società come punto di riferimento della banca, sponsorizzano la sua conferma. Montella potrebbe restare a prescindere dal piazzamento Champions. Se terrà in corsa la Roma fino all’ultimo non può essere un punto in più o in meno a decidere il suo futuro. TEMPI - La scelta dell’allenatore deve essere fatta in fretta e bisognerà capire gli americani che tipo di investimenti possono fare. Se vogliono lavorare su un progetto e costruire una squadra in un certo arco di tempo va bene Vincenzo Montella. L’allenatore non può essere scelto in base ai rapporti più o meno buoni che può avere con i dirigenti che arriveranno ma in base alle competenze e conoscenze, a cominciare da quelle specifiche dell’ambiente. Montella l’ambiente lo conosce bene, sembra la persona giusta per costruire. Se invece i nuovi proprietari vogliono vincere subito allora cercheranno di andare su un grande nome. Sono due scelte diverse, parallele, che non si incontrano mai. LO SPAGNOLO - Con Guardiola c’è stato un contatto qualche mese fa. Alla guida del Barcellona ha fatto il massimo. Alla moglie Cristina ha fatto una promessa: il prossimo sarà un anno sabatico. Vorrebbe fermarsi, ma sarà difficile che riuscirà a rispettare la promessa. D’accordo con il Barcellona potrebbe fare un’esperienza all’estero. Un anno, per poi tornare alla guida del settore tecnico del Barca, non più da allenatore. Perchè i catalani, anche quando se ne vanno, ritornano sempre. La soluzione all’estero è in Inghilterra. Guardiola potrebbe andare al Chelsea, dove Ancelotti, un altro allenatore che piace alla Roma, non ha più il feeling di un tempo. Il futuro di Guardiola è tutto da scrivere. Deciderà dopo il 28 maggio, dopo l’ennesimo assalto alla Champions League. Guardiola spende molte energie mentali a fare l’allenatore, avrebbe veramente voglia di fermarsi. O di fare un’altra esperienza, come ha detto qualche giorno fa in un’intervista alla Rai. MISTER CARLO - Ancelotti è l’altro grande allenatore preso in considerazione nel caso in cui ci fosse un programma per vincere subito. Carletto, che ha manifestato tante volte il desiderio di allenare, un giorno, la Roma, per venire vorrebbe una squadra competitiva per lottare per il vertice e il palcoscenico della Champions League. Anche lui è stato contattato e ha preso tempo. Non ha detto di no, ma neppure ha dato la disponibilità a puntare su di lui. Anche lui è in attesa di capire. Cerca di informarsi con gli amici che ha ancora a Roma per capire cosa succederà. OUTSIDER - Un altro allenatore che piace è Delio Rossi. Ha un grandissimo rapporto con Walter Sabatini, che sarà il nuovo direttore sportivo. Ma la sua parentesi alla Lazio ha lasciato il segno, più di quella di Zeman, che è passato da una panchina all’altra senza troppe polemiche. I tifosi della Roma ricordano Rossi per aver fatto il bagno al Fontanone per festeggiare un successo nel derby. Sembrano avere meno chance altri allenatori, come il portoghese Villas Boas. Seguace di Mourinho, è considerato troppo giovane per affrontare un’esperienza in un campionato difficile come quello italiano. Lui, come Gasperini, andrebbe bene per il “piano A”, per costruire una squadra nel corso di qualche anno. Ma anche l’ex del Genoa non sembra adatto ad una piazza complessa come quella romana. Altro nome che è circolato nelle scorse settimane e che non sembra avere molte chance è quello di Hiddink. Ormai si è specializzato per le panchine di rappresentative nazionali, vuole un ingaggio alto e una squadra attrezzata per essere subito competitiva. In questo caso, per il “piano B”, si fanno preferire altri allenatori.
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