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Giannini: “La vittoria della Conference ha riportato entusiasmo e affetto”

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Il Principe parla anche del suo ruolo nella Roma di oggi: "Non c'è un mio erede, il modo di interpretare il calcio ora è diverso"

Redazione

Giuseppe Giannini o, semplicemente, il Principe. Un nome, una garanzia e un attaccamento alla maglia che hanno avuto e hanno pochi altri. Ma lui, uno dei registi migliori di quella generazione là, dopo una vita passata alla Roma, sul finale della carriera ha avuto anche una breve esperienza al Lecce, ed è proprio per quell'anno passato in Salento che è stato intervistato da Davide Ruberto sulla Gazzetta del Mezzogiorno. Si è parlato del ritorno in Serie A della squadra di Marco Baroni, ma si è parlato anche dei giallorossi della Capitale. E di un nuovo "principino".

Ma in Italia c'è un erede di Giannini, magari nella Roma? "Non credo, perché quando giocavo io il modo di interpretare il calcio era diverso, adesso difficilmente si gioca con un regista o, perlomeno, nella Roma non si è mai visto. Cristante ha cercato di adattarsi a quel ruolo ma, forse, l'unico con cui si potrebbe fare un paragone è Tonali del Milan, anche se non è bello cercare un Giannini oggi a distanza di 25 anni".

A proposito della Roma, è contento per la vittoria della Conference League? "Assolutamente sì, credo che tutta la città lo sia, perché erano 70 anni che non arrivava un trofeo internazionale. È giunto anche con grande merito, nonostante un'annata non esaltante. Ma questo traguardo ha riportato entusiasmo e affetto attorno alla squadra e tutti i tifosi ne sono felici".