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Erik secondo Giannini «Punta, non centrocampista»

(Il Messaggero – S.Carina) Anche lui, nella seconda parte della carriera, ha convissuto con il dilemma: più punta o più centrocampista? Giuseppe Giannini, quarantasette anni compiuti ieri, regista della Roma fine anni ’80 e per un bel po’...

Redazione

(Il Messaggero – S.Carina) Anche lui, nella seconda parte della carriera, ha convissuto con il dilemma: più punta o più centrocampista? Giuseppe Giannini, quarantasette anni compiuti ieri, regista della Roma fine anni ’80 e per un bel po’ degli anni ’90, ha cominciato come erede di Falcao poi ha fatto il trequartista, quindi l’attaccante, per poi tornare a centrocampo con Carlo Mazzone.

Totale reti in maglia giallorossa: 75. Un anno, stagione 1988-1989, ha segnato undici gol. Qualche annetto dopo il dilemma gianniniano si ripropone: Lamela è centrocampista o attaccante? Giannini, lei che ne pensa? «Ho seguito alcune partite del Mondiale under 20: mi sembra che il ragazzo sia una seconda punta o che al limite gli piaccia fare il trequartista alle spalle di una prima punta». Centrocampista no? «No, non credo. Non ce lo vedo, sinceramente». E nel 4-3-3, lei dove lo collocherebbe? «Come ha detto lui, attaccante esterno di destra o di sinistra. Meglio a destra: essendo mancino puro avrà la possibilità di accentrarsi e andare alla conclusione. Tra l’altro ha un bel tiro dalla distanza». Nei tre di metà campo sarebbe una forzatura, dunque. «Penso di sì. In alcune situazioni può fare l’intermedio di sinistra, ma...». Ma? «Per giocare a metà campo devi affinare altre caratteristiche che lui, almeno per ora e vista la sua giovane età, non ha». Quali? «Deve migliorare sotto l’aspetto fisico, deve imparare a fare la fase difensiva e tra l’altro dovrà farla anche da attaccante. Interrompere l’azione e ripartire, questo è il compito del centrocampista. Ecco, lui ha il piede per rilanciare il gioco e i tempi per l’inserimento, meno l’agonismo». Le piace Lamela, caratteristiche a parte? «Sì, certo. Un ottimo talento, può diventare un grande giocatore. Ha molta qualità». Di cosa avrà bisogno? «Deve dimostrare più personalità, non deve essere timido. Deve essere più spregiudicato e a quel punto sarà più determinante di quanto non lo sia stato fino ad ora. E dovrà ambientarsi, ci vorrà inevitabilmente un po’ di tempo».