(Leggo - R.Buffoni) - Adesso il rischio è quello di mollare, di perdere le certezze conquistate con un inizio campionato travolgente e reso scintillante dal record delle 10 vittorie iniziali consecutive. Il terzo esame fallito allo Juventus Stadium con un risultato simile al 4-0 (e 3-0 in coppa Italia) di Luis Enrique e al 4-1 di Zeman, rischia di mandare in crisi depressiva la Roma, lontana 8 punti dai bianconeri e braccata a -2 dal Napoli. Garcia ieri a Trigoria ha voluto parlare alla squadra per ricaricarla emotivamente e impedire che le streghe viste allo Stadium possano materializzarsi nelle prossime partite. Il tecnico ha spiegato ai suoi giocatori di non aver gradito il crollo caratteriale accusato sia dopo l’1-0, ma soprattutto dopo il 2-0 al quale sono seguite le espulsioni di De Rossi e Castan. In nove contro undici la Roma ha rischiato di prendere un’imbarcata di gol storica.
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Garcia fa lo psicologo
(Leggo – R.Buffoni) – Adesso il rischio è quello di mollare, di perdere le certezze conquistate con un inizio campionato travolgente e reso scintillante dal record delle 10 vittorie iniziali consecutive.
Nessun singolo messo sul banco degli imputati. Nemmeno Dodò nonostante la prestazione timida del brasiliano, incapace nonostante gli spazi di pesare sulla fascia sinistra, abbia fatto davvero infuriare Garcia. La possibilità di rialzarsi subito c’è. La Roma giocherà tre volte consecutive all’Olimpico (6 delle prossime 7, derby compreso): giovedì in coppa Italia contro la Samp, domenica col Genoa e sabato 18 col Livorno, nel primo turno del giorne di ritorno. Contro i blucerchiati in palio c’è la possibilità di provare a vendicarsi della Juventus ben prima dell’11 maggio (gara di ritorno di campionato): il tabellone offrirebbe ai giallorossi (teste di serie numero 3 del tabellone, come da sorteggio di inizio stagione) la possibilità di sfidare i bianconeri (teste di serie numero 6) all’Olimpico nella gara secca dei quarti di finale (22 gennaio).
Il francese sogna una rivincita immediata su Conte, trionfatore nella sfida tattica. Lo juventino ha concesso campo ai giallorossi e tolto così a Gervinho spazio per le sue fughe. Di conseguenza anche la gara di Totti, preparata per lanciare i contropiede dell’ivoriano, si è andata a far friggere. Il piano B di Garcia era la capacità di Ljajic di saltare l’uomo, ma il giovane serbo deve ancora dribblare i suoi black-out caratteriali prima di poter pesare in match così delicati. Garcia ieri ha riaperto il cofano della sua Roma: al motore si aggiunge Nainggolan, ma serve una rigorosa messa a punto.
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